ATTENZIONE!!!SI STA NAVIGANDO UNA VECCHIA VERSIONE DEL SITO
CLICCARE QUI PER LA VERSIONE ATTUALE DEL BOLLETTINO D'ATENEO
AD AUGENDUM, FIRMANDUM, ET EXORNANDUM SICULORUM GYMNASIUM, CATINÆ IN URBE CLARISSIMA, VETUSTA BONARUM ARTIUM SEDE
Ricerca

Immagini e sensibilità

Vedere attraverso

 
 
29 maggio 2008
di Giacinto Taibi
Taibi002.jpg

"Una carrozza che simboleggia il nostro corpo e la strada che rappresenta il simbolo della nostra vita".

È una metafora coniata dalla filosofia taoista. Alla stessa stregua, un teatro è un luogo scenico in cui ogni attore traccia un percorso lungo il quale narra una sua storia.

Ma all'interno di questo viaggio vive una realtà, vista e fotografata attraverso gli occhi dell'attore. Occhi attenti, emotivi, sensibili alle esperienze vissute e ai ricordi del passato; occhi che non dimenticano, ma che rivedono la realtà filtrata dai ricordi, dalle velature del tempo o da quelle trame, a volte artificiali, che il soggetto intende frapporre.

Nell'ambito delle ricerche condotte all'interno del DARP si pone l'interesse per lo studio delle relazioni che si stabiliscono nell'evoluzione del progetto tra percezione e rappresentazione dello stesso. In questa direzione vanno inquadrate le sistematiche tensioni degli stati d'animo suscitati e stimolati dai problemi della visione, materia di indagine delle discipline della rappresentazione.

Proprio nel caso delle immagini fotografiche, che si vengono a formare nell'apparato  retinico dell'operatore, lo stato d'animo di colui che intende effettuare riprese istantanee assume un ruolo determinante e diventa l'elemento di diversificazione misurato in fattori percentuali di sensibilità.

E' utile ricordare, a tal proposito, lo spessore culturale dei viaggiatori di Sicilia, quando  mettono in campo il loro modo di sentire per tradurre con trascrizioni grafiche realtà, architettoniche e paesaggistiche, a noi sconosciute.

Sensibilità che muovono dalla curiosità per una terra legata ad una visione ideale del passato, ricca di testimonianze immobili e silenziose che evocano l'ideale classico.

Curiosità che si  confrontano con il vivere concreto del mondo visitato.

Così Patrick Brydone (1741-1818) esprime (Siracusa, giugno 1770) la sua meraviglia nei confronti della mitica Siracusa: "E' veramente triste constatare il tragico contesto con l'antica magnificenza di questa città e la sua miseria attuale".


Taibi003.jpg

Ed anche nel tratto della matita che delinea idee, architetture, paesaggi, ora sottile, ora intenso, poi nervoso, gravita e vive in nuce il coacervo della cultura, della storia, del pensiero, della forza, del sentimento di chi opera.

Alla stessa maniera, dentro e dietro la fotografia è presente il modo di sentire dell'artista, con tutto il suo bagaglio culturale, per cui è evidente che la fotografia non può essere considerata la traduzione fedele della realtà, bensì il modo di vedere quella realtà, filtrata attraverso i canoni della cultura e del sentimento di chi opera. Il tutto orientato verso gli obiettivi che si intendono raggiungere. 

La fotografia è, quindi, un modo di sentire e rappresenta una maniera di trasporre il proprio io sulle immagini.

Così, ad esempio, opera e si esprime l'artista Ciannella. Nelle sue immagini ritroviamo la città di Rabat, vista attraverso i ricordi, attraverso la sua storia, attraverso la sua evoluzione. Cito le parole dell'autore: "Attraverso il silenzio dei monumenti vedo la gente in relazione alla loro memoria. .. si fa chiaro il senso della storia. .. l'odore della morte si unisce all'odore del mare ed entrambi tracciano questa linea sottile tra la vita e la morte". E, ancora, " Attraverso l'immagine cerco l'emozione, l'anima, fuori dal tempo ed oltre lo spazio. Io entro nella circolarità. .. Nei toni del blu, io cerco una storia. Io mi interesso alla vita semplice delle genti. Esse osservano la loro città che cambia, felici, attoniti, inquieti" (Stefano Ciannella, in Amina Aouchar, RABAT, une dame pour le Bou Regreg, senso unico éditions, Mohammedia, Marocco, 2007)

Le immagini devono provocare sensazioni e sentimenti profondi. Devono suscitare stimoli particolari e, in certi casi, anche stati di tensione interna. Questo è il mio convincimento. Nei fatti, il pensiero di Ciannella  sembra essere in assonanza con quanto asserito. Le sue immagini fotografiche riescono a suscitare profondi effetti  sensoriali e a destare particolari stati emozionali e tensionali. La stessa tensione, ad esempio, innescata dai film di Andrej Tarkovskij  in cui le immagini sono velate e, molto spesso, non nitide.

Proprio queste velature e queste trasparenze opacizzate sembrano stare in stretto rapporto con il ripetersi delle sensazioni e delle emozioni, con il frastagliato dell'animo, con il rugoso del pensiero.

È significativa un'osservazione elaborata su Andrej  Tarkovskij a proposito di sessanta polaroid inedite: "Nelle fotografie di Tarkovskij si ritrovano i volti della sua vita, il volto della donna amata, quello del figlio Andreij; ma si ritrovano anche i paesaggi determinanti del suo periodo creativo: quelli della Russia e dell'Italia. .. L'atto creativo passa attraverso l'atto del ricordo". (Paola Pettinati, Pagina dell'arte in "LaRegioneTicino" del 26/02/2005)

Alla stessa stregua dell'immagine fotografica, la rappresentazione dell'idea, nel momento della sua nervosa manifestazione grafica, tende a liberarsi dagli schemi canonici  della convenzione rituale, per poi suscitare e scatenare stimoli e percezioni, attraverso rappresentazioni di tipo dinamico. Faccio riferimento a quelle rappresentazioni che riescono a tradurre in forma più evoluta gli aspetti maggiormente significativi dell'espressione artistica che si intende produrre.

In questo caso, la ricerca del punto di vista più opportuno, per rappresentare al meglio quel fenomeno artistico, assume la stessa valenza della sensibilità dell'operatore nel momento dell'impressione delle immagini.

E, quindi, arte, immagini, sentimento.

Sento Ciannella molto vicino.


Queste le sue parole:

 

La fotografia, per me, è un pretesto: un puro strumento di espressione artistica. Comprensione della città, fotografia, percezione visiva e studio dello spazio, delle immagini di architettura che portano all'architettura dell'immagine.

Il mio desiderio: cercare ed immaginare la città come una scena all'aria aperta, aperta a tutte le combinazioni possibili.

Talvolta  i luoghi diventano un'altra cosa: delle proiezioni.

Talvolta la realtà si mescola al ricordo ed all'immaginario.

Le città sono sipari che si alzano su visioni infinite, forme del desiderio. Opere di immaginazione, chiuse tra l'utile e il caso.

Immutevoli nella loro funzione di mettere al sicuro l'uomo e di condizionare la sua azione, attraverso la linea di un processo reciproco, irregolare e imbrogliato.

La ricerca nasce dalla passione per la natura dei luoghi, dal desiderio, meglio ancora, dal bisogno di percepire lo spazio come una linea di unione.

Una linea piena che veicola sensazioni, emozioni, energie e che evoca la memoria del movimento e dell'azione. (Stefano Ciannella, in Amina Aouchar RABAT, une dame pour le Bou Regreg, senso unico éditions, Mohammedia, Marocco, 2007)


Credits