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Università e territorio

Il programma Fixo e il ruolo dell'università per la promozione di occupazione e sviluppo


 
 
01 marzo 2008
di Carmelo Sturiale
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Il ministero del Lavoro e della Previdenza sociale ha promosso recentemente il programma "Formazione e Innovazione per l'Occupazione" (FIXO), che avvalendosi dell'assistenza tecnica di "Italia Lavoro S.p.A." (Ente strumentale del predetto ministero) ha lo scopo di migliorare le condizioni per l'occupazione delle nuove generazioni. Per la realizzazione del programma sono state coinvolte le università (finora ben 37), certamente dotate di competenze tali da favorire l'organizzazione di una vasta gamma di servizi di placement, facendo leva anche su rapporti con soggetti pubblici e privati.

Sul piano metodologico l'iniziativa intende mobilitare le risorse umane delle università ed i rapporti sempre più articolati che esse hanno instaurato con il sistema degli enti e delle imprese, ai fini di creare un reticolo a misura delle specificità dei diversi territori, ciascuno dei quali portatore di una domanda di professionalità, espressione delle caratterizzazioni dei sistemi socio-economici e ambientali locali. In altri termini, l'obiettivo è quello di formare professionalità ed eccellenze in stretta correlazione al fabbisogno del sistema produttivo peculiare dei diversi territori, in modo che i "cervelli" formatisi in un dato ambiente e con spiccate professionalità in una data attività possano essere occupati nello stesso ambito geografico, contribuendo allo sviluppo locale endogeno o autocentrato, alimentato dalla filosofia della valorizzazione delle risorse locali.
Sul piano organizzativo il programma prevede quattro azioni, ciascuna delle quali con uno specifico obiettivo.

azione 1: promozione e sviluppo di servizi di placement universitario diretti a favorire l'aumento dell'occupazione (e dell'occupabilità);

azione 2: promozione di tirocini formativi per creare più favorevoli condizioni di occupazione, attraverso un raccordo sistemico con imprese disponibili ad investire sul capitale umano, quale risorsa irrinunciabile sulla via dello sviluppo;

azione 3: promozione e sostegno di percorsi formativi per giovani laureati senza occupazione disponibili all'acquisizione di competenze connesse al trasferimento tecnologico delle innovazioni di prodotto, di processo ed organizzative verso le imprese con mission fondate su tecnologie avanzate;

azione 4: promozione e sostegno di percorsi formativi sempre per giovani laureati e ricercatori che intendano avviare spin off avvalendosi del patrimonio di conoscenze e dei saperi ottenuti dalle attività di ricerca.

In teoria si è di fronte ad un piano strutturato su azioni, in parte anche complementari, che possono rappresentare la chiave di volta per il decollo di uno sviluppo "glocale" (globale + locale). Le tecnologie prodotte dalla ricerca, che spesso non conoscono frontiere e quindi potenzialmente "globali", sono soggette ad un'analisi selettiva per realizzare una combinazione funzionale fra innovazioni e caratteristiche specifiche delle risorse qualitative del territorio, in modo da favorire delle performances pienamente compatibili ed in definitiva promuovere la valorizzazione delle risorse locali, attivando il cosiddetto cambiamento-conservativo.

In tale contesto, è indubbio che il processo selettivo ed i modelli di sviluppo delle imprese locali sono meglio definiti da management che si sono formati nelle strutture di apprendimento e ricerca, nonché in quelle produttive del territorio di appartenenza, del quale conoscono qualità delle risorse, culture ed aspettative della società.
L'università di Catania è compresa fra le 37 finora coinvolte nel programma e vi ha aderito attraverso la sottoscrizione del protocollo operativo con l'Ente Italia Lavoro S.p.A. in data 15 maggio 2007.
Nel breve lasso di tempo trascorso l'ateneo etneo ha attivato diverse iniziative.
Nell'ambito dell'azione 1, il COF (Centro Orientamento e Formazione dell'università di Catania) ha svolto un'intensa attività di sensibilizzazione e diffusione nel territorio relativamente alle azioni predette, unitamente alla creazione di reti per favorire l'incontro della domanda e dell'offerta di lavoro, attraverso il coinvolgimento di istituzioni e di associazioni in cui si esprime la struttura socio-economica dell'area geografica sottendente i corsi di laurea attivati dall'ateneo.
Quanto all'azione 2, diretta alla promozione di tirocini post laurea, l'obiettivo è quello di avviare a questo percorso durante l'operatività del programma, che scade il 31/12/2008, 450 neolaureati, mettendo in campo anche appositi incentivi a favore dei tirocinanti e delle imprese coinvolte. Per questa azione l'ateneo in data 15 giugno 2007 ha aperto le iscrizioni alla "banca dati dei candidati ai tirocini formativi ed orientamento" (da realizzarsi attraverso specifica domanda al COF), con scadenza il 30 settembre 2008.
Nel breve lasso di tempo trascorso, le iscrizioni alla citata banca hanno superato il numero di 400 e risultano avviati più di 70 tirocini.
Si tratta di una straordinaria performance che pone l'ateneo catanese in posizione di avanguardia, ma soprattutto testimonia l'aspirazione e l'impegno dei neolaureati a migliorare la propria professionalità, nella consapevolezza che essa è una carta vincente sul mercato del lavoro.
Più articolata e complessa si rivela l'azione 3, attinente ai percorsi formativi ed esperienziali, che potrà coinvolgere un massimo di 1000 neolaureati da non più di 18 mesi, con voto non inferiore a 100/110 e di età fino a 27 anni. Nella fattispecie, saranno costituite classi di laureati (comprese fra 15 e 25 unità) con un percorso formativo di non meno di ottocento ore, organizzato dalla ATS (Associazione Temporanea di Scopo) composta da questa università ed imprese, istituzioni pubbliche e private, centri di ricerca, ecc. L'obiettivo è quello di mobilitare in un insieme armonico il "mondo" della ricerca e quello della produzione per la formazione di figure in grado di raggiungere vette nel trasferimento tecnologico. Esse possono supportare lo sviluppo del sistema delle imprese, che tanto ne hanno bisogno per ridurre il gap nel campo della diffusione delle innovazioni avanzate rispetto ad altre aree ad economia matura.
I progetti, presentabili fino ad aprile 2008, saranno valutati da parte di "Italia Lavoro S.p.A." e, se ritenuti validi, fruiranno di appositi finanziamenti commisurati al numero dei formandi.
Le risorse che si erogheranno verranno ripartite fra le ATS ed i laureati partecipanti, affinché le prime fronteggino le spese relative all'organizzazione e alla gestione del corso, i secondi i costi della frequenza.

L'università etnea si è mossa con grande tempestività e sebbene il bando sia stato pubblicato in data 3 ottobre 2007, il COF ha già elaborato e presentato a "Italia Lavoro S.p.A." due progetti su tematiche innovative e di grande interesse per il tessuto produttivo, quali "la gestione dell'energia in PMI" e "Innovation Manager".
In pari data, sempre l'università di Catania, nell'ambito dell'azione 4 del programma FIXO, ha pubblicato pure un avviso di gara (con scadenza 30 giugno 2008) avente per oggetto l'erogazione di un sostegno finanziario (voucher dell'importo di ? 30.000) a favore di promotori di spin off, sia universitari (quando l'università assume la qualità di socio nell'ambito della società costituenda),  sia accademici (allorché l'ateneo non ha una quota di partecipazione nella costituenda società, ma vi sia almeno un'unità di personale strutturato fra i soci proponenti). È un'iniziativa tesa a migliorare i percorsi di formazione funzionali allo sviluppo dello spin off ovvero quelli di accompagnamento (o di tutoraggio) per l'elaborazione di piani, programmi, atti amministrativi, indispensabili per lo sviluppo dell'impresa nascente.

In buona sostanza, si tratta di consentire il processo di accumulo di competenze specialistiche di eccellenza ad uno o più promotori dello spin off, affinché l'impresa nascente possa essere organizzata e gestita (sia per le attività interne, sia per i rapporti con l'esterno) su modelli manageriali (possibilmente di tipo proattivi) adeguati alla dinamica di un mercato globalizzato ed asimmetrico. Al suo interno il nostro paese non può fare assegnamento su vantaggi competitivi price (dato l'elevato sistema generale dei prezzi, proprio delle economie avanzate), ma puntare esclusivamente su vantaggi competitivi non-price (differenziazione di beni e servizi prodotti dalle imprese con alto posizionamento nelle mappe di percezione dei clienti/consumatori).
È, pertanto, un'azione di grande importanza, volta ad agevolare asset ottimali delle imprese nascenti, i cui risultati potranno essere valutati nel tempo, in funzione dei processi d'incubazione attualmente in corso degli spin off (curati dal Liaison Office dell'ateneo catanese). Nel complesso, l'università di Catania ha colto le opportunità offerte dal programma FIXO ed ha tempestivamente attivato una molteplicità di significative iniziative, che certamente finiranno per contribuire a migliorare il livello dell'occupazione e quello dello sviluppo del territorio.

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