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Territorio

Il contributo dell'università allo sviluppo locale

Il problema ambientale

 
 
30 giugno 2008
di Roberta Piazza
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Il programma dell' OECD sull'Institutional Management of Higher Education (IMHE), in collaborazione con il Directorate of Territorial Development and Public Governance, ha realizzato, tra il 2004 ed il 2007, uno studio comparativo su alcuni temi relativi all'impegno territoriale delle istituzioni di istruzione superiore in 12 diversi Paesi. Il progetto, intitolato Supporting the contribution of HEIs to regional development, si è basato su un'autovalutazione delle regioni che hanno aderito al progetto e su un confronto internazionale. Il rapporto pubblicato nel 2007, dal titolo Higher Education and Regions. Globally Competitive, Locally Engaged, di cui è consultabile una sintesi in inglese, francese e spagnolo, fornisce utili elementi di riflessione per le istituzioni di istruzione superiore e per i governi regionali e nazionali, ma anche indicazioni pratiche sulle possibilità di costruzione di modelli di sviluppo regionale nelle aree considerate (nove regioni europee; due dall'America Latina; due dall'Asia; il Canada).

Le conclusioni a cui la ricerca è giunta in questa prima fase (si prevede, infatti, una continuazione nel biennio 2008-2010) evidenziano che le potenzialità delle istituzioni universitarie di contribuire allo sviluppo economico, sociale e culturale delle regioni nelle quali hanno sede sono decisamente lontane dall'essere pienamente espresse. Il rapporto analizza le barriere all'implementazione di quella che viene definita da più parti come terza missione dell'università (third mission o third stream), oltre alle due tradizionali della ricerca e della didattica, ed individua le azioni più incisive ed efficaci per fare fronte alle richieste della globalizzata economia della conoscenza.


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Ciò ha evidenti implicazioni per i diversi aspetti delle attività accademiche (ricerca, insegnamento e servizi alla comunità), ma anche per la politica e per i regolamenti che ne orientano l'operato. La ricerca dell'OECD, in effetti, suggerisce la possibilità che l'impegno regionale delle istituzioni di istruzione superiore avvenga soprattutto attraverso lo sviluppo culturale e della comunità idoneo, più di ogni altra cosa,a creare le condizioni all'interno delle quali l'innovazione trova spazio.

Non solo, quindi, come raccomandato dallo studio, sono necessari una maggiore autonomia delle Università ed il collegamento con le attività produttive del territorio, ma è la promozione dello sviluppo sociale, culturale e ambientale delle regioni ciò che contribuisce a migliorare la qualità della vita, ad attrarre i talenti, a sviluppare attività creative. I benefici che ne derivano hanno significative ricadute sulla salute e sul benessere della collettività, sulla coesione sociale, sulla vita culturale della comunità ma anche sulle possibilità di creazione e di mantenimento di un ambiente sostenibile.

Purtroppo, l'idea che le istituzioni di istruzione superiore appartengano alle comunità e siano al servizio delle comunità medesime non sembra ancora adeguatamente diffusa, per quanto le possibilità di contribuire alla crescita sociale e culturale siano molteplici. Per ciò che attiene allo sviluppo sostenibile di una regione, ad esempio, le possibilità di intervento per le istituzioni di istruzione superiore potrebbero riguardare una molteplicità di aspetti relativi a:

- la formazione nel territorio, attraverso programmi educativi e attività non formali nel settore dello sviluppo sostenibile;

- la creazione e il potenziamento di centri di expertise, grazie alla ricerca e alla diffusione dei risultati che ne derivano;

- il coordinamento tra i diversi attori regionali implicati nel processo di creazione della sostenibilità ambientale;

- lo sviluppo e la diffusione di buone pratiche derivanti dalla gestione e dalla pianificazione strategica dell'università, dalla riduzione dei rifiuti e dall'uso efficiente dell'acqua e dell'energia, da programmi di acquisti responsabili;

- l'offerta di premi e di incentivi per il personale impegnato in attività di sviluppo sostenibile nella comunità locale e regionale.


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È evidente che al cuore di questa sfida vi è l'assunzione di comportamenti responsabili da parte dell'intera collettività. Affiancando l'insostituibile funzione dell'educazione - riconosciuta come fondamentale per il raggiungimento della salvaguardia dell'ambiente fin dal primo Summit mondiale del 1972 a Stoccolma - le istituzioni universitarie potrebbero incidere maggiormente sui comportamenti di tutti coloro che ne fanno parte, decidendo, ad esempio, di ridurre l'uso energetico e, in generale, il travel foot print da parte del proprio personale o degli studenti.

È quanto accade nei green campus (http://www.greencampus.harvard.edu/ oppure www.sustainablecampus.org/universities.html), strutture universitarie nelle quali il coinvolgimento riguarda l'intera comunità (l'amministrazione, gli studenti e le Facoltà, la comunità locale), chiamata a partecipare a diverso titolo a quella che si presenta come una sfida immane.

La creazione di un Office of Sustainability in alcune università, ad esempio, risponde all'esplicita volontà di coordinare le iniziative pianificate ed i progetti e di monitorare i programmi in relazione alle finalità indicate. Le attività di ricerca e di didattica in questo settore potrebbero tradursi in servizi di consulenza disponibili per introdurre sistemi di management ambientale nelle attività produttive locali. Significativa l'esperienza della regione centrale della Finlandia, dove l'approccio di due istituzioni di istruzione superiore allo sviluppo ambientale è un esempio di lavoro integrato tra istituzioni e coinvolgimento della comunità verso l'obiettivo comune di liberare la regione dal carburante fossile entro il 2015.

Ad ogni modo,come lo studio dell'OECD ha evidenziato, l'approccio delle singole istituzioni al problema non produce effetti significativi. Piuttosto, è necessario pensare a cambiamenti che coinvolgano l'intero sistema educativo, come avviene ad esempio nel Regno Unito grazie al Sustainability Integration Group (SIGnet), un organismo composto da tutte le organizzazioni che a diversi livelli si occupano della pianificazione e dell'organizzazione del settore dell'istruzione superiore. Il network ha come finalità quella di integrare l'alfabetizzazione ambientale nei curricula,con il sussidio del Forum for the Future (http://www.forumforthefuture.org.uk/), un'associazione che lavora in partnership con istituzioni pubbliche e private, con governi nazionali e locali per accelerare la transizione verso a sustainable way of life. Tuttavia, solo la partnership strategica tra le università e le loro regioni potrebbe favorire la sostenibilità ambientale e risolvere, in particolare, il problema pressante del riscaldamento globale.

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