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Discipline

Alle origini della Ragioneria

Il fascino segreto del lungo viaggio nella storia dei sistemi cognitivi economico aziendali

 
 
27 maggio 2007
di Pierluigi Catalfo
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La storia dell'evoluzione scientifica spesso esercita un fascino inatteso, nascosto tra le pieghe di vicende umane e di paradigmi, chiariti i quali, la bellezza e la pienezza di alcuni suoi tratti possono dimostrarsi con una forza tale da travolgere luoghi comuni e banalizzazioni grossolane come quelle sulla Ragioneria e sulla Contabilità Aziendale.

La Ragioneria nasce come formulazione scientifica in un ambito ricco di contaminazioni culturali, la Venezia dell'ultimo '400  per merito dell'opera di un monaco francescano, Frate Luca Pacioli, allievo di Piero della Francesca ed amico di Leonardo da Vinci alla corte di Ludovico il Moro. La Ragioneria vede così la luce quasi intrecciandosi alla storia di un monaco, che oltre alla sua missione di istitutore e professore di matematica in molte Università, solcava l'Adriatico al seguito di spedizioni commerciali sotto la bandiera della Serenissima e per conto di Antonio Rompiasi, un mercante ebreo attento ed operosissimo amministratore della sua compagnia commerciale. Una storia dunque che  può sembrare l'ambientazione romanzata di un libro di Umbro Eco o di qualche fantasioso e supponente narratore americano di bestseller. Ma talvolta, invece, la realtà ci sorprende per la sua estrema ricchezza e per il valore  esemplificativo della sua forza.

Da sempre, la capacità cognitiva e di approccio razionale al governo dei fenomeni economici  è indubbiamente legata, sotto il profilo metodologico, alle possibilità di realizzare processi di misurazione e rappresentazione. L'economia soprattutto nella sua dimensione empirica e nella sua forma più operativa ha sperimentato questi aspetti sin dai suoi momenti più antichi. Nelle formulazioni arcaiche, i modelli cognitivi dell'agire economico si limitavano sostanzialmente alla realizzazione di un tracciato dell'evidenza degli scambi, che si correlavano in un primo momento ai flussi di  quantità assolute e poi, successivamente, a quantità astratte e metaforiche legate al valore delle transazioni espresso per via del computo della moneta coinvolta negli scambi.

Le aziende, in funzione della loro complessa articolazione fenomenologica, costituiscono unità basilari del sistema socio-economico e la loro attività, tenuta in considerazione in modo originario, attraverso i sistemi contabili, se da un lato può essere descritta e classificata secondo parametri strettamente quantitativi, fondati sul generale principio della numerazione, dall'altro non può essere compiutamente compresa senza attivare meccanismi cognitivi di tipo qualitativo.

La Ragioneria come scienza cognitiva dell'attività economico aziendale, formalizzata nel suo aggregato fondamentale alla fine del XV secolo, anticipa il tratto epistemologico della scienza settecentesca poggiando il suo paradigma su di un basilare esercizio tassonomico ed un insieme di regole di calcolo organizzate in un modello di computo da applicare senza transitorietà.

Frate Luca Pacioli, nato a Borgo San Sepolcro (Arezzo) tra il 1445 e il 1450, formalizza le regole della "partita doppia" intorno al 1487 inserendole all'interno della Summa de Arithmetica, geometria, proportioni et proportionalità [sic] finita di stampare integralmente a Venezia il 20 novembre del 1494 dalla società di tipografi Paganino dei Paganini e Giorgio Arrivabene, azienda tipografica che, segno dei tempi, produsse anche la stampa di una edizione del Corano in arabo.

Pertanto, comprendere la formulazione della ragioneria significa innanzi tutto leggere le relazioni tra l'algebra come espressione del migliore veicolo culturale della tradizione araba in Europa, il concetto di misurazione  e la partita doppia, chiarendone la prospettiva di osservazione e configurando il nesso di analiticità tra il fatto aziendale e la sua rappresentazione.

La numerazione e il calcolo sono nella natura stessa dei processi di conoscenza umana. L'uomo arriva alla numerazione prima che alla scrittura, quasi 8000 anni prima di Cristo, per poi evolverla fino all'accezione del calcolo teorico. L'algebra in questo contesto si sviluppa in un periodo della storia dell'umanità molto ampio e, contrariamente a quello che si possa immaginare, in un ambiente di grandi scambi culturali, in cui i contributi scientifici originali viaggiano attraverso l'India e la Persia e si traducono in materiale di studio, di divulgazione e di spunto per nuove elaborazioni (inizialmente spesso di carattere applicativo), per approdare quindi in Europa. Così per le forme prototipiche di partita doppia il nesso con l'algebra ha valore evoluzionista.

L'algebra ha origini molto antiche che non si possono datare considerando esclusivamente la sua accezione simbolica, sviluppatasi in Persia e in Arabia. Infatti già nel 628 Brahmagupta, un matematico  indiano, completa il suo  Brahmasphutasiddhânta, un libro nel quale si illustrano le assunzioni fondamentali del calcolo algebrico ma  anche la definizione della quantità nulla (zero) e del suo inverso (infinito). Brahmagupta con il suo lavoro influenzò l'evoluzione dell'algebra nei secoli successivi ed in particolare l'opera di un importante astronomo persiano, Al Khuwarizimi, che intorno all'820-850 da un lato contribuì alla diffusione del pensiero di Brahmagupta e delle importanti teorie dei matematici indiani, dall'altro sviluppò le fondamentali assunzioni dell'algebra astratta che racchiuse in un volume dal titolo Al Jabr wa'l muqaba.

Al fine del loro principale processo evolutivo, la contabilità e la partita doppia, grazie all'opera di Pacioli, con i suoi canoni algebrici, offrivano alla dinamica economica una via di accesso semplice ed immediata (a tutt'oggi assolutamente inconfutata) alla conoscenza di tutto quanto era rappresentabile numericamente, e al tempo stesso una strumentazione la cui applicabilità innata diventava funzionale all'indagine sulle conseguenze dell'attività svolta dall'organismo e dalle sostanze aziendali.

Conseguentemente, la ragioneria è diventata il linguaggio fondamentale per tutte le attività di relazione dell'azienda, sia quelle d'informazione sia quelle di responsabilità. In altri termini, la contabilità dimostra il suo alto valore funzionale e manageriale, adattandosi alle esigenze dell'azienda e della società in cui essa è radicata.

In base all'analisi delle strutture metodologiche, i tratti comuni tra Algebra e Partita Doppia   possono essere riscontrati  nella "identarietà" dei termini algebrici e nella "posizionalità" del sistema di formalizzazione logica. Ma se sotto il profilo funzionale, rispetto alle complessive evoluzioni del contesto sociale nel quale le aziende si sono sviluppate, possiamo dire che la Ragioneria ha costituito l'ossatura dello sviluppo di un preciso modello scientifico di osservazione e del complessivo sistema della gestione e del controllo aziendale - attraverso la generazione di micro-modelli di gestione e controllo, di modelli di responsabilità e modelli di comunicazione quasi adattivi -  altrettanto non possiamo affermare relativamente all'evoluzione scientifica dell'economia e quindi  del  pensiero economico nel suo complesso.

Immagine: Jacob Welsch, 1440-1515 ritratto di Frate Luca Pacioli esposto Napoli Museo di Capodimonte