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Ateneo

I docenti contro il blocco delle classi e degli scatti stipendiali

La protesta a livello nazionale coinvolge 20 mila docenti di 82 Atenei. Tra le azioni previste lo stop alla procedura della Valutazione della Qualità della Ricerca 2011-2014

 
 
09 dicembre 2015
di G.M.
Dopo le mozioni di alcuni dipartimenti, molti docenti dell'Università di Catania hanno aderito alla protesta nazionale contro il blocco delle classi e degli scatti stipendiali della docenza universitaria.

La protesta a livello nazionale coinvolge circa 20 mila docenti di 82 Atenei che hanno scritto una lettera inviata al Presidente della Repubblica, firmata da oltre 14000 Docenti e consultabile e stanno facendo pressioni sul Ministero, causando lo slittamento temporaneo dell'esercizio di Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR 2011-14, promossa dal Ministero dell'Università e della Ricerca, che valuta solo gli Atenei e permetterà, fra l'altro, al Miur di distribuire nel 2016 fondi agli Atenei stessi, operazione che usualmente avviene nell'arco dell'anno) fino a quando essi stessi non saranno valutati ai fini dell'ottenimento dell'avanzamento di classe o scatto. La legge Gelmini prevede infatti che l'avanzamento sia ottenibile solo previa valutazione positiva.

"Nella legge di stabilità in discussione alla Camera - si legge nel comunicato stampa dei docenti - non è più reiterato per il 2016 il blocco delle classi e degli scatti stipendiali della docenza universitaria, rimasto in vigore per cinque anni, dal 2011 al 2015, ma non vengono riconosciuti gli effetti giuridici del quinquennio 2011-2015. Invece, per tutti gli altri dipendenti pubblici il blocco è cessato fin dal 1° gennaio 2015 e sono stati riconosciuti gli effetti giuridici del periodo 2011-2014. La discriminazione è lampante e lesiva anche della dignità: la docenza non è spesa improduttiva da tagliare! E ciò a prescindere dal danno economico, notevole soprattutto per i più giovani".