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Agrigento, illustrati i risultati del Progetto "Simit" sul sistema di protezione civile nel Mediterraneo

La componente del rischio e della salvaguardia del territorio e dell'ambiente rappresenta una tematica fondamentale anche per la programmazione Italia-Malta 2014-2020 della Commissione europea approvata nei giorni scorsi

 
 
20 ottobre 2015
di Alfio Russo
Simit agrigento.jpg
"Il progetto Simit  ha permesso di dimostrare alla Commissione europea l'importanza della tematica del rischio e della salvaguardia del territorio e dell'ambiente ed, in particolar modo, la sinergia tra i dipartimenti di Protezione civile della Regione Siciliana e di Malta che hanno conseguito un ottimo risultato sia sul piano tecnico, sia sul piano della sensibilizzazione ed informazione delle popolazioni di Lampedusa e Gozo" ha spiegato Antonio Piceno dell'Autorità di gestione del Programma operativo Italia-Malta 2007-2013 della Regione Siciliana durante i lavori del convegno "Il ruolo di Malta e della Sicilia per la costruzione di un sistema di protezione civile nel Mediterraneo".

Un evento organizzato stamattina, nei locali della sala Gianbecchina dell'ex Collegio dei Padri Filippini, nell'ambito del meeting conclusivo del progetto "Simit" finanziato con il Po Italia-Malta 2007-2013.
A seguire Marco Sambataro, coordinatore del Segretariato tecnico congiunto del Po Italia-Malta, ha evidenziato che "la Commissione europea, presente con un proprio rappresentante a Lampedusa durante l'esercitazione, ha ben compreso l'importanza della tematica del rischio in un'area particolare come quella del canale siculo-maltese e non a caso è stata inserita nella Programmazione Italia-Malta 2014-2020, approvata nei giorni scorsi, ed al tempo stesso ha valutato positivamente i risultati conseguiti dai dipartimenti di Protezione civile e dalle università di Palermo, Catania e Malta nell'ambito di Simit".

Ai lavori ha preso parte anche il sindaco di Agrigento, Calogero Firetto, il quale ha invitato "le istituzioni a prestare una maggiore attenzione alla sensibilizzazione delle popolazioni alle tematiche della sicurezza e dell'erosione costiera alla luce dei fatti verificatesi nel territorio agrigentino negli ultimi quattro anni", mentre sul progetto Simit si è soffermato il dirigente del Dipartimento di Protezione civile della Regione Siciliana, Calogero Foti, leader partner del progetto insieme con gli atenei di Palermo, Catania e Malta e il Civil Protection Department Malta.

"Grazie a Simit è stato costituito un sistema integrato di protezione civile transfrontaliero italo-maltese tramite il raggiungimento di diversi obiettivi come l'utilizzo di un approccio multidisciplinare per la valutazione dei rischi naturali e la definizione degli scenari del rischio, l'implementazione delle mappe tematiche di rischio, la realizzazione di linee guida per l'attuazione di piani di protezione civile e la stesura dei piani di protezione civile delle isole di Gozo e Lampedusa" ha spiegato Foti.

Proprio a Gozo (3-5 settembre) e a Lampedusa (28-30 settembre) si sono svolte le esercitazioni di protezione civile congiunte che hanno visto impegnati oltre 120 unità di personale con simulazione di eventi sismici ed eventi sismici tsunamigenici nell'arco cretese con ingenti danni a persone ed edifici.
Nel corso dei lavori sono intervenuti Agata Di Stefano (Università di Catania), Paul Coleiro (Civil Protection Department Malta) e Pauline Galea (University of Malta), i quali si sono soffermati sui numerosi contributi scientifici riguardanti i caratteri geologici di settori a terra ed off-shore dell'Isola di Lampedusa ed i risultati sullo studio di grandi massi probabilmente collegati ad eventi di tsunami nelle aree costiere settentrionali di Malta e gli esiti del monitoraggio di una costa in erosione dell'agrigentino.

Ed, inoltre, gli studi geofisici sulle valutazioni degli scenari di rischio a Gozo e a Lampedusa, il network sismico del Mediterraneo centrale e la revisione del catalogo dei terremoti. Per il settore ingegneristico sono stati illustrati gli studi sulla valutazione e classificazione della vulnerabilità degli edifici a Gozo e Lampedusa ed il "Gis Thematic Risk Map" su cui è fondato il piano di protezione civile.

Giuseppe Ciraolo dell'Università di Palermo, invece, si è soffermato sul monitoraggio costiero della zona di San Leone, Santo Carnazzo del Volontariato siciliano sull'impegno dei volontari italo-maltesi nel progetto Simit, Ugo Cerrone (consulente della protezione civile) sulle esercitazioni Simit svolte a Gozo e a Lampedusa e Antonio Torrisi della Protezione civile di Catania sul Sistema informativo territoriale di Simit.
I lavori sono stati moderati da Luca Calzolari, direttore del quotidiano online "ilgiornaledellaprotezionecivile.it".