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Occupazione

Via alle procedure per la stabilizzazione dei co.co.co. dell'Ateneo

La circolare del Direttore Amministrativo - Rinviata al 31 ottobre 2007 la scadenza per la consegna della programmazione dei posti per concorsi a tempo determinato riservati ai co.co.co. per il triennio 2007/09

 
 
31 luglio 2007
di U.S.
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Nuova importante iniziativa dell'Ateneo catanese sul fronte della lotta al precariato e alla disoccupazione. Con due distinti provvedimenti, infatti, il Consiglio di amministrazione dell'Università di Catania ha deliberato, nei giorni scorsi, di procedere all'applicazione del comma 529 della Legge finanziaria 2007 per avviare il percorso di stabilizzazione dei lavoratori impiegati nelle strutture universitarie con contratti di tipo "co.co.co." e, al tempo stesso, di "assorbire" nel proprio organico 10 lavoratori provenienti da imprese in via di fallimento come la "Coem" e la "Marketing sud".

Nel primo caso, acquisito un ulteriore parere legale in merito all'attuazione della disposizione della Finanziaria in ambito universitario, che prevede una riserva di legge per i co.co.co. adibiti in normali attività di ufficio, la Direzione amministrativa procederà ad un'accurata ricognizione delle effettive esigenze di personale tecnico-amministrativo a tempo determinato, presso le varie strutture dell'ateneo.

L'applicazione di tale riserva (una quota pari al 60% dei posti programmati per l'assunzione di personale a tempo determinato nel corso del triennio 2007/2009) consentirebbe infatti di favorire, pur nel rispetto dei limiti di carattere normativo e finanziario indicati dalla legge, la trasformazione dei rapporti di collaborazione coordinata e continuativa di durata almeno annuale in corrispondenti rapporti di lavoro subordinato a tempo determinato, dando vita ad una forma, seppur parziale e provvisoria, di stabilizzazione di lavoratori impiegati con tale tipologia di lavoro atipico, ma già utilizzati in ambiti e strutture di rilevanza strategica per l'ateneo.

In tal modo, oltre a risolvere annose situazioni di precarietà del lavoro, si conseguirebbe soprattutto l'obiettivo di consentire alle strutture centrali e decentrate di valorizzare e fidelizzare le migliori competenze professionali e le risorse umane sulle quali si è investito in questi anni, caratterizzati purtroppo dal blocco delle assunzioni ordinarie.


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I criteri direttivi che dovrà seguire il processo di trasformazione dei co.co.co. in rapporti a tempo determinato, impongono una necessaria e puntuale evidenziazione del fabbisogno di personale a tempo determinato nel prossimo triennio, attraverso la specifica indicazione delle strutture, delle funzioni, dei servizi in cui si intende utilizzarlo. A questo passaggio propedeutico, dovrà seguire una selezione dei co.co.co. aventi titolo alla riserva attraverso procedure che tengano conto anche di criteri di soggettiva idoneità e di merito comparativo degli aventi titolo (qualità delle prestazioni erogate nella posizione pregressa, affidabilità, dedizione al servizio, attaccamento alla struttura, disponibilità, professionalità maturata, titolo di studio, ecc.).

I destinatari della procedura saranno pertanto i collaboratori coordinati e continuativi in possesso, alla data del 29 settembre 2006, di un contratto di collaborazione coordinata e continuativa della durata di almeno un anno consecutivo, a seguito di incarico conferito previa selezione mediante bandi pubblici, ovvero titolari di uno o più contratti con una durata cumulativa di almeno tre anni, nella struttura e nell'ambito del settore in cui si vuole ricoprire il fabbisogno. La procedura non riguarda comunque i collaboratori titolari di incarichi legati a specifiche linee di ricerca, o i titolari di assegni di ricerca o di contratti di insegnamento o di dottorati di ricerca.

La delibera del Cda precisa infine che l'intero costo dei contratti a tempo determinato stipulati graverà sulle singole strutture che richiederanno l'avvio delle relative procedure selettive, mentre, per quanto riguarda l'Amministrazione centrale, verrà predisposta un'apposita programmazione con l'indicazione dei costi e delle relative modalità di copertura.

L'Università di Catania ha inoltre risposto all'appello della Prefettura per contribuire alla ricollocazione occupazionale di una parte dei circa 200 lavoratori coinvolti dal fallimento di alcune grosse imprese etnee, quali la Coem e la Marketing sud. Sulla base dei curricula consegnati dalla Prefettura, è stata infatti evidenziata la presenza di diverse unità di lavoratori in possesso di adeguata professionalità tale da poter essere utilizzata proficuamente nell'ateneo, in particolare nei vari laboratori scientifici e nei servizi amministrativi-contabili che hanno manifestato le maggiori carenze di personale. In particolare, le 10 unità di lavoratori da impiegare, inizialmente come lavoratori in mobilità con eventuale integrazione oraria e, alla scadenza del suddetto regime, come Asu, saranno scelte in maniera paritaria fra i dipendenti delle due aziende, adottando le procedure amministrative ritenute più trasparenti e idonee.