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Editoriale/1

Il nuovo Bd'A? Naviga a gonfie vele!


 
 
01 marzo 2008
di Gisella Padovani
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È trascorso circa un anno dalla nascita del nuovo "Bollettino d'Ateneo" in versione telematica. Un arco cronologico relativamente breve ma segnato da importanti, positivi cambiamenti che hanno investito il mondo universitario catanese nei suoi diversi settori operativi, compreso quello pertinente alle dinamiche della comunicazione giornalistica. Il ricorso al supporto digitale - svolta innovativa impressa dal rettore Antonino Recca - ha prodotto i vantaggi previsti: accelerazione del flusso delle notizie, aggiornamento dei dati in tempo reale, possibilità di consentire agli utenti anche l'accesso immediato alle informazioni pregresse e, non in ultimo, riduzione delle spese di allestimento e distribuzione della testata.

La transizione al web ha agevolato la circolazione delle idee e creato nuovi sistemi di percezione, permettendo al "Bollettino" di muoversi con decisione verso una modernità di respiro europeo e di consolidare il suo ruolo istituzionale, fondato innanzi tutto sul legame forte e diretto con il pubblico specifico a cui si rivolge. Varato nel 1995, diretto nei suoi primi undici anni di vita dal collega Giovanni Toscano, il giornale è oggi in grado di competere con omologhe, accreditate pubblicazioni on line siglate da altre università italiane.

Presenta un taglio editoriale conforme agli intenti programmatici più volte enunciati da Mariano Campo, direttore responsabile, e da chi scrive, in quanto delegata del rettore: informare esaurientemente e con tempestività su fatti, situazioni, problemi, novità concernenti l'ambiente accademico; definire la posizione dell'università di Catania riguardo a temi dibattuti in ambito nazionale; illustrare le attività di ogni tipo svolte all'interno della comunità di cui facciamo parte; coinvolgere anche gli studenti, fornendo un servizio utile, sollecitandoli alla riflessione critica sui molteplici aspetti della realtà universitaria e rendendoli fruitori compartecipi di un'impresa giornalistica che alla loro formazione professionale assegna un ruolo prioritario.
Il "Bollettino d'Ateneo" riesce a catturare l'attenzione di una cerchia di lettori sempre più vasta, piace e giova agli studenti, attrae la collaborazione di un crescente numero di studiosi.

La struttura del fascicolo cartaceo con cui abbiamo suggellato la solennità della cerimonia d'inaugurazione del nuovo anno accademico, è governata dai criteri ai quali abitualmente ci uniformiamo per impostare "la Rivista", sezione culturale che nel giornale edito on line è affiancata dal "Notiziario" e dal settore occupato dagli "Atti amministrativi". È il luogo dove differenti stili di pensiero si incontrano, la fucina in cui si utilizzano chiavi di lettura e filtri interpretativi da applicare alle notizie che quotidianamente passano sulle barre di navigazione.

Concorrono a dar vita a "la Rivista" la collaborazione degli autori di numerosi articoli provenienti dalle varie facoltà e il paziente, faticoso lavoro di desk assiduamente svolto dai redattori. La fedeltà a una linea progettuale tesa al riconoscimento della reciproca complementarità dei saperi, pur nella distinzione dei metodi di indagine, è attestata dalla diversificata gamma degli argomenti prescelti: la didattica, la ricerca, le innumerevoli forme di applicazione delle nuove tecnologie informatiche, i rapporti con il territorio e con l'ambiente, l'integrazione euro-mediterranea, le sinergie attivate da università e imprese, le strutture di alta formazione, la rete delle collaborazioni internazionali; e, ancora, convegni, incontri di studio, mostre, iniziative editoriali di particolare rilievo, interrelazioni tra discipline scientifiche e sperimentazione nel campo delle varie arti.

Palestra di discussione libera e di proficuo confronto delle opinioni, "la Rivista" è stata finora caratterizzata dalla prevalenza dello spirito critico sulla logica degli schieramenti. È, questa, una prerogativa che ci impegniamo a salvaguardare anche in futuro.

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