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Internazionalizzazione

Secondo workshop delle Università del Mediterraneo

Confronto internazionale su diritto allo studio e mobilità di docenti e ricercatori

 
 
28 maggio 2009
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Un 'decalogo' di intenti condivisi per realizzare, a partire dal basso, un'area di libero scambio euro-mediterranea della formazione, della ricerca e della cultura. E' quanto hanno messo a punto rappresentanti delle università e delle istituzioni di Egitto, Libia, Marocco, Palestina, Tunisia, ospiti nei giorni scorsi dell'Università di Catania, in occasione del 2° workshop delle Università del Mediterraneo, promosso dall'Ateneo catanese, attraverso la sua Area delle politiche comunitarie e internazionali, (Apoci) in collaborazione con l'Emuni University, rete internazionale di università euromediterranee.

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L'evento, che segue di un anno e mezzo circa il primo workshop catanese incentrato sulla riforma degli ordinamenti didattici nei paesi mediterranei, è stato  dedicato quest'anno alla mobilità internazionale di docenti, ricercatori e studenti e alle iniziative per il diritto allo studio. Su questo tema si sono confrontati, nella seconda giornata di lavori che si è tenuta venerdì a Villa Citelli, gli esponenti di Paesi che già collaborano con l'Università etnea attraverso accordi-quadro di cooperazione scientifica: Yasser Elshayeb (assistente del Ministro Egiziano all'istruzione Superiore e alla Ricerca Scientifica), Taha Mattar, addetto culturale dell'Ambasciata della Repubblica Araba d'Egitto a Roma, Ibrahim Magdud, presidente dell'Accademia Libica in Italia, Anasse Boulhal (Marocco, docente all'Università di Tampere), Jamil Chaker (consigliere presso il gabinetto del Ministro dell'Insegnamento Superiore, della Ricerca Scientifica e della Tecnologia della Tunisia, e Labib Arafeh (Al-Quds University, Palestina).

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Tra le proposte operative individuate nel documento di sintesi dei lavori, spiccano l'introduzione del concetto di "mobilità strutturata", ossia la creazione di condizioni strutturali (armonizzazione, riconoscimento e leggibilità dei curricula, dei titoli di studio e dei profili professionali) e logistiche (accoglienza e sostegno finanziario, agevolazioni per la concessione dei 'visti' per motivi di studio) per favorire realmente la mobilità internazionale di docenti e studenti, utilizzando gli strumenti e i programmi esistenti e individuandone di nuovi e più efficaci.

Un secondo 'pacchetto' di interventi proposti è legato all'attuazione pratica di un diritto allo studio che sia anche 'diritto al lavoro', mediante il collegamento delle iniziative formative al mondo del lavoro e allo sviluppo economico e sociale dei vari Paesi, alla connessione dei centri di informazione sulla mobilità, per diffondere realmente la conoscenza di tutte le opportunità di scambio e di inserimento occupazionale e rafforzare la cooperazione fra le istituzioni, e alla protezione del plurilinguismo, in parallelo con la realizzazione di corsi di studio interamente in lingua inglese.


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Il workshop - a cui hanno preso parte i delegati all'internazionalizzazione d'Ateneo Lina Scalisi e Alberto Fichera, e la dirigente dell'Area per le politiche comunitarie e internazionali, Angela Galia - si era aperto giovedì sera, nell'aula magna del Palazzo centrale, con il messaggio di benvenuto pronunciato dal pro-rettore Maria Luisa Carnazza, anche a nome del rettore Antonino Recca, rivolto in particolare agli ospiti stranieri: "L'avvenire dei rapporti tra  Europa e paesi del Mediterraneo e tra i loro popoli, d'origine e tradizione diverse ma accomunati dalla volontà di costruire il proprio sviluppo a partire dalla conoscenza - ha detto Carnazza - passa senz'altro da iniziative comuni sulla cultura e sulla formazione".

"L'Unione europea non dev'essere un circuito chiuso, ma un processo aperto d'integrazione dell'area euro mediterranea - ha aggiunto il prof. Antonio Pioletti, già delegato del rettore all'Internazionalizzazione d'Ateneo. Per questo siamo tutti chiamati a superare gli ostacoli verso il conseguimento degli obiettivi indicati dalla conferenza di Barcellona del 1995, e rafforzati dalla dichiarazione del Cairo del 2007, tenendo sempre come riferimento primario le giovani generazioni".


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Il dirigente dell'Area della Didattica dell'Ateneo, Giuseppe Caruso, ha tracciato in quest'occasione il quadro delle normative che regolano il diritto allo studio per i capaci e meritevoli in Italia e in Sicilia, soffermandosi nel dettaglio sulle iniziative dell'Università di Catania, che di recente hanno affiancato quelle istituzionalmente affidate alle regioni e agli enti per il diritto allo studio.

Il presidente della Emuni University, il maltese Joseph Mifsud, ha illustrato i master e le summer school realizzati dal suo network, a cui concorre anche l'Ateneo catanese, incentrati su energie alternative, ambiente e disinquinamento del Mediterraneo, autostrade marittime, protezione civile, sviluppo commerciale internazionale, alta formazione euromediterranea: aree individuate come prioritarie dalla dichiarazione congiunta al Summit di Parigi sul Mediterraneo il 13 luglio 2008. Mifsud ha infine rilanciato la Souk Conference dell'Emuni che si terrà il prossimo 9 giugno: "Centinaia di studenti da ogni università aderente all'Emuni, e tra questi anche alcuni catanesi, avranno la chance di presentare le proprie tesi sperimentali o le proprie ricerche ad una platea accademica internazionale collegata in videoconferenza".