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Dossier/ Il ruolo dell'Università per lo sviluppo di una cultura ambientale

La "mobilità sostenibile" e il ruolo dell'Università di Catania


 
 
28 ottobre 2008
di Matteo Ignaccolo - Giuseppe Inturri
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La mobilità delle persone e delle merci è il risultato di un complesso fenomeno di interazione economica e sociale tra le diverse attività distribuite sul territorio e il sistema dei trasporti. Quest'ultimo, inteso come insieme di infrastrutture, veicoli ed organizzazione, costituisce il presupposto e, al tempo stesso, la conseguenza dello sviluppo economico e sociale di una comunità.

Il concetto di sviluppo sostenibile applicato alla politica dei trasporti ha dato luogo all'idea di "mobilità sostenibile". Si può dire che un sistema dei trasporti è sostenibile se contribuisce al benessere economico e sociale, soddisfa le esigenze di accessibilità di persone e merci, utilizza le risorse rinnovabili ad un tasso inferiore di quello di rigenerazione, non supera le soglie critiche di impatto per la salute umana e la qualità ambientale, riduce gli effetti del cambiamento climatico.
Il modello attuale di mobilità in Europa e ancor più in Italia manifesta la sua "insostenibilità" in tutte e tre le dimensioni dello sviluppo sostenibile, ossia quella ambientale, quella sociale e quella economica.

I trasporti, infatti, sono tra i maggiori responsabili delle emissioni di CO (74%), di NOx (55%) di HC (47%) e di gas serra (40%); determinano i più alti livelli di rumorosità; consumano risorse energetiche non rinnovabili (10% di tutti i consumi energetici nazionali).
Circa il 15% delle superfici urbane delle nostre città sono destinate a strade e parcheggi; l'occupazione del suolo, le auto in sosta e i flussi di traffico veicolare creano un effetto barriera con conseguenti fenomeni di degrado ed emarginazione sociale; altissimo è il prezzo che si paga in termini di incidenti stradali: più di 40.000 morti ogni anno in Europa.

Lo squilibrio modale a favore dell'uso dell'automobile (83% degli spostamenti) è una delle principali cause della insostenibilità della mobilità soprattutto nelle aree urbane.


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Il traffico automobilistico è cresciuto in Europa di 10 volte negli ultimi 40 anni. In Italia esiste più di un'automobile ogni due abitanti e ogni cittadino trascorre più di un'ora al giorno dentro la sua automobile; Catania è una delle città con il più alto tasso di motorizzazione in Europa. La spesa media mensile di una famiglia italiana nel 2000 per i trasporti superava i 300 ?, di cui il 90% per la proprietà e l'uso dell'automobile.

L'approccio tradizionale alla soluzione del problema di molti tecnici e decisori è soddisfare la domanda crescente di mobilità attraverso un corrispondente aumento dell'offerta di infrastrutture (strade, parcheggi, etc.), il cui unico risultato è spesso quello di indurre la generazione di un nuovo aumento della mobilità motorizzata che riporta rapidamente il sistema in crisi.
Un'altra politica dei trasporti privilegia la limitazione dell'uso dell'automobile mediante misure amministrative di restrizione all'accesso (istituzione di aree a traffico limitato e creazione di aree pedonali) o misure economiche che tendono a discriminare l'uso della capacità stradale mediante un'adeguata tariffazione dell'accesso alle aree urbane più appetibili e congestionate (Road Pricing e Park Pricing).

Nei paesi più attenti alla questione, tuttavia, emerge una nuova consapevolezza che sposta il focus dal problema del miglioramento della mobilità, come potenzialità di compiere spostamenti, a quello del miglioramento dell'accessibilità delle aree urbane, come potenzialità di interazione tra diverse attività umane distribuite sul territorio. Si tratta, in pratica, non di vietare l'uso dell'automobile, ma di ridurne la necessità rendendo disponibili numerose opzioni di trasporto per tutti gli utenti, concentrandosi più su tecniche di gestione della domanda di mobilità che non su un acritico aumento dell'offerta stradale.


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Il ruolo dell'Università di Catania a favore di una mobilità sostenibile si esprime su diversi livelli: dall'impegno didattico, a quello della ricerca, sino a quello più direttamente "operativo" del Mobility Management. I diversi livelli convergono nell'obiettivo comune di aumentare la consapevolezza del problema e contribuire alla crescita culturale di cittadini e futuri tecnici che saranno domani impegnati nelle decisioni individuali e collettive a favore di uno sviluppo sostenibile del territorio.
Sul fronte didattico l'Università di Catania è presente con diversi insegnamenti di Trasporti nei corsi di laurea di Ingegneria e di Architettura e in quelli di dottorato di ricerca.

Diverse ricerche sono state finanziate dal MIUR e dall'Europa. In particolare il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale è impegnato nel progetto di ricerca ASTUTE (www.astute-eu.org) finanziato dalla CE: coinvolge 6 città e 9 partner europei e mira alla promozione della mobilità sostenibile per contribuire a creare ambienti urbani vivibili caratterizzati da una varietà di alternative di modalità di trasporto, con particolare riferimento a quella pedonale e ciclistica.

Da un punto di vista più operativo, l'Università di Catania ha sposato i principi della mobilità sostenibile istituendo una struttura di gestione della domanda di mobilità, denominata MOMACT (Mobility Managenent Ateneo Catanese), in coerenza, tra l'altro, con quanto previsto dalla normativa italiana per le grandi aziende (decreto del Ministero dell'Ambiente del 27.3.98).

L'obiettivo principale è contribuire alla razionalizzazione degli spostamenti del personale e degli studenti che ogni giorno si recano nelle sedi universitarie distribuite nell'area urbana catanese, riducendoli laddove è possibile nel numero, limitandone la lunghezza, distribuendoli su più percorsi e su intervalli temporali più ampi rispetto alle ore di punta, promuovendo l'uso di modi alternativi a quello del mezzo privato, quali il trasporto collettivo e la mobilità pedonale e ciclistica.

Lo strumento principale di azione del MOMACT sarà un Piano degli Spostamenti Casa Università che, sulla base dei risultati di un'indagine sui comportamenti di mobilità attuali e dopo una fase di confronto con tutti i soggetti interessati, proporrà l'adozione di un insieme di interventi tesi al conseguimento degli obiettivi della mobilità sostenibile.

Più rare, purtroppo, sono le opportunità dell'Università di Catania di trasferire i principi della mobilità sostenibile sul piano della concreta attuazione, mediante la collaborazione con le amministrazioni degli enti territoriali istituzionalmente deputate alla pianificazione e alla gestione della mobilità nelle aree urbane e metropolitane. I processi decisionali di Province e Comuni, infatti, danno tradizionalmente luogo ad una serie di azioni che privilegiano la mobilità su auto privata, basate su una logica degli interventi "visibili" (rotatorie, parcheggi, etc.), utili a creare un consenso di breve termine, ma privi spesso di un approccio sistemico integrato in grado di tenere conto della complessità che sta alla base del fenomeno della mobilità.

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