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Facoltà

Scienze umane, al via un dottorato internazionale

Inaugurato il 14 maggio scorso alla presenza dell'ex presidente del Senato, Marcello Pera

 
 
27 maggio 2007
di Salvatore Vasta
Dottorato Pera bda1.jpg

A partire da quest'anno accademico anche nella facoltà di Scienze della Formazione, attraverso la forte spinta organizzativa data dal Dipartimento di Processi Formativi, prende il via il dottorato internazionale in "Scienze Umane". La denominazione, voluta dal suo coordinatore Prof. Francesco Coniglione, si giustifica sia sulla base della relazione che coinvolge alcuni settori disciplinari affini propri della facoltà, sia per i rapporti coltivati da anni con università estere, il cui consolidamento nell'atto formale di un corso internazionalizzato si è rivelato come una meta del tutto naturale.

Il prof. Coniglione, presentando nella sua introduzione le coordinate formative del nuovo dottorato, lo scorso 14 maggio nell'aula Magna del Palazzo Centrale, alla presenza del Magnifico Rettore, dell'ex Presidente del Senato prof. Marcello Pera e dei rappresentanti delle Università consorziate del Mississipi e del Nevada, ha ricordato che il dottorato non nasce «da una estemporanea ispirazione, ma piuttosto da una consolidata cooperazione che ha visto da tre anni la Mississippi State University e l'Università di Catania organizzare visite di studio di studenti di entrambe le istituzioni, grazie all'appassionata attività del Prof. Giampaolo Catelli che, insieme al Dott. Domenico Parisi e al Prof. Arthur C. Cosby - del Social Science Research Center - hanno posto le basi per un rapporto di fiducia e di reciproca stima, fondamentale per avviare una più intensa cooperazione. All'Università del Mississippi - ha proseguito Coniglione - si è anche unita la University of Nevada di Reno, che ha avuto nel prof. Thomas Nickles, col quale eravamo già legati da rapporti di amicizia e di collaborazione, un convinto sostenitore. E' stato così possibile progettare insieme questo dottorato e poi presentare il progetto al Ministero dell'Università, che lo ha accolto e finanziato nell'ambito delle misure di internazionalizzazione del sistema universitario».

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Alla presentazione del nuovo dottorato hanno anche presenziato la Dott.ssa Margherita Ferro, Assessore alle politiche scolastiche della Provincia regionale di Catania, e il Dott. Giuseppe Maimone, Assessore alla pubblica istruzione del Comune di Catania, i quali hanno espresso grande soddisfazione per i nuovi impegni in cui sarà coinvolto l'Ateneo catanese: Ha inviato anche un messaggio di saluto il Console generale degli Stati Uniti, Suneta L. Halliburton, che ha sottolineato l'impegno del Consolato ad «accrescere il numero degli studenti coinvolti in progetti di scambio culturale tra Italia e Stati Uniti». Viva soddisfazione è stata espressa dalla prof.ssa Febronia Elia, Preside della facoltà di Scienze della Formazione, rilevando come «le spinte propulsive della formazione debbano tenere sempre presente innanzi tutto la qualità, affinché qualsiasi progetto possa definirsi riuscito in ambito formativo».

Strutturato secondo la più ampia delle formule previste dal D.M. n. 224 del 30.04.99 che contempla- oltre alla possibilità da parte degli studenti di svolgere parte del percorso formativo all'estero oppure, limitatamente a singole ricerche, di svolgere parte della loro ricerca in co-tutela con altri paesi europei o di "internazionalizzare" un dottorato esistente in possesso di particolari requisiti - l'istituzione di nuovi corsi di dottorato sulla base di accordi di cooperazione internazionale, il neodottorato in Scienze umane punta, attraverso un impegnativo percorso di studi, a formare figure aventi ampia capacità di competere sul piano internazionale grazie all'acquisizione di un doppio titolo spendibile non solo in Italia ma anche negli USA, con la possibilità reciproca di un riconoscimento integrale dei crediti formativi maturati. 

Il percorso di studio sarà infatti condiviso tra periodi trascorsi in Italia e all'estero, prevedendo per lo svolgimento dell'attività didattica, quasi interamente in lingua inglese, una programmazione teorico-pratica svolta sia dai docenti componenti il collegio del dottorato italiano sia da quelli delle università partner, cui si aggiungeranno seminari tenuti da docenti esterni, italiani e stranieri. Per ciascun dottorando, inoltre, a seconda della qualificazione e dell'indirizzo che lo studente vorrà conferire ai propri studi, verranno promosse esperienze di approfondimento e di applicazione a tematiche concrete di ricerca presso le università partner. Si interpreterà così la ratio della norma del decreto ministeriale sopra richiamato, che mira all'incentivazione della mobilità degli studenti all'interno di spazi di ricerca più ampi di quelli del singolo paese, anche stimolando i processi di autovalutazione degli atenei mediante il continuo confronto con i sistemi formativi culturali e scientifici degli altri paesi, europei e non. Si seguirà una logica di competizione costruttiva finalizzata allo scambio delle conoscenze e all'arricchimento del patrimonio culturale e scientifico di ciascun paese. Per gli stessi motivi è infatti prevista, sempre all'interno di questo nuovo dottorato, la possibilità di trascorrere periodi di studio e di ricerca all'estero anche per i docenti. La mobilità dei docenti tra le sedi partner dovrebbe dar luogo a concrete opportunità di cooperazione con i colleghi d'oltreoceano che condividono gli stessi filoni di interesse scientifico. Di altissima qualità scientifica il collegio dei docenti, che annovera tra i professori stranieri Thomas Nickles e Lynn Holt, filosofi della scienza, l'italo-americano Domenico Parisi, esperto ricercatore in campo sociale, Eleonora Montuschi della London School of Economics, Arianna Betti della Vrije Universiteit di Amsterdam e tra gli italiani, Giuseppe Cacciatore, Stefano Poggi, Fabio Minazzi e Gianenrico Paganini.


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Sulla questione di una competizione costruttiva tra sistemi formativi si è soffermato Marcello Pera, peraltro già docente di Filosofia nell'Ateneo catanese negli anni 1989-1992. Nella sua lectio magistralis inaugurale dal titolo «L'importanza delle relazioni culturali tra Italia e Stati Uniti», l'ex Presidente del Senato ha sottolineato la stretta connessione esistente tra cooperazione e competizione. Tali termini nell'ambito della ricerca non devono richiamare echi lontani di selezione sociale, ma preludere piuttosto al disegno di una comunità scientifica «aperta» in cui il concetto di cooperazione diventa la base comune di confronto,  grazie alla quale le migliori idee scientifiche hanno diritto di affermarsi soltanto se vengono poste a «competere» tra loro, assicurando in questo modo vantaggi all'intera comunità mondiale. «La competizione intellettuale -  ha sottolineato Pera -  richiede la competizione istituzionale in un mercato aperto e ciò non può accadere se le università continuano ad essere sistemi autoreferenziali». Un rilievo, questo, raccolto in pieno dal prof. Coniglione che, a chiusura del suo intervento, ha assicurato di voler  «procedere su questa strada per aprire ulteriormente il Dipartimento di Processi formativi dell'Ateneo catanese alla ricerca, tenendo presente lo spirito di sfida che deve caratterizzare ogni prospettiva di conoscenza».