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Pubblicazioni

Rilanciamo il "Bollettino dell'Accademia Gioenia"


 
 
28 ottobre 2008
di Mario Alberghina
malber@unict.it
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Quest'anno ricorre il 120° anniversario della fondazione del "Bollettino dell'Accademia Gioenia di Scienze Naturali". E' un'occasione per riconsiderarlo e rilanciarlo.

Le pubblicazioni storiche del sodalizio gioenio catanese sono state gli Atti, il Giornale del Gabinetto Letterario e il Bollettino. Gli Atti sono nati nel 1825, nell'anno seguente alla fondazione dell'Accademia, mentre il Giornale del Gabinetto Letterario nel 1834, presentato ai lettori da Antonino Di Giacomo protomedico.
Il Bollettino è nato più tardi, nel 1888; di quest'ultima rivista sono stati pubblicati ben 368 numeri, all'interno di quattro serie di cui l'ultima avviata nel 1948.
Gli Atti hanno cessato di essere stampati nel 1994, quell'ultimo numero riportando i lavori accademici del 1991; il Giornale ha visto la luce fino al 1868, e non è stato mai più ripreso. Gli Atti erano dedicati alla pubblicazione di lavori in extenso, comprendendo anche numeri monografici. Il Bollettino invece inizialmente pubblicava i sunti delle memorie che poi sarebbero confluite negli Atti, il catalogo della biblioteca dell'Accademia, i rendiconti delle sedute accademiche ordinarie e straordinarie, gli scambi degli stessi Atti con altre istituzioni o i titoli delle pubblicazioni ricevute in dono.

Mettendo a confronto i vecchi numeri con i più recenti, nel tempo si può notare un'inversione dei contenuti tra il Bollettino e gli Atti, talché negli ultimi anni di pubblicazione negli Atti compaiono rendiconti di inaugurazioni e cerimonie mentre nel Bollettino sono presenti solo lavori scientifici in extenso.

Gli ultimi soci responsabili del Bollettino, in ordine di tempo, sono stati: Luigi Patanè, istologo, Giovanni Sichel, biologo generale e Giovanni Pilato, zoologo. La rivista, quasi esclusivamente in lingua italiana, non possiede un fattore d'impatto, al contrario di affermati journals in lingua inglese: non ha infatti canali di diffusione presso biblioteche scientifiche internazionali. Si è parlato a lungo di abolirla, non essendo essa utile ai curricula degli autori di articoli che tendono ad accumulare pubblicazioni scientifiche di rilievo internazionale.

Il Bollettino ha vissuto e vive solo di scambi con altre pubblicazioni simili di Accademie nazionali (vedi Bollettino delle Scienze mediche di Bologna, Atti della Regia Accademia dei Georgofili di Firenze, Bollettino della Società dei Naturalisti di Napoli, Bollettino della Società veneto-trentina di Padova, Atti dell'Accademia Olimpica di Vicenza, Rendiconti del Regio Istituto Lombardo di Milano, Atti dell'Accademia Nazionale dei Lincei, Atti della Regia Accademia delle Scienze di Torino, etc.) o straniere. E' sempre mancato, infatti, un comitato di referaggio internazionale per validare il prodotto proposto per la pubblicazione e per imporre una scrittura in lingua straniera allo scopo di assicurare alla rivista una diffusione più ampia.


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In campo europeo riviste simili, espressione di consessi accademici che hanno potuto seguire a ruota l'affermazione di un potere culturale nazionale conseguente ad una affermazione economico-sociale o militare, ve ne sono molte. Potremmo citare tra le altre: Philosophical Transactions of the Royal Society (London), Mémoires de l'Académie des Sciences de Paris, Comptes Rendus Hebdomadaire des Séances et Mémoires de la Société de Biologie (Paris), Mémoires de l'Académie royale de Médecine de Belgique, Abhandlungen der Königlichen Akademie der Wissenschaften zu Berlin.

Alcune di esse sono scomparse, an interrupted run; altre si sono trasformate in nouveaux mémoires, altre ancora, trainate da un mentore forte ed autorevole, si sono trasformate in diffuse e moderne pubblicazioni in lingua inglese, come i Proceedings of the National Academy of Sciences of the USA (1915), i Proceedings of the British Academy (1905), o i Proceedings of the Japan Academy (1912).

I Bollettini delle Accademie ancora operanti sono oggi sopraffatti da più opulente riviste specialistiche, vasi di coccio tra vasi di ferro; non è più il tempo di quando si scrivevano Opuscoli, Lettere, Elogi, Ore, Dialoghi, Discorsi, Rapporti, Sermoni, Considerazioni, Directoria, Dissertatio, Commentaria, Principia, Pensées, Essays, all'interno dei quali il "localismo" o la "localizzazione" come elemento caratterizzante dei lavori scientifici non tendeva ancora alla globalizzazione.


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In un quadro siffatto, quale potrà essere la sorte del Bollettino dell'Accademia Gioenia?
Una prima trasformazione modernista sarebbe quella di farlo diventare un Bollettino on line, cosa che non è una soluzione "nominalista", ma almeno accorcia i tempi di pubblicazione, quei tempi biblici lamentati da molti contributori del passato. Una seconda trasformazione è indirizzata verso una soluzione "nominalista", cioè quella di accogliere reviews o short papers in lingua inglese, naturalmente. Una terza trasformazione è orientata all'allargamento dell'editorial board e del numero dei revisori. Il tutto conservando il cartaceo che vedrebbe la pubblicazione nei tempi dovuti.

Per finire, una curiosità: in antitesi con quanto abbiamo detto. La copertina, e solo la copertina, di alcuni numeri del Bollettino relativi agli anni 1934-36, è in latino: Relationes Consessuum Societatis Gioeniae Catanensis Naturalium Scientiarum. Commentarius LXVII secundi ordinis. Era quello il tempo della presidenza di Achille Russo zoologo, in cui i discorsi accademici non venivano indirizzati ai carissimi soci, ma alle Eccellenze, ai camerati e alle camicie nere, il tempo in cui era stato approvato un nuovo Statuto dell'Accademia, in cui il presidente e il vice-presidente dovevano giurare fedeltà al Re e al regime.

Probabilmente l'originale e controcorrente serie di copertine, sintomo di un allineamento ideologico, è da mettere in relazione al fatto che, in epoca fascista, all'interno dell'Istituto di Studi Romani nella capitale dell'Impero era stato avviato un programma per la diffusione della lingua latina (luglio 1935), indirizzato anche a tradurre e diffondere i sunti delle sedute delle Accademie.

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