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Università e territorio

Ricerca e tradizioni casearie

L'esperienza del Co.R.Fi.La.C. di Ragusa

 
 
27 maggio 2007
di Giuseppe Licitra
sede CoRFiLaC1.jpg

Il Consorzio Ricerca Filiera Lattiero-Casearia -CoRFiLaC- nato dall'istituzionalizzazione del "Progetto Ibleo, progetto di ricerca dell'Università di Catania", diventa nel '96 ente strumentale della Regione Siciliana, con sede a Ragusa. Dal "Progetto Ibleo" eredita le azioni di ricerca e le strategie di intervento mirate al settore lattiero-caseario ed al trasferimento in tempo reale dei risultati della ricerca al mondo produttivo.

La mission del CoRFiLaC è sviluppare la ricerca sui formaggi storici siciliani riconoscendo un ruolo di primaria rilevanza all'uomo ed ai valori dell'intera comunità rurale al fine di rafforzare la loro leadership nella società, come tutori della tradizione, della biodiversità e dell'ambiente. La vision è il miglioramento della qualità della vita in un contesto socio-economico fondato sulla solidarietà e sulle pari opportunità nel rispetto del patrimonio storico-culturale. L'obiettivo principale rimane comunque l'attività di ricerca sulle produzioni casearie storiche; lavorando per fotografare o, meglio, "radiografare" ogni singolo anello della catena produttiva.

L'Ente, per lo studio della filiera, si avvale di ricercatori, formatisi presso le migliori università italiane e straniere, e di numerosi laboratori con strumentazione scientifica all'avanguardia: da quello per l'analisi degli alimenti zootecnici, al lattiero-caseario, a quello di microbiologia, di microscopia elettronica, di biochimica delle proteine e di un caseificio e centro di stagionatura sperimentali.


Form. Storici Siciliani.jpg

In questi ultimi, insieme ai sistemi all'avanguardia, sono state previste le attrezzature tradizionali al fine di poterne studiare ruolo ed effetti sulla qualità dei formaggi. Il CoRFiLaC ha da sempre creduto negli uomini che hanno tramandato le loro tradizioni e quindi conoscere il loro sapere. Tutto ciò ha dato importanti risultati; infatti, sono stati portati a conoscenza del consumatore i principali formaggi storici siciliani. Le DOP, Ragusano e Pecorino Siciliano, la Vastedda del Belice, il Maiorchino, le Provole dei Nebrodi, il Palermitano, il Piacentino, la Ricotta infornata, il Fiore Sicano, la Tuma Persa, le provole siciliane ed iblee e le ricotte. Il CoRFiLaC ha voluto far riscoprire i formaggi siciliani e le tradizioni per immetterli sul mercato che reclamava qualità. Pertanto, raccontare la storia del prodotto è anche un'opportunità culturale. Occorre veicolare le giuste informazioni in modo da offrire soprattutto verità. Non è etico ingenerare confusione tra i consumatori, né si può permettere che le produzioni non tradizionali vengano confuse con quelle storiche che devono necessariamente trovare il proprio spazio per sopravvivere.

L'attività scientifica del CoRFiLaC non si limita al recupero della memoria storica e delle tradizioni di un prodotto ma è incentrata anche e soprattutto sulle proprietà salutistiche. Un formaggio prodotto da animali alimentati con le essenze spontanee dei pascoli naturali e con tecniche tradizionali possiede proprietà salutistiche (antiossidanti) proprio perchè legato al territorio. Ad esempio, il CLA -acido linoleico coniugato- che è contenuto nel formaggio, ha proprietà antitumorali e questo è uno degli studi più importanti che l'Ente sta perseguendo. Non considerare questi canoni di produzione porterà a concepire il formaggio solo un prodotto composto da grasso e proteine. Invece, le proprietà antiossidanti sono peculiarità indispensabili che il consumatore dimostra di conoscere e volere; aspirazione confermata dalla tendenza del mercato che si muove sempre più verso prodotti naturali.

Il CoRFiLaC si occupa anche del miglioramento organolettico dei prodotti. Ad esempio, nella produzione delle DOP, ha condotto degli studi per diminuire i livelli di sale; infatti, ha lavorato per migliorare la qualità della materia prima, riducendo il tempo tra la mungitura e la caseificazione, e dei processi tecnologici. Inoltre, da oltre un decennio studia i caratteri della biodiversità, quali: la razza, le essenze foraggere, la caseificazione, il latte intero crudo, gli utensili in legno e rame, il caglio naturale ed il processo di stagionatura tradizionale. I laboratori di ricerca, mediante il gas-cromatografo olfattometrico ed il gas-massa, analizzano anche gli odori ed i sapori dei formaggi, verificandone le origini che rappresenteranno i marcatori del prodotto. Tutto ciò in piena sinergia con il MICAS -Mediterranean Institute of Culinary Art of Sicily- dove queste peculiarità diventano strumento di comunicazione che, attraverso gli chef, arrivano ai giornalisti specializzati ed agli esperti del settore. L'obiettivo è quello di far conoscere la qualità e le specificità delle materie prime del Mediterraneo.


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Grande rilievo hanno i tecnici del CoRFiLaC che applicano la ricerca al mondo esterno. Visitano le aziende zootecniche sia per verificare il rispetto del disciplinare DOP e quindi, certificare con il marchio a fuoco il prodotto risultato idoneo alle analisi; sia per fornire informazioni utili al miglioramento del management aziendale. A supporto delle aziende zootecniche, che collaborano alla ricerca, vi è anche il Centro Elaborazione Dati che con un monitoraggio continuo sui fattori produttivi, riproduttivi e di management (TDAM - Test Day Animal Model) e reports mensili garantisce loro, grazie alla tecnologia del WEB "Management on line", il contatto con esperti di livello internazionale. Se le piccole e medie imprese di settore costituiscono il principale referente esterno nel panorama economico, è al consumatore del prodotto che il CoRFiLaCrivolge, direttamente o attraverso i mass media, la propria attività di informazione, promozione e valorizzazione dei prodotti lattiero-caseari.

La partecipazione a manifestazioni eno-gastronomiche con radici culturali, a convegni di carattere nazionale ed internazionale, unita all'organizzazione di eventi, primo fra tutti "Cheese Art", sono diventati i primari strumenti utilizzati dall'area marketing sperimentale con l'intento di sviluppare nel consumatore le conoscenze e le capacità critiche nei confronti di un prodotto territoriale a limitata produzione, ma di qualità eccellente.

L'attività del marketing viene sviluppata anche nel mondo della scuola dove i giovani studenti costituiscono i potenziali consumatori del domani. Inoltre, tra le numerose attività dell'Ente c'è anche la formazione di tecnici, allevatori e studenti universitari per permettere loro di acquisire know-how ed intraprendere rapporti bilaterali con università e centri di ricerca specializzati.