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20 candeline per l'Erasmus

Festa in auditorium per gli studenti catanesi e per gli ospiti stranieri

 
 
23 aprile 2007
di Eva Spampinato
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Il diario di un viaggio raccontato in rime, per immagini e con video musicali. A spiegare cosa è, e cosa è stata, l'esperienza del progetto Erasmus, che dal 1987 ad oggi ha coinvolto oltre un milione e mezzo di giovani europei, sono stati proprio gli studenti della Notte Bianca catanese.

Nel susseguirsi delle manifestazioni dedicate ai festeggiamenti per i cinquant'anni dell'Europa, uno spazio è stato dedicato al compleanno del progetto Socrates-Erasmus, organizzato dall'Ufficio relazioni internazionali dell'Ateneo, insieme all'Istituto musicale Vincenzo Bellini e all'Accademia delle Belle arti. E chi meglio di Umberto Eco poteva spiegare in poche parole il valore sociale e umano di una esperienza di vita come quella dell'Erasmus. Invitato a dire la sua, nella rubrica "La bustina di Minerva" del settimanale L'Espresso, Eco ci mette in mezzo la genetica e in merito all'esperienza di studi all'estero che ha compiuto vent'anni, dice: "Ho sempre sostenuto che il progetto Erasmus ha non solo valore intellettuale, ma anche sessuale, o se volete genetico. Mi è capitato di conoscere molti studenti e studentesse che, dopo un certo periodo trascorso all'estero, si sono sposati con una studentessa o uno studente locale. Se la tendenza s'intensifica, visto che poi nascerebbero figli bilingui, in una trentina d'anni potremmo avere una classe dirigente europea almeno bilingue. E non sarebbe poco".

Ad esporre l'insolito, pur ragionevole e stimolante, pensiero echiano è la prof.ssa Nicoletta Parisi, di Giurisprudenza, intervenuta al convegno d'apertura Notte Bianca, che sabato sera ha aperto le porte del monastero dei Benedettini ad un fiume di gente. Non solo studenti, ma anche giovani e famiglie, hanno partecipato alla prima notte bianca di Catania. Per il momento circoscritta in ambito universitario, un modo in cui l'ateneo catanese - come altre università italiane ed europee - ha scelto di celebrare i 50 anni dalla firma dei Trattati di Roma. Ma si spera presto possa essere allargata all'intera città, che comunque è stata coinvolta con diverse iniziative collaterali. E il prorettore Antonio Pioletti lancia la proposta. "Perché non immaginare una festa dei giovani europei in tutte le università? Una notte bianca periodica, contemporaneamente, in tutte le città europee sedi d'università". Un invito che gli studenti Erasmus ed ex Erasmus presenti in sala hanno accolto positivamente. Proprio loro si sono fatti portavoce di quella che è stata definita all'unisono "un'esperienza indimenticabile e formativa".


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"Il progetto Erasmus mi ha aperto la mente - ha raccontato Fausto Campisi, ventiseienne catanese che ha realizzato la sua tesi di laurea in Ingegneria all'Università di Leuven, in Belgio - mi ha fortemente cambiato e fatto capire che confrontarsi con luoghi, persone e culture diverse dalla nostra è sempre un momento di crescita". Fausto è stato uno dei vincitori del miniconcorso lanciato in occasione dei festeggiamenti per i venti anni del progetto Socrates-Erasmus, aperti dall'esibizione di due musicisti dell'Istituto musicale. Premiati per lo slide show creato con le foto fatte in Portogallo, anche Sebastian Carlo Greco e Maurizio Nicolosi, studenti della facoltà di Architettura che hanno trascorso dieci mesi a Porto. "Momenti unici e irripetibili, sensazioni che non si potranno mai dimenticare - hanno commentato i due ragazzi che hanno studiato alla Faop di Porto - le foto sono frammenti di vita vissuta che passano con il sottofondo musicale delle canzoni portoghesi che ci hanno accompagnato in quel periodo. Ancora adesso - continuano i ragazzi - continuiamo a scambiarcele via msn con gli amici conosciuti a Porto".

L'Erasmus, infatti, rappresenta per molti la fucina delle conoscenze, di quelle amicizie europee che rimarranno per tutta la vita. "Oggi serata araba, domani cucina tailandese, l'importante è che tu sappia un po' di inglese - scrive Fausto Campisi nella poesia in rima baciata, "Figlio di Erasmo", premiata durante la serata - e così ogni giorno hai tanto da imparare: bello, forse troppo, che ti sembra di sognare". Ma c'era anche chi ha scelto la città siciliana come sede dell'Erasmus e ne ha raccontato le caratteristiche. "A Catania c'è un modo di vivere molto rilassante - ha detto Michal Schneider, studente slovacco che studia belle arti insieme all'amica Luba Kolova - si aspetta in fila per qualsiasi cosa e mancano i cartelli con l'orario davanti alle fermate dell'autobus. Ma ho capito - conclude il simpatico slovacco - che è un fatto culturale e mi adeguo alla "lentezza" del popolo". Stili di vita e culture differenti, che hanno fatto penare non poco Gabriele Cappellani - studente di musica catanese che ha fatto l'Erasmus a Lipsia, in Germania, nel 2003 - per spiegare ai suoi colleghi cosa fosse il solfeggio. "Ho avuto immense difficoltà a spiegare il solfeggio ai ragazzi tedeschi - ha spiegato Gabriele, presentando il suo video - perché loro hanno un modo di studiare musica differente dal nostro. Quindi, dalla mia bizzarra riflessione sul solfeggio è nato un video che ho girato a Catania, durante le lezioni, e montato a Lipsia con una base musicale elettronica da me realizzata".


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Il programma Erasmus coinvolge attualmente il 90% delle università dell'Uee la Commissione europea si è prefissa l'obiettivo di portare a tre milioni il numero di studenti che usufruiranno di Erasmus entro il 2012. E negli ultimi anni l'università di Catanioa ha avuto un incremento degli studenti in arrivo e in partenza. "Siamo passati dai 140 arrivi dell'anno accademico 2002-'03, ai 200 di quest'anno, 2006-'07 - ha spiegato il dott. Giuseppe Caruso, dell'Ufficio Relazioni Internazionali - nel 2003-'03 sono partiti 192 studenti da Catania, mentre nel 2006-'07 ne sono partiti 232, con un aumento delle mensilità consumate. L'Ateneo di Catania, con il Bando Socrates 2007-2008 ha messo a concorso, con riserva, 312 borse, il 50% delle mensilità richieste dalle varie Facoltà nel Contratto Istituzionale - ha spiegato ancora il dott. Caruso - Il restante 50% sarà assegnato non appena perverranno le relative indicazioni dall'Agenzia Nazionale Socrates, struttura di coordinamento per l'Italia del Programma promosso dalla Commissione Europea che ha il compito di supportarne, coordinarne e monitorarne l'attuazione".

Nel quinquennio 2007-2013 il programma Erasmus è stato inserito in un nuovo e più ampio programma di formazione continua (Lifelong Learning Programme) che ha l'obiettivo di fornire opportunità di apprendimento per tutti i cittadini dall'infanzia alla vecchiaia. Si tratta di un programma integrato che si propone di contribuire allo sviluppo della Comunità come società della conoscenza avanzata e si prefigge di favorire gli scambi, la cooperazione e la mobilità tra i sistemi di istruzione e di formazione all'interno della Comunità, affinché questi possano divenire un riferimento di qualità mondiale. "Gli obiettivi che istituisce il Programma sono diversi - ha concluso il dott. Caruso - si tratta di realizzare uno spazio europeo dell'istruzione superiore, tramite la valorizzazione del patrimonio culturale di ogni Stato membro; promuovere un miglioramento qualitativo e quantitativo della conoscenza delle lingue dell'Unione europea, in particolare di quelle meno diffuse e insegnate; incoraggiare la mobilità di docenti e studenti; incoraggiare il riconoscimento accademico di diplomi, periodi di studio e altre qualifiche; promuovere scambi di informazioni e di esperienze affinché la diversità e la specificità dei sistemi di istruzione negli Stati membri diventino una fonte di arricchimento e di stimolo reciproco. Al programma partecipano attualmente 31 Paesi europei: oltre agli Stati membri dell'Ue e alla Turchia, aderiscono infatti i Paesi dello Spazio economico europeo, ovvero Norvegia, Liechtenstein e Islanda".