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Università e territorio

Musica e università a Catania


 
 
01 marzo 2008
di Carmelo Giudice
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Il compimento del processo di riforma del sistema nazionale dell'alta formazione artistica e musicale sta portando l'Italia ad affiancarsi agli altri paesi dell'Unione Europea, in vista della creazione di uno spazio comune dell'istruzione universitaria, prevista per il 2010. A Catania, le istituzioni coinvolte da tale processo sono l'Istituto musicale "Vincenzo Bellini" e l'Accademia di Belle Arti, che stanno proprio in questi giorni definendo i nuovi ordinamenti didattici di livello universitario, secondo gli standard internazionali.
E si presenta una grande occasione per la nostra città: quella di creare un polo universitario artistico e musicale rivolto a tutta l'area del Mediterraneo, con la collaborazione dell'ateneo, secondo un progetto che è ancora in nuce, e che costituisce una sfida irrinunciabile.

In questa ottica, il dialogo da tempo avviato tra l'università di Catania e l'istituto musicale "Bellini" ha prodotto il suo primo frutto: le due istituzioni hanno recentemente formalizzato un accordo di collaborazione dai contenuti molto interessanti per il progetto citato e per gli studenti (l'accordo è stato siglato il 28 maggio 2007 dal rettore dell'ateneo, prof. Antonino Recca, e da chi scrive quale direttore dell'istituto "Bellini", a seguito di approvazione da parte dei rispettivi organi accademici). In particolare, le due istituzioni hanno concordato di avviare una collaborazione volta all'organizzazione di eventi culturali e produzioni artistiche, alla realizzazione di comuni progetti di ricerca e di cooperazione sul piano internazionale, nonché all'elaborazione sinergica di linee programmatiche pertinenti all'ambito dell'istruzione superiore. Riguardo alle agevolazioni didattiche offerte agli studenti di entrambe le istituzioni, si registra l'impegno a riconoscere reciprocamente la partecipazione ad attività di laboratorio svolte nel settore delle "altre attività formative" (certificate secondo il sistema europeo dei crediti formativi ECTS).

L'accordo prevede anche la possibilità di autorizzare l'inserimento nel piano di studi di una o più discipline, tra quelle "a libera scelta", da frequentare presso ognuna delle due istituzioni. Inoltre, viene avviata una fase di studio finalizzata a definire, nel rispetto delle norme vigenti, le modalità che consentano agli studenti interessati la contemporanea iscrizione e frequenza a tempo parziale presso l'istituto "Bellini" e l'università. Verrà infine studiata la possibilità di elaborare percorsi formativi congiunti destinati alla formazione di particolari figure professionali (ad esempio, corsi di laurea magistrale interdisciplinari). (a destra: un momento della cerimonia di firma del protocollo d'intesa)


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Tutto ciò, in linea con quanto ipotizzato durante i frequenti contatti che hanno avuto luogo recentemente tra il direttore dell'istituto musicale e il preside Enrico Iachello.
Il primo risultato di questo "storico" accordo di collaborazione (storico, perché le due istituzioni non avevano mai avviato contatti formali di questo livello) è stato la realizzazione del ciclo di concerti "Musica in primavera", concordata con il prorettore, prof. Antonio Pioletti, e il responsabile dei circuiti culturali dell'università, prof. Luciano Granozzi.

"Musica in primavera", decima edizione del tradizionale ciclo "I concerti dell'Istituto Bellini", ha assunto un significato speciale in quanto i concerti si sono tenuti nei mesi di maggio e giugno 2007, in luoghi diversi di Catania e della sua provincia, per lo più messi a disposizione dalla nostra università (la corte coperta di via Dusmet della facoltà di Scienze politiche, l'aula magna della facoltà di Agraria, l'aula magna della facoltà di Ingegneria, l'auditorium De Carlo presso il monastero dei Benedettini, che ospita la facoltà di Lettere e filosofia e la facoltà di Lingue). Nel corso delle diciotto manifestazioni si sono alternate le più svariate formazioni musicali, tutte composte da docenti e studenti dell'istituto "Bellini"; la collaborazione a vari livelli tra insegnanti e alunni è l'elemento più vitale che emerge dall'articolazione del calendario, ed è anche il simbolo di un forte investimento in termini di proiezione professionale che l'istituto fa da sempre nei confronti dei suoi allievi.

La linea strategica sottesa alla scelta del repertorio è indicativa del ruolo di centro di conservazione e polo di ricerca ed innovazione, salvaguardato da un'istituzione di alta cultura anche in anni in cui si manifestano rischi di imbarbarimento culturale connessi al rapidissimo e incontrollato evolversi tecnologico dei nuovi mezzi di comunicazione: l'intensità dell'attenzione rivolta ai nuovi linguaggi musicali sviluppatisi nel Novecento, alla ricerca musicale contemporanea e alle nuove tecnologie del suono (anche in rapporto con le altre arti, come quelle visive), è pari al rigore dell'impegno dedicato allo studio, all'approfondimento e alla trasmissione della grande tradizione musicale, portatrice di valori umani universali. È stato pertanto proposto un panorama degli ultimi quattro secoli di produzione musicale, nell'ambito del quale trovano ampio spazio anche i grandi classici, da Altieri e Charpentier ai nostri contemporanei, primo fra tutti Aldo Clementi.

Una particolare menzione va riservata proprio alla prima manifestazione: l'omaggio a Clementi è stato offerto la sera del 22 maggio in onore del grande compositore catanese; alle ore 11,00 del mattino, gli era stata attribuita la direzione onoraria dell'istituto "Bellini" su deliberazione unanime del Consiglio accademico.
"Musica in primavera" ha riscosso grande successo, attirando nelle varie sedi un pubblico vario e costituito in buona parte da fruitori non abituali, tra i quali molti studenti universitari. Si è trattato di un'esperienza destinata certamente ad avere un seguito nell'immediato futuro, sulla scia dell'importante collaborazione tra l'istituto musicale e l'università di Catania. (a sinistra: Carmelo Giudice con Aldo Clementi)

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