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Ateneo

Gli effetti della Finanziaria 2010 sul sistema universitario nazionale e regionale

Conferenza del Rettore - Aula magna del Palazzo Centrale - venerdì 9 aprile ore 11

 
 
09 aprile 2010
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"Se non intervengono cambiamenti sostanziali, il 2011 sarà un anno nerissimo per le università italiane. E noi assisteremo sempre più allo spreco e alla fuga delle intelligenze". Sono alcuni dei pericoli segnalati dal rettore dell'Università di Catania Antonino Recca, componente della Giunta esecutiva della Conferenza dei Rettori (Crui), nel corso dell'incontro pubblico che si è tenuto questa mattina nell'aula magna del Palazzo centrale dell'Università, a cui hanno preso parte, oltre che i presidi delle facoltà catanesi, i direttori di dipartimento e i presidenti di corso di laurea, anche numerosi parlamentari nazionali e regionali, il prefetto e il sindaco di Catania, e alcuni rappresentanti dei Consorzi universitari di Ragusa e Siracusa.

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"Si tratta di un momento di riflessione che abbiamo voluto proporre in luogo della tradizionale cerimonia d'inaugurazione dell'anno accademico - ha precisato il rettore Recca, mostrando alcune tabelle esplicative degli effetti della legge finanziaria sul sistema universitario nazionale e regionale - per fare presente la situazione di grave difficoltà che stiamo vivendo". 

Dal 2009 al 2011 il fondo di finanziamento ordinario delle università pubbliche subirà, infatti, una drastica riduzione del 18,17%, passando da 7 miliardi e 491 milioni di euro a 6 miliardi e 130 milioni. Ciò significa che, secondo quanto previsto dalla Finanziaria per il 2010, in questo biennio le università statali subiranno un taglio di un miliardo e 361 milioni di euro, sui fondi da destinare al funzionamento delle strutture, ai servizi per gli studenti, ai giovani ricercatori, all'edilizia e al diritto allo studio, i cui stanziamenti integrativi specifici saranno anch'essi ridotti del 25 % circa.

"E se nel 2012 è previsto un reintegro di circa 400 milioni di euro, analogo a quello effettuato quest'anno grazie ai proventi dello "scudo fiscale" - ha sottolineato il rettore, facendo appello ai rappresentanti di tutte le forze politiche presenti, di maggioranza e di opposizione -, nel 2011 tale cifra è assolutamente ferma a zero". 
 


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Le ultime pesanti riduzioni di fondi si aggiungono ad alcune "penalizzazioni" storiche, per le quali tutti gli aumenti stipendiali - automatici per legge - del personale docente e tecnico-amministrativo, non sono coperti da adeguati stanziamenti pubblici, ma rimangono a carico dei soli atenei.

I tagli si fanno particolarmente pesanti per quanto concerne la situazione del diritto allo studio: "Senza i fondi statali - ha osservato il prof. Recca -, ci saranno 45 mila borse di studio in meno in tutta Italia. Con la conseguenza che la formazione universitaria diventerà sempre più un privilegio per i più abbienti: in cinque anni, a Catania, ad esempio, si sono ridotti dal 22 al 14% i laureati provenienti da famiglie con genitori non laureati. E questo è un primo inquietante segnale". E gli atenei saranno, loro malgrado, costretti, per automantenersi, a ricorrere all'aumento delle tasse e dei contributi: "Vigileremo perché in Sicilia ciò avvenga in maniera equa ed omogenea fra tutte le sedi universitarie, comprese quelle decentrate".

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Tra le note positive, il rettore etneo ha citato l'inserimento dell'Ateneo nel novero delle università cosiddette "virtuose" dell'Associazione Aquis, le posizioni recentemente guadagnate nelle graduatorie annuali del Sole 24 Ore, e il raddoppio della quota di gettito proveniente dal 5 x 1000 per gli enti di ricerca e le università: "Sono tutti segnali di credibilità a livello nazionale, ottenuti grazie ai sacrifici di tutta la comunità unviersitaria catanese, e di crescente fiducia da parte del territorio. Ma è necessario l'impegno concreto delle forze politiche e degli stessi studenti, per perseguire, con speranza di successo, il progetto di avere un ateneo sempre più competitivo, libero, trasparente ed eccellente".

Appelli, questi, che tutti gli esponenti istituzionali intervenuti (i senatori Anna Finocchiaro ed Enzo Bianco, il deputato nazionale Giuseppe Palumbo, l'assessore regionale Lino Leanza e i deputati dell'Ars Nicola D'Agostino e Nino D'Asero, il sindaco di Catania Raffaele Stancanelli) hanno affermato di voler raccogliere, manifestando aperto apprezzamento per lo spirito costruttivo dell'incontro promosso dall'Università.