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Personale tecnico-amministrativo

31 "nuovi" assunti all'Università

Al via la procedura di stabilizzazione per unità di personale precedentemente impiegate con contratto a tempo determinato. I dettagli del provvedimento illustrati in conferenza stampa. Presto soluzioni anche per i co.co.co.

 
 
01 giugno 2007
di U.S.
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Per 31 lavoratori a tempo determinato in servizio presso le strutture centrali e periferiche dell'Università di Catania si aprono le porte della stabilizzazione, ovvero dell'assunzione a tempo indeterminato nei ruoli del personale tecnico-amministrativo dell'ateneo.
Ciò è stato possibile grazie ad una delibera del Consiglio di amministrazione dell'Università che ha avviato le procedure di stabilizzazione consentite dal comma 519 della Finanziaria nazionale, attraverso l'impiego di fondi d'ateneo.
"Per noi è un momento particolarmente emozionante - ha affermato il rettore Antonino Recca - presentando la portata del provvedimento, e ringraziamo tutti coloro che hanno contribuito al conseguimento di questo risultato favorito oltretutto da un dialogo proficuo con tutte le organizzazioni sindacali". L'Università di Catania è il primo ateneo in Italia a tagliare questo traguardo e si appresta a rilanciare: "Stiamo studiando il modo - ha aggiunto Recca - per poter utilizzare in tempi rapidi, sempre nei limiti delle nostre possibilità finanziarie, anche quanto prevede il comma 529 della stessa finanziaria, che ci permetterà di intervenire con processi di stabilizzazione occupazionale anche in quell'ampio bacino rappresentato dai lavoratori con contratto di collaborazione continuata e coordinativa, i cosiddetti co.co.co.".


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Il comma 529 prevede infatti che le amministrazioni che procedono all'assunzione di personale a tempo determinato, riservino una quota del 60 per cento dei posti programmati ai soggetti con i quali hanno stipulato contratti di collaborazione coordinata e continuativa per almeno un anno. "Abbiamo assunto questo impegno nel nostro programma elettorale - ha ricordato il rettore, citando anche i processi di stabilizzazione di recente avviati per oltre 200 lavoratori Asu, Lpu e Puc - e stiamo cercando di mantenerlo, pur in un momento di gravi difficoltà finanziarie per tutto il sistema universitario italiano. Per questi 31 lavoratori, che conosciamo da anni e che oggi accogliamo a pieno titolo nei ruoli dell'Università, la delibera è immediatamente efficace e non porterà nessun tipo di penalizzazione ai fini della ricostruzione della carriera".
Gli ha fatto eco il prorettore Antonio Pioletti, che ha la delega al personale: "Abbiamo messo in campo le risorse e gli strumenti legislativi disponibili - ha detto Pioletti -, siamo quindi soddisfatti ma contiamo di poter fare ancora di più. In questo senso, ci auguriamo che il governo nazionale mantenga questa tendenza e prosegua sulla strada della definitiva risoluzione del problema del precariato".
Il direttore amministrativo Federico Portoghese ha poi illustrato i dettagli tecnici della delibera, sottolineando come - oltre all'obiettivo occupazionale - si ottenga, attraverso questo iter rapido e poco dispendioso, di poter garantire l'efficienza degli uffici, grazie al consolidamento della posizione di unità di personale che da tempo sono impiegate nelle stesse strutture.

Dai sindacati è giunto un tangibile apprezzamento nei confronti del lavoro svolto dall'amministrazione guidata dal rettore Recca. "Un risultato egregio - ha osservato Franco Tomasello, della Flc-Cgil -, che speriamo abbia un seguito nella volontà di giungere presto alla stabilizzazione dei co.co.co.". "Questa amministrazione - ha aggiunto Antonella Lanzafame della Cisl - ha dimostrato di avere davvero a cuore le sorti dei lavoratori, guardando al personale come ad una preziosa risorsa per garantire lo sviluppo dell'ateneo". Enzo Grasso, della Uil: "Va sottolineato come questo traguardo sia stato raggiunto in assenza di specifici fondi statali, pertanto è un segnale importante che l'ateneo si sia assunto da solo l'onere di questo provvedimento". Salvatore La Giglia della Cisal ha riconosciuto che "molto c'è ancora da fare, ma occorre che lo Stato faccia la sua parte, destinando maggiori risorse a questo scopo". Consenso infine è stato espresso da parte del consigliere di amministrazione Giulio Fortini e da alcuni dei lavoratori interessati dal provvedimento, intervenuti per ringraziare l'amministrazione dell'ateneo.

Il rettore ha infine dato notizia dell'approvazione della modifica del Regolamento generale d'Ateneo che raddoppia il "peso" del voto del personale tecnico-amministrativo in occasione delle elezioni del rettore, dal 5 al 10% rispetto al corpo elettorale dei docenti.


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Il processo di stabilizzazione del personale t.d.

  • L'Università di Catania è il primo ateneo in Italia a sfruttare l'opportunità del comma 519, avviando le procedure di stabilizzazione per 31 unità di personale a tempo determinato, in servizio presso diverse sue strutture centrali e periferiche, che saranno pertanto assunte a tempo indeterminato.
  • Tale decisione è stata assunta dal Consiglio di amministrazione dell'Università, nella seduta del 25 maggio scorso, al termine di una lunga istruttoria che ha visto anche il proficuo concorso, oltre che degli uffici dell'Ateneo, dei rappresentanti sindacali delle diverse organizzazioni del comparto e delle rsu, e del Seminario giuridico dell'Università di Catania, che ha fornito un autorevole parere sull'applicabilità di queste disposizioni (poi confermato dalla  Direttiva n. 7 del 30 aprile 2007 del Ministro della funzione pubblica Nicolais).
  • E' necessario precisare che la procedura di cui al comma 519 risulta applicabile esclusivamente al personale tecnico-amministrativo e va inserita nell'ambito e nei limiti della programmazione triennale di fabbisogno di personale di cui al comma 105 dell'art. 1 della legge finanziaria 2005. Risultano, pertanto, fermi i vincoli di bilancio dell'Ateneo.
  • Si tratta, senza ombra di dubbio, di un primo risultato assai importante per l'Ateneo di Catania che diviene oggi, nel contesto nazionale, un 'modello' da seguire per tutte le amministrazioni universitarie che intendono sviluppare corrette politiche di valorizzazione, di gratificazione e di tutela del personale, alcune delle quali purtroppo si trovano ancora indietro in questa materia.
  • Il primo obiettivo che con questo provvedimento l'Università etnea raggiunge è legato ad un aspetto occupazionale. In un momento di gravi difficoltà socio-economiche del nostro territorio, che vedono la città di Catania afflitta da numerose vertenze legate al lavoro, l'Università - una delle più grandi "aziende" cittadine - riesce a imprimere una svolta nel destino occupazionale di 31 sue unità di personale, dando loro maggiori certezze e continuità. E' questo un risultato che si aggiunge al recente avvio del percorso di stabilizzazione per oltre 200 lavoratori (Asu, Puc, Lsu) che rientrano nel bacino cosiddetto del precariato storico che, grazie a questa amministrazione e all'utilizzo delle opportunità offerte dalla Regione siciliana, hanno potuto ottenere un aumento delle ore lavorative settimanali e accedere a contratti di diritto privato di durata quinquennale.
  • Ma vi sono altri due obiettivi, non meno importanti, e assolutamente convenienti per l'amministrazione universitaria e conformi all'interesse pubblico. Grazie a questa possibilità, l'Università di Catania può infatti conservare e valorizzare ulteriormente un proprio patrimonio di professionalità su cui ha investito anche con iniziative di formazione negli ultimi anni, consolidando relazioni fiduciarie che hanno avuto modo di svilupparsi in una lunga e reciproca verifica nel corso del precedente rapporto di lavoro. I vantaggi saranno perciò soprattutto legati all'efficienza degli uffici.
  • L'ultimo traguardo è quello che la finanziaria consente di poter procedere alla stabilizzazione del personale con un iter particolarmente rapido e poco costoso, ingenerando così un significativo fattore di economicità per la pubblica amministrazione.

I "beneficiari" del provvedimento

  • La normativa non impone alle amministrazioni una indifferenziata e tombale stabilizzazione di tutti i soggetti in possesso, in astratto, dei requisiti (non si presenta cioè tecnicamente come sanatoria), ma consente alle amministrazioni, nei limiti dell'effettivo fabbisogno e all'interno della programmazione triennale del personale, di procedere a mirate stabilizzazioni di personale già utilizzato a tempo determinato che abbia o meno sostenuto prove selettive, fermo restando, in quest'ultimo caso, la necessità di espletare prove idoneative. In altri termini, si è fatta propria una lettura della disposizione, confermata dalla Direttiva Nicolais, secondo cui essa consente, discrezionalmente, assunzioni di personale a tempo indeterminato in deroga alla disciplina generale sul concorso pubblico.
     
  • I potenziali destinatari sono stati pertanto individuati attraverso una ricognizione delle unità di personale t.d. in possesso di specifici requisiti: categorie di appartenenza C e D, assunzione a tempo determinato avvenuta mediante procedura selettiva di natura concorsuale, inserimento in aree di operatività amministrativa-gestionale, tecnica, tecnico-scientifica e di elaborazione dati e biblioteche. L'amministrazione ha infatti ritenuto che siano queste le aree di criticità bisognevoli di essere rafforzate con l'apporto di personale che da tempo ivi presta la propria attività; personale che costituisce ormai un patrimonio professionale, che appare utile e conveniente per l'interesse pubblico, conservare e valorizzare.  
     
  • Tale personale dev'essere inoltre attualmente in servizio da almeno tre anni, anche non continuativi; deve aver conseguito tale requisito in virtù di contratti stipulati anteriormente alla data del 29 settembre 2006 ovvero dev'essere stato in servizio per almeno tre anni, anche non continuativi, nel quinquennio anteriore alla data di entrata in vigore della legge finanziaria. Dalla ricognizione effettuata si è rilevato che risultano potenzialmente interessate alla stabilizzazione n. 1 unità di personale appartenente alla categoria C e n. 30 unità di personale appartenenti alla categoria D.
  • Al momento della stabilizzazione, verranno pertanto confermati oltre che il livello di inquadramento, anche la collocazione operativa e la posizione funzionale assegnata nella struttura di riferimento al momento dell'assunzione, nonché l'anzianità di servizio acquisita, nella misura e secondo modalità che saranno concordate con le organizzazioni sindacali successivamente alla stabilizzazione.
  • La stabilizzazione avverrà mediante un atto formale di assunzione, con relativa stipula immediata del contratto di lavoro a tempo indeterminato con tutti gli interessati, non appena saranno decorsi i termini per l'acquisizione delle relative domande ed effettuate le comunicazioni di rito.
  • Il termine di decorrenza del nuovo contratto di lavoro a tempo indeterminato è invece fissato a partire 31 dicembre 2007 per quel che concerne 15 unità di personale; per ulteriori 16 unità di personale dal 31/12/2008.
  • L'onere finanziario per coprire il costo del personale stabilizzato graverà per il 50% sulle strutture interessate, per il primo quinquennio, poi sul budget dell'ateneo. Attualmente, invece, il costo dei lavoratori utilizzati a tempo determinato grava per intero sulle strutture di rispettivo servizio. A regime, dal 2014, i relativi costi per l'ateneo ammonteranno a circa 945 mila euro.

I co.co.co. e il comma 529 della finanziaria

  • Un altro passaggio da sottolineare riguarda l'intenzione espressa da questa amministrazione universitaria di utilizzare virtuosamente anche le previsioni del comma 529 della Finanziaria, riguardante la stabilizzazione dei co.co.co., ossia il proprio personale impiegato con contratti di collaborazione coordinativa e continuata.
     
  • Nella stessa seduta del 25 maggio, il Consiglio di amministrazione dell'ateneo ha infatti dato mandato al Direttore amministrativo, Federico Portoghese, di proseguire l'analisi sulle modalità procedurali di applicazione nell'Università di Catania del comma 529 della stessa finanziaria, che permetterà di giungere alla creazione di una riserva dei posti banditi per l'assunzione di personale a termpo determinato nel corso del triennio 2007/2009 a favore dei titolari di un contratto co.co.co. di durata almeno annuale presso le strutture universitarie conseguita alla data del 29 settembre 2006. 
     
  • Allo stato attuale, tale disposizione presenta alcune problematiche applicative di natura normativa, finanziaria e gestionale di non semplice inquadramento e soluzione, che necessitano pertanto di ulteriori pareri tecnici-giuridici e di una propedeutica operazione di ricognizione - peraltro già avviata - per delineare la platea dei "potenziali" beneficiari di tale provvedimento, nonché le eventuali esigenze manifestate dalle varie strutture in ordine alle possibili assunzioni a tempo determinato.
     
  • L'Università di Catania sta quindi lavorando per raggiungere quest'altro importante traguardo nel giro di pochi mesi, in maniera da offrire una risposta quasi definitiva al problema del suo precariato storico.