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Ateneo

Un innovativo strumento di comunicazione universitaria: Radio Zammù


 
 
29 maggio 2008
di Carmelo Sturiale - Ornella Maci
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L'Unione Europea, nell'ambito della cosiddetta "strategia di Lisbona" avviata nel 2000 e rilanciata nel 2005, assegna alla conoscenza la funzione di paradigma imprescindibile per la promozione dello sviluppo socio-economico e stimola gli investimenti per istruzione e informazione.
L'obiettivo, è quello di assecondare l'emancipazione della "società della conoscenza", in cui si esalta il binomio produzione/comunicazione dei saperi in funzione delle molteplici attività nelle quali si articola oggi una comunità complessa ed avanzata. In altri termini, il motore dello sviluppo, latu sensu, è rappresentato non solo dal progresso scientifico e dall'ottimizzazione dei modelli di erogazione di risorse e servizi, ma anche dal processo di diffusione dei saperi, in modo da favorire un comportamento funzionale e razionale delle categorie di utenti interessati.

In un siffatto scenario, assumono piena legittimità e validità i modelli di comunicazione istituiti al fine di agevolare il flusso delle informazioni utili o necessarie per aiutare e guidare in modo efficace il percorso formativo dei giovani.

In tale ottica, nell'ambito del MediaLab della Facoltà di Lingue e letterature straniere, nasce nel 2005 "Radio Zammù", divenuta oggi la radio dell'Università di Catania con gestione a cura del relativo Centro di Orientamento e Formazione. L'originale, brillante iniziativa, in un primo tempo limitata a trasmissioni su Internet, è stata recentemente potenziata (maggio 2007) attraverso l'utilizzazione di canali comunicativi attivati via etere  (FM 101,00), con un raggio di captazione esteso alla provincia etnea ed aree contermini.


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L'implementazione di tale strumento di comunicazione mediale, si rivela efficace per la capillare diffusione delle azioni di orientamento universitario, grazie anche al coinvolgimento interattivo degli utenti del servizio, rappresentati in primo luogo dagli studenti universitari, che in tal modo superano le difficoltà correlate alla distanza confermando quanto sia realistica l'espressione "strumenti digitali infotelematici = morte della distanza".

L'obiettivo prioritario di Radio Zammù è quello di comunicare una vasta gamma di informazioni in grado di aiutare i giovani nella scelta dei corsi di studio universitari, di guidare gli studenti nello svolgimento delle loro attività, e di offrire ai neolaureati scenari sul mercato del lavoro e su percorsi di specializzazione post-laurea. Attraverso questo innovativo canale di comunicazione, si ha la possibilità di diffondere servizi a supporto dell'attività didattica di base (counseling orientativo, career centre, ecc.), da un lato, e di istituire ponti di collegamento con le scuole, con il pianeta delle imprese e con le organizzazioni professionali di vario genere, dall'altro.

Per raggiungere gli obiettivi perseguiti è stato elaborato un calibrato palinsesto, nell'ambito del quale a cadenze prefissate vengono mandati in onda programmi dedicati all'orientamento universitario e all'approfondimento di specifici temi sempre riconducibili al mondo accademico, alternati a momenti di intrattenimento e a notiziari (tre al giorno).
Sono soprattutto gli studenti ad occuparsi della trasmissione dei programmi, sotto la guida di figure che hanno grande familiarità con la comunicazione via etere e con l'attività giornalistica.

Si osserva un crescente apprezzamento nei confronti di questo servizio, poiché esso consente, fra l'altro, agli studenti fuori sede di acquisire (attraverso la captazione di specifici messaggi) preziose indicazioni concernenti la loro attività studentesca, e li pone in condizione di interagire con le strutture universitarie. Ne derivano notevoli vantaggi che si colgono tanto nell'accelerazione del flusso di informazioni utili quanto nel conseguimento di economie di tempo e di risorse finanziarie (venendo meno gli spostamenti dalle sedi di residenza a quelle delle istituzioni universitarie di riferimento).


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Il consenso riscosso dall'iniziativa ha varcato i confini regionali e si è esteso all'intero territorio nazionale, come si è avuto modo di constatare in occasione del 1° festival delle radio universitarie tenutosi nel maggio dell'anno scorso a Padova e dedicato agli operatori radiofonici universitari che finora concernono in Italia 20 sedi. La qualità del lavoro svolto ha avuto un riconoscimento ufficiale nell'invito, avanzato dalle sedi radiofoniche attive a Radio Zammù (e per essa all'Università etnea), di farsi carico dell'organizzazione del 2° festival presso l'Università di Catania, che si terrà il 29 ed il 30 maggio prossimo.

Sarà un momento importante, nel corso del quale si farà il punto sullo sviluppo di questo canale informativo e si proseguirà il confronto, sotto i profili organizzativo e operativo, fra le diverse sedi, anche allo scopo di scoprire punti critici e/o di eccellenza del servizio in oggetto. Il prossimo festival rappresenterà un'importante occasione non solo per misurare l'efficacia dei servizi che le radio universitarie svolgono, ma anche per affinare i metodi di comunicazione e, in ultima analisi, per migliorarne la qualità e imprimere una maggiore efficienza al rapporto università/studenti.

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