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Internazionalizzazione

Un egiziano a Catania


 
 
30 giugno 2008
di Mohamed Essam Abdel Khalek
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Studiare all'estero è un sogno per quasi tutti i giovani in Egitto, molto difficile da realizzare: da una parte per la complicazione burocratica, dall'altra per le difficoltà economiche. Io sono stato privilegiato perchè ho frequentato scuole medie superiori italiane, presso l'Istituto Salesiano "Don Bosco" al Cairo. Gli studi in questa scuola mi hanno agevolato sia a livello linguistico e di preparazione scientifica, sia a livello burocratico, per ottenere il visto.

Ho pensato di fare l'esperienza in Italia nonostante avessi già iniziato i miei studi presso l'università al Cairo anche perché si trovava a Catania il mio caro amico, e collega delle superiori, Ashraf.

Parlare della mia esperienza all'interno dell'ateneo catanese risulterebbe riduttivo se dovessi solo descrivere l'organizzazione e i servizi che esso offre. Spostandomi dalla mia università al Cairo pensavo di trovarmi in Italia in un mondo simile, pur nella sua diversità, senza pensare alle non poche differenze che esistono in Occidente.
Se dovessi descrivere il percorso conoscitivo, paragonerei il mio viaggio in Occidente ad una grande piramide capovolta, con al vertice "l'ateneo", una realtà con le sue peculiarità, diversa quindi da Catania, dalla Sicilia, dall'Italia e dall'Europa.


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Arrivato in Sicilia, ho dovuto relazionarmi con un mondo del tutto diverso dal mio, affrontando in modo graduale il cambiamento di cultura, lingua, stile di vita, nella vita sociale, e di orari, lezioni e piani di studio, nella vita accademica, come si può riassumere nella tabella che segue. 

 

Il Cairo

Catania

Ciclo di studi

5 anni

3 anni per il corso di laurea di primo livello, più 2 di laurea magistrale

Calendario degli esami

L'ordine e le date degli esami sono fissati

E' necessario rispettare la propedeudicità, quando prevista

Tipologia degli esami

Prevalentemente scritti, qualche esame prevede la prova scritta e orale

Prevalentemente orale, qualche esame prevede la prova scritta e orale

Valutazione dell'esame

In centesimi

In trentesimi

Lingua delle lezioni

In arabo o in inglese

In italiano

Eventuali dispense

In inglese

In italiano

Settimana di lezioni

Sabato-Giovedì

Lunedì-Venerdì

Anche le dinamiche di interazione con i colleghi hanno subito un cambiamento: al Cairo interagivo con persone che parlavano la stessa lingua e condividevano con me cultura, tradizione, religione. Davo molte cose per scontate, soffermandomi poco sul loro perché. I miei colleghi di Catania hanno altra cultura, tradizione e religione, anche se ci unisce un comune sforzo per capirci.

La mia giornata generalmente inizia con le lezioni, dopo vado a pranzare o con i  colleghi o gli amici alla mensa universitaria, dove, oltre che mangiare, si fa una lunga pausa, durante la quale si ha sempre modo di discutere le nostre idee sulle culture, le tradizioni, le religioni.


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Dopo le lezioni pomeridiane, ritorno a mensa per la cena e infine alla residenza universitaria, dove ho avuto l'occasione di conoscere ancora di più le tradizioni siciliane. Ho condiviso i momenti di gioia nei compleanni, nel superamento degli esami, nelle lauree, nelle feste organizzate dentro e fuori la residenza, e nelle "scampagnate" con i colleghi.

Con loro trascorro molto tempo durante le lezioni, e condivido anche i momenti più difficili ed importanti del mio soggiorno. In occasione degli esami ho sempre trovato la compagnia, il supporto e il consiglio da parte loro, e ciò mi ha fatto sentire come se fossi tra compaesani. Direi che questo aspetto caratterizza profondamente i siciliani rispetto al resto degli italiani e degli europei in generale.
All'alloggio vivono anche altri studenti stranieri, e tra questi molti arabi (provenienti dal nord- e centro-Africa e dal Medio Oriente). Ciò significa per me avere l'opportunità di conoscere le loro usanze, i loro dialetti, e addirittura ne ho appreso qualcuno.

In realtà in Egitto parliamo il dialetto egiziano, così come in ogni paese arabo si parla un dialetto locale. Nelle scuole, sulla stampa, nei notiziari, si fa invece ricorso all'arabo classico, lingua ufficiale scritta dei paesi arabi. Mi piace anche parlare l'inglese, e posso affermare che avere una buona padronanza di una lingua 'occidentale', come l'italiano, mi ha facilitato anche nella competenza del mio inglese.

Il fine settimana vado alla moschea di Catania per partecipare al rito spirituale settimanale del venerdì: una buona occasione per conoscere gli immigrati arabi e altre etnie, ed interagire con loro e le loro famiglie. Qualche volta, sempre nel fine settimana mangio con i ragazzi arabi cucinando le loro specialità, prendendo il tipico tè verde preparato dal mio amico Khalil che proviene dal Sahara Occidentale. Tali "sedute" mi ricordano quelle che facevo al mio paese nella "kahwa", l'analogo del bar italiano.

Per me è stato affascinante vedere la prima volta Catania bagnata dal mare e guardata dal vulcano dell'Etna, avvolto da un mantello bianco che si scioglie col caldo, riconsegnando alla natura i bei colori scuri prima celati.
Studiare all'estero è un'ottima esperienza, e se viene opportunamente sfruttata garantisce crescita sociale, culturale e spirituale.

Vorrei, in conclusione, ringraziare i miei genitori, mio fratello Islam, mia sorella e la maestra Samar che mi hanno sempre fornito supporto morale e materiale per andare avanti, e vorrei anche fare gli auguri a mia sorella per il suo recente matrimonio e per il figlio Mashaallah, in arrivo.


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