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Dossier/ Il ruolo dell'Università per lo sviluppo di una cultura ambientale

L'educazione ambientale


 
 
28 novembre 2008
di Concetto Amore
Amore1Grotta Palombara.jpg

L'ambiente costituisce un completo, intricato e complicato rapporto di vari elementi in cui ogni azione è destinata a ripercuotersi nel tempo e nello spazio, per cui risulta necessario considerarne tutti gli aspetti perchè si possano individuare legami, collegamenti e conseguenze non solo fisiche e visive, ma anche derivanti dalla storia, dalle tradizioni e dal contesto che formano il carattere complessivo del paesaggio.

Nessuno, quindi, può impadronirsi settorialmente dell'ambiente, nessuno può arrogarsi unilateralmente la paternità  o l'esclusiva scientifica e culturale di questo tema. Tutti si concorre ad aggiungere una tessera a questo grande mosaico, coinvolgendo, per quanto possibile, la più parte delle professionalità e delle competenze. In questo contesto è necessario, però, che ciascun esperto coinvolto abbia un senso, un gusto del bello tale da  permettergli di inserirsi e di compenetrarsi nella natura, nella naturalezza e nella naturalità di quell'ambiente che ci si sforza di "rispettare".

Da quanto sopra deriva come solamente l'università, sia in grado di esprimere le molteplici competenze ed attività interdisciplinari coinvolte nel tema ambiente, dalla ricerca al monitoraggio, alla riqualificazione, alla tutela, alla formazione, all'informazione e alla divulgazione delle conoscenze nell'ambito del patrimonio naturalistico, ambientale, culturale e antropico.

Da circa tre lustri, attraverso il Cutgana, l'Università di Catania, uno dei pochi atenei italiani ad essere impegnato direttamente nella gestione di aree naturali protette, occupa un posto di notevole caratura nella diffusione della cultura ambientale, offrendo un'ampia gamma di aree rappresentative dei diversi ambienti siciliani terrestri e marini, dalla fascia etnea agli Erei, agli Iblei, ecc.

Tale attività si esplica:

- nella gestione di aree protette, quali l'Area Mediterranea Protetta (AMP) Isole Ciclopi,  le Riserve Naturali Isola Lachea e Faraglioni dei Ciclopi ad Acitrezza, Vallone di Piano della Corte ad Agira, Complesso Immacolatelle e Micio Conti a S. Gregorio di Catania e Acicastello, Grotta Palombara e Complesso Villasmundo - S. Alfio a Melilli, Grotta Monello a Siracusa, e ancora l'Acquario mediterraneo a Giarre;
- nel coinvolgimento delle popolazioni interessate alle attività di conoscenza, tutela, formazione e fruizione di valori naturalistici e culturali dei territori comprendenti le diverse strutture mediante la stipula di accordi, convenzioni e protocolli di intesa con aziende, centri, istituti ed enti pubblici e privati nazionali, regionali, provinciali e comunali.


Amore2Museo della Riserva Vallone di Piano della Corte (Agira).jpg

Ai fini divulgativi, vengono messi a disposizione:

-un notevole patrimonio espositivo di invertebrati, vertebrati, vegetali, erbari, rocce, minerali, diorami, francobolli tematici, exhibits di esperimenti nel campo delle scienze fisiche e naturali; pubblicazioni, volumi e riviste di carattere naturalistico - ecologico - ambientale; records su checklist e banca dati della fauna di Sicilia; CD su parchi e riserve nazionali e regionali, fauna e flora, ambiente, tradizioni e prodotti tipici; una diateca con immagini originali di animali, piante, fossili, minerali, paesaggi e testimonianze culturali; una videoteca su argomenti di biologia, ecologia, parchi e riserve, tradizioni popolari; un'audioteca con suoni e canti di insetti, mammiferi, uccelli;
- una serie di mezzi, quali un battello con fondo trasparente, una fedele ricostruzione della "Provvidenza" dei Malavoglia, uno spazzamare ed "Europa" primaimbarcazione di 24 metri circa per attività di ricerca, monitoraggio, formazione e divulgazione.

Tra le principali attività di ricerca e di promozione del territorio, vengono riportati:

- il progetto Ciclope, per la realizzazione di un sistema di monitoraggio ambientale multiparametrico in aree naturali protette, con l'impiego di tecnologie ad impatto minimo e trasmissioni no cable;
- il progetto Cevasabi (Centro per la valorizzazione e la salvaguardia delle biodiversità della Sicilia orientale), per la riproduzione e valorizzazione delle risorse genetiche degli ambienti naturali, agrari e forestali;
- il progetto Archimede, per la realizzazione di un centro scientifico e tecnologico destinato alla conservazione, alla valorizzazione, alla gestione delle riserve naturali ed alla soluzione di problematiche ambientali nel territorio ennese;
- il progetto ScuolAmbiente, avviato nell'ottobre 2007, oggetto di un crescente interesse da parte delle scuole di ogni ordine e grado.

L'educazione ambientale costituisce, quindi, un fattore indispensabile per il raggiungimento di uno sviluppo sostenibile che può essere realizzato proprio attraverso una ottimizzazione dei processi di insegnamento, da una parte, e da un incremento delle capacità di apprendimento dall'altra.

Considerando, come accennato precedentemente, che l'acquisizione di abilità a favore delle sostenibilità non può essere prerogativa di una sola professionalità o di una sola area disciplinare, l'università dovrebbe modificare i propri processi formativi, indirizzandoli verso un'educazione ambientale proiettata nella realtà che ci circonda, venendo fuori dalla torre eburnea di insegnamenti di  discipline specifiche isolate dal contesto globale.

Sotto l'aspetto educazionale, infatti, l'università rappresenta il culmine, lo stadio finale di un processo che dovrebbe iniziare dalle scuole primarie, traghettando gli studenti verso i comportamenti corretti che dovranno assumere da soggetti attivi e passivi nei confronti di un ambiente che riceveranno in eredità per trasmetterlo a loro volta alle generazioni successive.

Per ultimo, la considerazione un poco amara, ma tuttora valida, che apporre barriere, recinzioni o filo spinato ad aree classificate come riserva naturale orientata o peggio come riserva naturale integrale, rappresenta la conferma dell'esistenza di sacche di mancanza di coscienza e di consenso generale e generalizzato nei confronti dell'ambiente, raggiunto il quale l'imposizione di qualsiasi divieto o limitazione diventa inutile.