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Speciale/ Promuovere e realizzare la mobilità sostenibile

Pianificare la 'mobilità sostenibile' in Europa


 
 
30 marzo 2009
di Matteo Ignaccolo - Elena Rubulotta
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La 'mobilità sostenibile' si inquadra all'interno del più ampio tema dello 'sviluppo sostenibile', definito per la prima volta nel Rapporto Brundtland (1987) come "quello sviluppo capace di soddisfare le necessità della generazione presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie".

La sostenibilità implica tre dimensioni fondamentali: ambientale, economica e sociale; tale concetto può schematizzarsi mediante la figura riportata nel seguito: i tre vertici rappresentano rispettivamente la polarizzazione degli aspetti ambientali, economici e sociali mentre i lati del triangolo costituiscono le relazioni tra le polarità che possono manifestarsi come sinergie e come conflitti.
Il compromesso necessario tra i diversi estremi è rappresentato, una volta risolto il problema delle scale di misurazione, da un punto lungo ogni asse di misura. Il congiungimento di tali punti dà luogo a un triangolo, la cui superficie potrebbe essere definita come "vivibilità" o "qualità della vita".

In questo ampio quadro si inserisce il tema della mobilità sostenibile, che è intesa come "muovere persone e merci in modo ecologico, ergonomico, sicuro, economico e tempestivo"; lo scopo principale è quindi quello di contribuire, in un quadro integrato con i vari attori coinvolti, allo sviluppo sostenibile mediante politiche e misure per la riduzione degli effetti negativi della mobilità (congestione, consumi energetici, inquinamento, incidenti).


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La mobilità sostenibile si raggiunge grazie a:
- l'eco-compatibilità dei sistemi di trasporto
- la decongestione dei trasporti, l'intermodalità e le reti logistiche
- la sicurezza di persone e merci nei trasporti
- la competitività dei sistemi di trasporto

In ambito urbano la mobilità sostenibile comprende:
- la prevenzione della congestione tramite un'adeguata pianificazione e gestione degli spostamenti
- il controllo degli accessi alle aree urbane
- il contenimento dell'emissione di sostanze inquinanti e dei consumi di carburante
- l'agevolazione dei flussi di traffico tramite adeguata informazione
- il monitoraggio e pianificazione degli interventi in caso di incidente
- la promozione della mobilità dolce

Per promuovere e realizzare la mobilità sostenibile è dunque fondamentale il ruolo del mobility management; nell'accezione comunemente affermata in ambito europeo, questo è un approccio ai problemi della mobilità fondamentalmente orientato alla gestione delle domande, che sviluppa ed implementa strategie volte ad assicurare il trasporto delle persone e delle merci in modo efficiente, con riguardo a scopi sociali, ambientali e di risparmio energetico.
Quindi il mobility management si pone l'obiettivo di ridurre il numero di veicoli privati circolanti a favore di mezzi di trasporto alternativi, migliorando così l'accessibilità ai centri urbani e diminuendo il grado di concentrazione di sostanze inquinanti.

In Italia la figura del mobility manager aziendale è stata introdotta con il decreto Ronchi "Mobilità sostenibile nelle aree urbane" del 27 marzo 1998, e quasta ha il compito di valutare la disponibilità dei dipendenti a forme alternative all'uso individuale dell'auto privata e di proporre opzioni di trasporto attuabili.


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Le misure di mobilità sostenibile spesso non prevedono la realizzazione di nuove infrastrutture, ma si concentrano su iniziative di persuasione, concessione e restrizione:

- le strategie di persuasione identificano piani di informazione e comunicazione volti a creare la coscienza del problema e si pongono l'obiettivo di modificare l'obiettivo di modificare le abitudini quotidiane;
- le strategie di concessione consistono in nuovi servizi per i cittadini, caratterizzati da alto valore aggiunto di mobilità urbana e di valori ecologici rappresentati;
- le strategie di restrizione rappresentano misure già in passato come le politiche di Park Pricing e Road Pricing o le zone a traffico limitato, tutte iniziative che disincentivano l'utilizzo dell'auto privata da parte di singoli conducenti.

Delle strategie suddette sono numerosi gli esempi europei, come le charge zones londinesi e la corretta integrazione, ad esempio nella città di Graz,  tra i vari modi di trasporto in ambito urbano (pedonale, ciclabile, bus, tram, auto privata).

Le misure di mobilità sostenibile rivestono un'importante iniziativa anche per la  riduzione delle emissioni dei gas serra come previsto dal protocollo di Kyoto sui cambiamenti climatici; a tal proposito, la facoltà di Ingegneria dell'Università di Catania da settembre 2008 è impegnata nel progetto di ricerca GRABS (Green And Blue Space adaptation for urban areas and eco towns), finanziato nell'ambito del programma INTERREG 4C, che coinvolge 14 partner di 8 Paesi.

L'obiettivo di tale progetto è di assicurare che lo sviluppo delle aeree urbane sia compatibile con l'impatto sui cambiamenti climatici, mediante politiche di pianificazione territoriale a scala locale e regionale, ed in particolare attraverso il progetto di "infrastrutture blue e verdi".