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Ateneo

Progetto Catania-Lecce verso la conclusione: la mostra START


 
 
30 giugno 2008
di Giovanni Costa
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Il 19 aprile, nei locali della Villa Zingali Tetto, in via Etnea 742, è stata inaugurata la mostra START, che, aperta al pubblico per un mese, ha raccolto entusiastici consensi ed una nutrita partecipazione di scolaresche, cittadini e turisti, con oltre 3000 frequentatori; la pressante richiesta di numerose altre scuole ha indotto gli organizzatori a prolungare l'evento di un altro mese. La mostra START (acronimo di Scienza Tecnologia Arte) ha preannunciato la realizzazione a Catania di un nuovo museo universitario, basato sul coinvolgimento interattivo del visitatore, la "Città della scienza". Ideata come una delle quindici iniziative del Progetto coordinato Catania-Lecce, tale struttura è in fase di completamento ed aprirà prossimamente i battenti in via Simeto, in un'ex raffineria di zolfo sita nell'area urbana riqualificata in cui insiste il complesso architettonico delle Ciminiere.

La mostra, che rappresenta una sintetica anteprima dell'allestimento definitivo della Città della scienza, si è snodata attraverso cinque isole tematiche (fisica, astrofisica, biologia, robotica, piattaforma multimediale); queste, con l'ausilio di ben congegnati exhibit (congegni espositivi basati sull'interattività e sul coinvolgimento fisico del visitatore), ha offerto la possibilità di comprendere vari fenomeni naturali e di "entrare personalmente" nel mondo della scienza.

Filmati, videogiochi e sistemi di fruizione multimediale hanno concorso a rendere entusiasmante la visita; inoltre, alcuni spazi sono stati organizzati come "laboratori-atelier", ovvero luoghi in cui fare veri e propri esperimenti scientifici. Alcuni giovani laureati nella veste di animatori specializzati (gli "explainers") hanno svolto funzioni di assistenza al pubblico nelle diverse tappe della mostra interagendo con i visitatori, incoraggiandone la partecipazione ed anche guidandoli nelle attività di sperimentazione diretta. All'interno del percorso espositivo hanno vissuto inoltre alcuni esempi dell'interazione tra arte e scienza, nella consapevolezza che esistono stretti legami fra questi due apparentemente molto diversi modi di analisi e descrizione del mondo in cui viviamo. Peraltro, alcuni grandi personaggi si sono spesso cimentati con entrambi i tipi di approccio: insigne ed emblematico esempio è quello di Leonardo da Vinci, che, incarnando lo spirito universalista dell'epoca rinascimentale, raggiunse le massime vette dell'espressione nei più disparati campi dell'arte e della conoscenza.

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La mostra ha altresì preannunciato l'imminente conclusione del Progetto coordinato Catania-Lecce, che per la nostra sede ha consentito nell'arco di un decennio una vera e propria rinascita di musei e di biblioteche ed archivi storici del nostro ateneo. Il Progetto, nato come "Piano coordinato per lo sviluppo di tecnologie informatico-telematiche per l'organizzazione di strutture avanzate per il recupero, la riqualificazione e valorizzazione dei patrimoni storico-culturali e scientifico-naturali delle Università di Catania e Lecce, due città del meridione d'Italia con notevoli assonanze archeologiche, storiche ed architettoniche", ha richiesto uno straordinario impegno umano, coinvolgendo in successione tre rettori, tre responsabili di Progetto, gli uffici amministrativi e tecnici, varie facoltà, tanti dipartimenti ed un consistente manipolo di giovani collaboratori. Questi ultimi, assunti con contratti a tempo determinato, hanno fornito un eccezionale quanto indispensabile contributo di alta qualificazione professionale, garantendo di fatto la realizzazione del Progetto, e rappresentando un ulteriore grande patrimonio, che varrebbe la pena di non disperdere.

Con il Progetto sono stati ristrutturati, riorganizzati ed aperti al pubblico prestigiosi ed antichi musei (Museo dello Studio, Museo archeologico, Museo dell'edificio dei Benedettini, Museo di zoologia, Orto botanico ed Herbarium, Musei di scienze), l'Archivio storico dell'università, l'Archivio ceramografico e la Biblioteca storica del Seminario giuridico. Sono state inoltre progettate e realizzate alcune strutture originali ed innovative, quali la "Casa della città", ospitata proprio nella Villa Zingali Tetto, e la "Casa delle farfalle", edificata a ridosso del rinnovato Museo di zoologia nella cittadella di via Androne, (entrambe uniche strutture del genere presenti negli atenei italiani), oltre alla sopra citata "Città della Scienza", unico "Science Centre" nel meridione d'Italia al disotto di Napoli.

Tutte queste nuove ed attrattive strutture museali hanno molto arricchito ed impreziosito l'offerta culturale che la nostra università può mettere a disposizione di studenti, cittadini e turisti; esse inoltre hanno contribuito a valorizzare la stessa immagine del nostro ateneo in un quadro nazionale ed internazionale: fra l'altro, una delle iniziative del Progetto Catania-Lecce, "Museo di zoologia e Casa delle farfalle", è stata recentemente selezionata dall'Autorità di Gestione del PON Ricerca 2000-2006 quale Progetto esemplare, meritevole di inserimento, perché realizzazione di particolare pregio, in un Catalogo realizzato dal Ministero dell'università e della ricerca e diffuso in ambito europeo.


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A ridosso della chiusura del Progetto Catania-Lecce, si pone sempre più pressantemente nella nostra università l'esigenza di dare seguito a quanto finora faticosamente costruito e di garantire un solido futuro alle strutture museali, archivistiche e bibliotecarie coinvolte.

 È quindi necessario che, ben consapevoli del grosso investimento effettuato dal Miur e dalla Comunità europea con il detto Progetto, ci si impegni nell'ottica di istituzionalizzare quanto prima il "Sistema Museale di Ateneo", come da tempo suggerito dalla Crui e già realizzato in varie sedi universitarie dell'Italia centro-settentrionale. Tale sistema, articolato in strutture museali, singole o accorpate in Centri a seconda della loro natura ed identità, può aspirare a possibili assegnazioni ministeriali, a contributi da parte di Enti locali pubblici o privati, e, con un oculato coordinamento delle attività e con la realizzazione di opportuni circuiti museali, può fornire una reale prospettiva di crescita relativamente a spazi, a budget finanziari e personale.

Fra l'altro, in tal modo non solo verrebbero più facilmente garantite le finalità istituzionali della salvaguardia degli ingenti patrimoni custoditi e della diffusione della cultura, ma potrebbe anche essere promossa la possibilità di crescita occupazionale in un campo, quello dei Beni culturali, in Italia ancora assai poco considerato.

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