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Ateneo

Cronaca di una "Notte" di festa

Migliaia di catanesi ai Benedettini per la musica e l'arte della Notte Bianca d'Ateneo (foto Davide Anastasi)

 
 
23 aprile 2007
di M.C.
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"Costruire insieme, a partire dalle aule universitarie, dall'entusiasmo e dal protagonismo dei giovani, la coscienza europea". All'insegna di questo appello è stata celebrata ieri la prima "Notte Bianca per l'Europa" dell'Università di Catania, un appuntamento che si associa a quanto realizzato in altre grandi città del Vecchio Continente, raccogliendo l'invito della Conferenza dei rettori delle università italiane.

L'Europa ha 50 anni - risale infatti al 1957 la firma dei Trattati di Roma, con cui veniva istituita la Comunità europea del carbone e dell'acciaio, progenitrice dell'attuale Unione -, è quasi una signora di mezza età ma è ancora molto giovane in quanto a consapevolezza di se stessa. "Per far sì che il processo di unificazione non sia un'operazione decisa dall'alto, ma un percorso condiviso e identitario - ha spiegato il prof. Antonio Pioletti, prorettore e delegato all'internazionalizzazione dell'Ateneo, nell'incontro di apertura della "Notte Bianca" - è necessario irrorare  sempre più iniziative come il progetto Erasmus, che in 20 anni di vita ha permesso a oltre un milione e mezzo di giovani di compiere un'importante esperienza di studio all'estero. Noi stessi dobbiamo migliorare le strutture e le condizioni di accoglienza per gli studenti che vengono da fuori e spingere affinché aumentino gli stanziamenti per le borse di studio Erasmus, anche in virtù dell'entrata di nuovi Paesi nell'Unione".


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"L'Università di Catania - ha sottolineato il rettore Antonino Recca, dando il via ufficiale alla serata, che aveva avuto una piccola anteprima con l'apertura straordinaria dell'Orto Botanico - ha accolto con straordinario dinamismo l'appello dei rettori italiani e ha organizzato, da marzo a giugno, numerosissimi incontri, con relatori di prestigio e platee affollate e interessate, di sensibilizzazione sulle tematiche che stanno alla base del processo europeo come i diritti sociali e umani, il multiculturalismo, il ruolo della moneta unica europea, il regionalismo, la Costituzione europea, il mondo del lavoro nello spazio europeo, la libera circolazione delle società, l'identità e la cittadinanza europee, le tecnologie per la ricerca e lo sviluppo, il progresso delle scienze". Ma quella di informare e sensibilizzare sulla casa comune europea è un'attività che l'Università etnea compie tutto l'anno, come hanno dimostrato gli interventi dei docenti docenti Fulvio Attinà, responsabile del Centro Euromed "Jean Monnet" di Scienze politiche e Nicoletta Parisi, che cura il Centro di documentazione europea d'Ateneo sito presso la facoltà di Giurisprudenza, e soprattutto la manifestazione per i 20 anni del progetto Erasmus, coordinata dal dirigente dell'Area didattica Giuseppe Caruso, nel corso della quale sono stati proiettati alcuni video realizzati dagli studenti.

"Cinquant'anni fa - ha detto Attinà, ricostruendo le fasi del percorso di unificazione dell'Unione - l'idea di realizzare gli Stati Uniti d'Europa era una chimera, oggi la sfida è quella delle riforme del sistema istituzionale comunitario per garantire una maggiore partecipazione dei cittadini, nel rispetto delle diversità e oltre l'importanza utilitaristica di ciascun Paese. Di certo, è stato fondamentale darsi delle regole attraverso le quali risolvere tutte quelle controversie che prima venivano risolte con guerre più o meno guerreggiate". ""E' stato un percorso accidentato, ma senza dubbio esaltante - ha aggiunto la prof.ssa Parisi -, che ha condotto ad una progressiva integrazione economica, sociale, politica e giuridica. E' proprio da quest'ultimo aspetto che occorre ripartire per superare la situazione di stallo che si è venuta a creare con la bocciatura della Costituzione europea, per assegnare ai vertici di Bruxelles effettivi spazi di decisionalità e capacità di indirizzo e di governo".


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Poi, spazio all'arte - con la premiazione di giovani artisti siciliani nell'ambito della rassegna "Siciliani-Europei" - e alla videoarte, con le realizzazioni curate dall'Accademia di Belle arti di Catania, riunite sotto il titolo "Limmaginecontinua". Al calar della sera, l'edificio benedettino si è riempito di note per tutti i gusti: dai clarinetti dell'ensemble Calamus dell'Istituto musicale Bellini, che hanno proposto un percorso musicale europeo che va da Bach ai Beatles, ai percussionisti del Marranzano World Festival (Layne Redmond, TrizziRidonna, Paolo Cimino e gli scatenati IpercusSonici), al rock dissacrante ed ironico di Francois e le Coccinelle e Le Loup Garou, che hanno fatto ballare le migliaia di persone intervenute fino alle 4 del mattino.

Prima di lasciare il campo alle "incursioni" dei "Lichtpiraten", i "Pirati della Luce", che - per dare un ennesimo tocco d'internazionalità alla serata - hanno trasformato le facciate del Monastero e della chiesa di San Nicolò l'Arena in un enorme schermo per i loro caleidoscopici e vertiginosi "giochi di luce", proiettando un mix di immagini e colori ispirati alla Sicilia. Arditi ricami che hanno trasposto sulle pareti della chiesa l'immagine "liquida" della sua stessa facciata dalle colonne interrotte, o altre "visioni" dai contorni psichedelici, che ricordavano il movimento di microscopici organismi ripresi al microscopio, e ancora murales e striscioni catturati sui muri delle città europee.

E i catanesi di ogni fascia d'età, ritrovatisi in migliaia per una sera tutti in piazza Dante, hanno mostrato di apprezzare questa proposta-pilota che l'Università di Catania ha fatto alla città.