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Il laser scanner 3D

Uno strumento per il rilevamento tridimensionale

 
 
26 marzo 2007
di Luigi Andreozzi
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In ogni operazione rivolta al recupero, alla valorizzazione, alla conservazione o alla sola catalogazione, in definitiva alla conoscenza dei beni architettonici, archeologici ed ambientali, elemento catalizzante è il rilievo. Rilievo inteso come "ricostruzione" dell'oggetto, attraverso modalità d'indagine diverse, da quella mensoria, a quella storico-critica, da quella archivistica a quella  bibliografica, fino all'analisi tecnica e tecnologica; rilievo che, nell'intendimento delle più avanzate analisi proposte dalla comunità scientifica, deve essere eseguito con ipotesi, criteri e procedure distinte, in cui si analizzano le ragioni con le quali l'organismo si è venuto costituendo nel tempo, come è stato mantenuto, quali trasformazioni ha subito, in definitiva la storia della sua vita, la sua "anamnesi", per dirla con un termine medico (nella foto a fianco: Piazza Asmundo, Palazzo Francica-Nava - Fase di rilevamento).

Così, nella fase della conoscenza riferita alla sua fisicità, si distinguono due fasi, quella del rilevamento e quella della trascrizione: la prima metrologica,  per conoscerne la sua fisicità, le sue caratteristiche morfologiche, lo stato di fatto delle caratteristiche geometrico-formali e dei materiali; la seconda per documentare, attraverso il segno, le sue linee formali, in una parola averne la trascrizione. Chiunque si interessi di rilevamento dei monumenti, o in genere del patrimonio architettonico o edilizio, conosce benissimo il valore, il significato dell'operazione di rilevamento; conosce quale sia l'impegno richiesto, le ore d'intenso lavoro sul campo per rilevare e poi al computer per elaborare i dati, verificare e ridisegnare una pianta, un prospetto, una sezione. La trascrizione grafica sul foglio di carta, con il metodo tradizionale a due dimensioni, risulta inficiato da un'operazione di astrazione rispetto alla percezione reale di un oggetto e pertanto, oggi, si tende a sostituirlo con altri sistemi di rilevamento e descrittivi, che consentono la misura e la descrizione tridimensionale dell'opera. D'altra parte, oggi si sottolinea sempre più l'esigenza che il risultato del rilevamento sia soggetto ad una forma di accettabilità, scevro da incertezze e rispondente ad una certificazione di qualità. Ne consegue che l'operazione di rilevamento, oltre a documentare la completezza metrica dell'oggetto, deve avere un'ipotesi di scientificità, fondata su base sperimentale e, come tale di ripetibilità dell'esperimento.

I mezzi informatici permettono una trasformazione dei processi di rilevamento, metamorfosi che trova riscontro nelle varie forme di riproduzione digitale, analitica e/o analogica, finalizzata alla documentazione, alla catalogazione degli oggetti e dei manufatti architettonici. Ne è stata testimonianza, negli anni scorsi, il modo di operare della fotogrammetria digitale, sia per coppie di immagini, che con il Digital Continuous Model, creando un modello a lettura tridimensionale, che consente la riproduzione metricamente esatta e quindi misurabile da punto a punto dell'oggetto reale, modello che poteva essere esplorato attraverso un computer, uno schermo attivo ed un paio di occhiali passivi.


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Oggi a questi sistemi si affianca il Laser Scanner 3D(nella foto a fianco), uno strumento che utilizza due metodologie combinate: quella dei distanziometri, per ottenere la misura di distanze, e quella della scansione. Rilevare in maniera tradizionale un grosso edificio potrebbe indurre a scoraggiarsi, ad abbandonare l'idea per la complessità delle operazioni; invece, utilizzando la metodologia dello scanning con raggio di luce laser polarizzata, il tutto risulta di estrema semplicità.

Il "pennello" di luce scorre su tutta la superficie e ne cattura, punto per punto, le coordinate polari, che vengono poi trasformate in coordinate cartesiane, con punto origine nel punto stazione. La velocità di scansione, inoltre, consente di rilevare un oggetto abbastanza grande in pochi minuti: il risultato è quello di una "nuvola di punti", le cui coordinate spaziali vengono immagazzinate in data base.

A seconda della conformazione dell'oggetto, con la presenza di sporti, aggetti, colonne, basamenti, paraste e lesene per gli edifici, o per la conformazione dei volti, posizione del corpo, drappi, ecc. per le statue, non è possibile ipotizzare il rilevamento di tutti i punti con una sola scansione. Il raggio laser rileva la distanza dei punti che riesce ad individuare nel suo percorso rettilineo, pertanto gli oggetti con volumi o superfici non regolari necessitano di scansioni multiple, eseguite da punti differenti, in modo da coprire tutte le parti da rilevare. L'assemblaggio di due o più scansioni, utilizzando marche di riferimento posizionate in modo tale da essere visibili nelle varie scansioni, consente di ottenere la nuvola di punti complessiva dell'oggetto, unificando il sistema di riferimento. Dalla nuvola di punti complessiva si trae il modello poligonizzato attraverso "mesh" e "nurbs", da cui deriva il modello virtuale dell'oggetto.
Il risultato è un rilievo in tre dimensioni che rappresenta un modello digitale spaziale e può essere "manipolato" a piacere dallo studioso. In tempo reale, lo si può analizzare e vedere da ogni prospettiva, "calarsi" nei dettagli morfologici più piccoli ed operare virtualmente sull'oggetto, prima di decidere gli interventi (ad esempio di restauro).


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L'utilizzazione del sistema dello scanning è sollecitato sempre più da enti di ricerca, università, Cnr, enti locali, e le aziende costruttrici fanno a gara per proporre soluzioni di tipologia differente. Ormai da qualche anno a Catania presso il Laboratorio di Fotogrammetria architettonica e rilievo del Dipartimento di Architettura e urbanistica del nostro ateneo, il gruppo che coordino porta avanti ricerche ed applicazioni con il laser scanner 3D. Gli scanner utilizzati sono stati di diversa tipologia, ma tutti con range di scansione elettronico ottimizzato per rispondere alle esigenze di prestazioni di scansione ad alta velocità (nella foto a fianco: facciata di Palazzo Francica-Nava - Nuvola di punti).

La diversa motorizzazione di ognuno ha consentito diverse applicazioni. I softwares che gestiscono le operazioni consentono all'operatore di compiere numerose operazioni, comprese la configurazione dello scanner, l'acquisizione, la visualizzazione e l'archiviazione dei dati.
Qui in allegato si riporta una sintesi dei lavori svolti presso il nostro laboratorio, con l'ausilio dì tutti i collaboratori. La lettura degli esempi riportati certamente non potrà dare un'esaustiva risposta alle domande che il lettore vorrà porre, ma abbiamo la speranza di contribuire a dar notizie sul panorama delle più attuali tecniche di rilevamento esistenti. Per maggiori notizie si può visitare il  sito www.labur.it attraverso il quale si può contattare il personale del laboratorio per qualsiasi forma di collaborazione. Si opera attraverso convenzioni che di volta in volta saranno concordate.