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Libri e dintorni

I libri della facoltà d'Ingegneria


 
 
01 marzo 2008
di Salvatore Graziani - Grazia Lombardo
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I ricercatori della facoltà di Ingegneria sono soliti condividere con i colleghi, in prossimità del periodo natalizio, le proprie esperienze, testimoniate dai volumi prodotti durante l'anno. L'occasione è data dall'incontro periodico "I libri della Facoltà di Ingegneria" che ha raggiunto la terza edizione. Ad oggi, come si evince dal corredo iconografico, sono stati presentati quarantaquattro volumi, nei diversi settori di ricerca. L'incontro attesta l'esigenza della facoltà di procedere alla contaminazione dei saperi, tipici delle diverse aree, come elemento di evoluzione.

Le motivazioni che spingono un autore ad impegnarsi nella stesura di un libro sono significativamente diverse rispetto a quelle che inducono alla scrittura di un articolo su una rivista scientifica: un libro nasce spesso come atto conclusivo di un percorso di ricerca o didattico e si rivolge ad un pubblico solo parzialmente sovrapposto a quello che legge gli articoli su rivista. La complessità, inoltre, legata all'organizzazione delle informazioni che sono impiegate nella stesura del libro, è notevolmente superiore a quella necessaria per la scrittura di un articolo.

Sebbene il numero delle edizioni e la numerosità degli autori e dei volumi coinvolti non siano tali da permettere l'analisi statistica sulla produzione libraria in esame, un'indagine dei volumi presentati permette di evidenziare interessanti elementi sul processo produttivo seguito dai ricercatori di una facoltà di Ingegneria.

Un elemento macroscopico che è possibile dedurre dagli incontri "I libri della Facoltà" è rappresentato dall'organizzazione dei volumi presentati: ventiquattro sono monografie in cui l'autore, o gli autori, trattano in modo unitario un argomento, venti libri nascono come raccolte di contributi, in cui il curatore si occupa di organizzare i vari interventi. (foto a destra: Il prof. Paolo Finocchiaro e il preside Luigi Fortuna)


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Un libro viene scritto per comunicare qualcosa, facendo ricorso a strumenti adatti, ad un utente. Si proverà di seguito ad indagare questi tre elementi nella produzione libraria della nostra facoltà.

I libri analizzati nel presente contributo pubblicizzano i risultati della ricerca. Questa riflette la coesistenza delle due grandi tendenze nella nostra cultura: la ricerca purae quella orientata allo sviluppo delle applicazioni, intese come momenti complementari di un unico percorso di indagine. Nove volumi sono classificabili come ricerca di base e trentatré come ricerca applicata. Non è privo di interesse notare che in ben sette dei volumi i due aspetti, in cui si è soliti classificare la ricerca, convivono.

Il campo privilegiato della ricerca applicata è la soluzione di problematiche, anche complesse, legate al territorio e sono, infatti, individuabili diciotto volumi che affrontano tematiche legate al territorio siciliano.

Spesso la realtà locale pone ai ricercatori problemi relativi a temi sensibili, quali (per esemplificare) le varie forme di inquinamento, il rischio sismico e vulcanico, la gestione delle risorse naturali, la conservazione di beni storici e architettonici. La produzione libraria in esame ha affrontato temi sensibili in diciotto casi. Il libro diventa, in questo contesto, testimone di un processo di tesaurizzazione, elaborazione e successiva diffusione di saperi dai quali la società può attingere.

Strumento discriminante per definire l'utenza di un libro è rappresentato dalla lingua. L'autore che intende rivolgersi alla comunità scientifica internazionale ricorre quasi invariabilmente all'inglese, mentre chi intende condividere le informazioni con utenti italiani usa la nostra lingua.

Si è riscontrato che in trentuno casi i libri sono stati scritti in italiano, mentre in tredici i volumi sono stati redatti in lingua inglese. Inoltre, tali numeri concordano con l'indagine eseguita sulla natura delle case editrici: in trentatré casi si tratta di case editrici italiane, mentre in undici gli autori hanno fatto ricorso ad editori internazionali. Ancora, appare rilevante che in molti dei casi analizzati strutture proprie degli atenei hanno assunto il ruolo di case editrici, operando tramite stamperie proprie. (nell'immagine a sinistra: Produzione libraria del 2007...)


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Un'ulteriore indagine sulla natura delle case editrici permette di verificare che, per i libri prodotti in lingua italiana, gli autori hanno coinvolto, in ben tredici casi, editori operanti in Sicilia.

Un docente dell'accademia progetta il testo non come strumento di trasmissione di conoscenze prodotte altrove e da altri, ma come condivisione con l'utenza delle proprie conoscenze ed esperienze nel campo della ricerca. Tale utenza potrà essere costituita da colleghi, da tecnici specialisti o da studenti. I volumi presentati si rivolgono spesso ad un'utenza che travalica i limiti dell'accademia, per comunicare ad una platea più vasta che opera, a vario titolo, nel territorio.

L'utente privilegiato per il ricercatore dell'accademia italiana è lo studente. Spesso i ricercatori si impegnano nella scrittura di volumi a fine didattico che, di volta in volta e in accordo con la numerosità e la natura del pubblico previsto, assumono la forma di appunti di lezione (le famose dispense), volumi in italiano o in inglese e affidati a copisterie, editori locali, o case editrici a diffusione sopranazionale.

Tredici dei volumi presentati negli incontri hanno carattere esclusivamente o prevalentemente didattico. Di questi, undici sono stati scritti in italiano e testimoniano l'attenzione degli autori alla discenza dell'accademia locale e nazionale, due sono stati scritti in inglese e sono rivolti a un pubblico di studenti sopranazionale.

Uno dei volumi in italiano è traduzione, con "adattamento" alla tradizione didattica italiana, di un testo scritto per il contesto anglofono.

Una considerazione conclusiva a proposito degli autori: alcuni contributi sono il risultato di un'attività autonoma condotta dall'autore. In altri casi si tratta di attività di tipo multidisciplinare, spesso frutto di collaborazioni internazionali. (nell'immagine a destra: Produzione libraria di anni precedenti)

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