ATTENZIONE!!!SI STA NAVIGANDO UNA VECCHIA VERSIONE DEL SITO
CLICCARE QUI PER LA VERSIONE ATTUALE DEL BOLLETTINO D'ATENEO
Notizie
Ateneo

Piero Angela all'Università di Catania

Il conduttore di SuperQuark: "Trasmettere la conoscenza con il linguaggio della gente comune"

 
 
08 aprile 2008
di Mariano Campo
piero angela intervista tn.jpg

Leggi anche: A Piero Angela il premio "D'Arrigo"

Viene accolto con un applauso da star, bersagliato dai flash dei fotografi e dei telefonini con videocamera, inseguito da persone - giovani e meno giovani - che vogliono stringergli la mano e ringraziarlo perché "con le sue trasmissioni ho imparato molte cose, nonostante abbia soltanto la licenza elementare", e da studenti che gli chiedono consigli per diventare divulgatori scientifici, "magari non proprio alla Rai come lei".

Piero Angela, ospite dell'Università di Catania e della Fondazione Angelo D'Arrigo nell'auditorium dei Benedettini per parlare di Scienza e comunicazione, saluta affettuosamente tutti quanti, risponde cortesemente alle domande, non risparmia un suggerimento e un incoraggiamento, specialmente ai ragazzi, proprio come farebbe una persona di famiglia. Ed in effetti è un personaggio che non ha bisogno di presentazioni, come riconoscono il prorettore Antonio Pioletti e il direttore del Dipartimento di Biologia animali, che introducono l'incontro con gli studenti delle facoltà e delle scuole catanesi che gremiscono la sala: "Lo apprezziamo per la sua serietà e il suo rigore - ha precisato Pioletti -, e lo ringraziamo per aver accettato il nostro invito. La presenza di tanti giovani in quest'aula è il dato più importante di questa mattinata".

All'incontro con il giornalista scientifico e conduttore più noto della tv italiana hanno preso parte anche la facoltà di Scienze, il direttore del Cutgana Concetto Amore, il delegato del rettore al settore Musei Giovanni Costa, il vice presidente di Federparchi Angelo Messina, il presidente dell'Accademia Gioenia Giorgio Montaudo, il direttore dell'Ersu di Catania Nunzio Rapisarda, la presidente dell'Anism "Marcello La Greca" Angela Tosto e il dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale etneo Raffaele Zanoli.


piero angela pubblico tn.jpg

Prima di illustrare i "segreti" dell'attività di comunicatore scientifico e di rispondere alle domande dei tantissimi studenti, il conduttore di trasmissioni di successo come SuperQuark ha voluto ricordare Angelo D'Arrigo, "un uomo per cui Leonardo si sarebbe sicuramente entusiasmato, ci ha trasmesso il messaggio che chi vuole impegnarsi in grandi sfide deve abbinare passione, creatività ma anche razionalità". "Ringraziamo con tutto il cuore D'Arrigo perché è per lui che siamo qui oggi - ha aggiunto Pioletti -, la sua non è una memoria sterile ma grazie alla Fondazione che porta il suo nome riesce a produrre ancora valori e progetti". "E' un uomo che comunicava la scienza vivendola - ribadito Petralia -, ed è riuscito a portarci, sulle ali della scienza, fino ai confini della natura e dell'essere". "Conservo di Angelo il suo spirito sempre giovane - ha affermato infine la signora Laura Mancuso, moglie di D'Arrigo e presidente della Fondazione -. La sua fantasia, i suoi sogni, la sua immaginazione sono diventati, col tempo, progetti scientifici che oggi vengono studiati nelle università di tutto il mondo". E Fiorenzo Galli, direttore del Museo della scienza e della tecnologia di Milano, ha ricordato che il deltaplano usato dall'atleta e scienziato catanese per sorvolare l'Everest, è oggi conservato in una delle sale della struttura lombarda.

Parlando della sua esperienza, Angela ha voluto sottolineare che le sue gratificazioni più importanti provengono dalla gente comune, "da chi mi ringrazia per avergli consentito, con i miei libri o con le mie trasmissioni, di apprendere delle cose, che altrimenti, per una serie di motivi tra cui lo stesso linguaggio tradizionale della scienza, non avrebbe appreso". Ma non è facile, aggiunge, "galleggiare per tanti anni nella prima serata di RaiUno, visto che ormai tutti dobbiamo fare i conti con gli ascolti". E quello che può sembrare un espediente per conquistare più spettatori, ossia "inventarsi ogni volta delle cose nuove per riuscire a coinvolgere il pubblico, specialmente su argomenti culturali", in realtà è uno dei veri segreti che stanno alla base della comunicazione: "Se vogliamo raggiungere il nostro interlocutore - rivela - dobbiamo essere capaci di emozionarlo, di accendere la luce della curiosità nel suo cervello, e soprattutto essere onesti e chiari: occorrono quindi creatività e talento, ma di fronte abbiamo pur sempre un grande pubblico che nel nostro Paese ha voglia di conoscenza, ha sete di sapere ed ha il piacere di farlo".


piero angela tavolo tn.jpg

Pacatamente, come suo solito, riesce anche a lanciare dei messaggi critici, soprattutto quando gli chiedono se esista ancora spazio per la cultura e per la scienza in televisione. "La Rai - osserva - non dovrebbe essere troppo schiava dei dati auditel e degli introiti pubblicitari. Il problema sta nelle regole, ancor prima che nella qualità stessa dei programmi. E' il paese, insomma, che deve mettere la tv in condizioni di fare cultura". Oppure, a chi gli domanda cosa consiglierebbe a un giovane che volesse fare il ricercatore: "Dobbiamo riconoscere che in Italia non è facile, ci sono molti ostacoli e pochissime gratificazioni. Ma amare la scienza è come suonare il violino.".

Ma il messaggio della vita di D'Arrigo - continua Angela - serve proprio a non scoraggiarci: "Per scalare l'Everest di ciascuno di noi, occorrono capacità, valori, coraggio, ma anche preparazione e competenze. Dobbiamo lavorare sodo, in altre parole: oggi, invece, purtroppo viviamo nell'era delle vincite senza merito, e magari c'è chi pretende anche 'l'aiutino'".