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Gli edifici dell'Ateneo

Un volume sul Palazzo centrale


 
 
30 settembre 2008
di Grazia Lombardo
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In occasione della presentazione del volume "Il Palazzo del Siciliae Studium Generale", curato da Salvatore Barbera e Grazia Lombardo (editore Il Lunario), la redazione ha chiesto ad uno dei curatori di illustrare , per i nostri lettori, il contenuto e le prospettive della ricerca storica del libro.

Un'origine remota nel tempo, il 1434, e una storia lunga più di 500 anni sicuramente suscitano il desiderio e la volontà di riscoprire e valorizzare le vicende che hanno accompagnato l'università di Catania, dalla sua fondazione ad oggi.

Il racconto dei percorsi seguiti attraverso i secoli dall'ateneo catanese, proposto nel libro, ha come protagonista il palazzo del Siciliae Studium Generale, dal quale lo stesso libro prende il titolo. L'interesse dimostrato nell'arco dei secoli dall'università nella valorizzazione di questa sua sede, suscitato in forza dei suoi eccezionali valori "estetici" e "culturali", rappresenta oggi l'immagine della stessa istituzione all'esterno e trova  la sua motivazione nella coincidenza radicata nell'immaginario collettivo tra "monumento e istituzione".
In questa ottica, il presupposto della pubblicazione è quello di consegnare alle future generazioni valori e racconti del proprio passato. Il recupero della storia della fabbrica, nella sua organizzazione spaziale, funzionale ed evolutiva, significa anche rileggere e comprendere la memoria dei luoghi come in origine furono concepiti dalla Deputazione dell'Almo Studio, e come oggi essi sono reinterpretati.

Il volume su Il Palazzo del Siciliae Studium Generale, articolato in diversi capitoli, con il contributo specifico di tanti ricercatori, ha consentito di indagare sulle dinamiche storiche e sociali che hanno determinato l'origine della fabbrica, di tracciarne il processo di formazione, l'evoluzione dell'articolazione spaziale e della sua utilizzazione. Inoltre esso ha inteso caratterizzare gli uomini e le maestranze che hanno contribuito alla realizzazione del palazzo nel corso dei secoli, dalle origini sino ai più recenti interventi di restauro e recupero funzionale che hanno definito l'attuale assetto.

Il volume, nei primi suoi capitoli, ha  voluto rappresentare il palazzo dell'università nei suoi aspetti istituzionali, storici, culturali,  ricostruiti attraverso la ricerca dei diversi studi bibliografici esistenti e delle fonti archivistiche e documentarie. I successivi capitoli hanno messo in luce ed analizzato gli aspetti costruttivi, materici e tecnologici della costruzione della fabbrica attraverso i rilievi architettonici specificatamente effettuati, la campagna di indagini sui materiali, le indagini conoscitive sui degradi verificatisi.


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Le indagini svolte sul sito hanno contribuito a dissipare dubbi e incertezze e a colmare le lacune che lo studio delle fonti archivistiche e documentali comporta per la natura frammentaria delle informazioni. Le risultanze, oltre che essere fonte di conoscenza, costituiscono la base per futuri interventi di restauro che non alterino l'essenza originaria ed i valori architettonici del prestigioso palazzo.

Attraverso il racconto del "palazzo", si è messo nella giusta evidenza il ruolo dinamico e propulsore dell'istituzione dell'Almo Studio, sempre attivo in tutte le fasi di crescita e di sviluppo della città etnea. Anche nei momenti più critici, come ad esempio all'indomani del disastroso terremoto del 1693, i provvedimenti adottati per il rilancio dello Studio ebbero carattere d'urgenza e divennero simbolo di speranza per la rinascita di Catania. L'evento catastrofico divenne occasione per l'assunzione di un ruolo di maggiore e rilevante presenza nella città, sia per la formazione dei nuovi quadri dirigenti, anch'essi protagonisti della rinascita e della valorizzazione della città, sia per la realizzazione dei nuovi palazzi.

L'osservazione attenta del divenire della fabbrica universitaria attraverso i secoli, evidenzia come, pur modernizzandosi, alcune funzioni permangono nel tempo.

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Il teatro, nato nel 1686 come spazio destinato al più vasto pubblico, diviene nella ricostruzione settecentesca il primo teatro anatomico di Catania e poi, persa la memoria, ritorna in un recente intervento nella nuova veste contemporanea di teatro Virtuale. La nascita nell'Ottocento del primo museo universitario e dei gabinetti scientifici trova posto in questo palazzo. Lo sviluppo dell'ateneo nelle diverse sedi della città lo allontana però dalle strutture decentrate, lasciando poi che il tempo riporti un nuovo museo, il Museo dello Studio, per ospitare simboli della storia e della tradizione dell'ateneo.

Il desiderio di conservare la storia dell'ateneo all'interno della Casa degli Studi ha avviato un' intensa attività mirata a raccogliere i documenti storici, disegnando un apposito luogo destinandolo a sede dell'Archivio storico dell'università, nello sforzo di rendere disponibili agli studiosi i preziosi contenuti.
Non ultima, seppur travagliata, è la vicenda legata alle antiche raccolte di volumi conservati nella Biblioteca universitaria, oggi regionale. Voluta nella prima metà del Settecento da Vito Amico, è stata nel tempo arricchita con innumerevoli acquisizioni, ed oggi come allora è frequentata da un vasto bacino di studenti.

La considerazione di cui la cultura in senso generale, ed in particolare l'istituzione dell'università, ha goduto nei secoli scorsi sembra essersi, in questi ultimi decenni, notevolmente affievolita ed il ruolo dinamico e propulsore, da essa sostenuto nel passato, dimenticato.
In questo momento di difficile transizione, nel quale anche l'università italiana va alla ricerca di nuovi modelli, la conoscenza della storia messa in luce nel volume Il Palazzo del Siciiae Studium Generale diventa elemento di richiamo per nuovi spunti di riflessione sul ruolo attivo e dinamico svolto nei secoli trascorsi dell'università catanese nell'attività culturale, nella formazione delle nuove generazioni e nella ricerca scientifica.

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