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Ateneo

Un laboratorio per conoscere il mondo arabo-islamico

Presentato il nuovo laboratorio promosso dall'Università di Catania: nove incontri aperti agli studenti di tutti i corsi di laurea e ai cittadini

 
 
05 ottobre 2015
di M.C.
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La conoscenza, prima di tutto. Che vada oltre gli stereotipi, le rappresentazioni distorte o superficiali, l'interessata disinformazione su un universo tanto complesso e controverso, quanto vicino: il mondo arabo-islamico. E' questo il senso della proposta che l'Università di Catania lancia ai propri studenti e a tutti i cittadini, attraverso le attività del nuovo Laboratorio di Ateneo presentato questa mattina agli organi d'informazione.  
Nove incontri, dall'11 novembre prossimo fino al 6 marzo del 2016, con docenti e specialisti di livello nazionale e internazionale, che chiariranno alle studentesse e agli studenti dell'Ateneo alcuni aspetti fondamentali della storia antica e recente, della cultura, delle tradizioni e delle vicende geopolitiche di paesi come Libia, Tunisia, Egitto o Siria, tutt'altro che luoghi esotici, bensì dirimpettai e cointeressati, rispetto a Catania e alla Sicilia. E che aiuteranno a comprendere, altresì, le differenze e le assonanze religiose, linguistiche e culturali delle popolazioni che abitano l'ampio arco geografico che si trova lungo la costa sud-orientale del Mediterraneo.

In questa operazione sono impegnati alcuni docenti di discipline orientalistiche dell'Università etnea: Marco Moriggi (Filologia semitica), Mirella Cassarino (Lingua e letteratura araba), Laura Bottini (Storia dei Paesi islamici), Nicola Laneri (Archeologia e storia dell'arte del Vicino Oriente antico, coordinatore del laboratorio) insieme ad Antonio Pioletti, docente di Filologia romanza e studioso dei rapporti tra Oriente e Occidente in letteratura. "Possiamo affermare - ha precisato Pioletti - che questa iniziativa è il proseguimento concreto dell'appello che l'Ateneo ha lanciato  nei mesi scorsi in favore di popoli e antichità, esposte mai quanto negli ultimi anni al rischio di guerre, stragi, violenza efferata, migrazioni forzate e, non ultima, criminale distruzione di patrimoni culturali.

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"Ma non saranno dissertazioni in stile troppo 'accademico' - hanno sottolineato Laneri e Moriggi -: nel corso degli incontri che si terranno nell'auditorium De Carlo del monastero dei Benedettini, verranno forniti agli studenti e ai cittadini interessati utili strumenti di lettura e interpretazione della realtà quotidiana, anche a portata del lettore o del telespettatore medio, spinti a capire meglio e senza pregiudizi cosa accade intorno a noi. Gli studenti potranno, in più, acquisire tre crediti formativi da aggiungere al loro curriculum: ma il vero valore aggiunto è che si tratta di un'offerta formativa trasversale, che arricchisce i futuri specialisti di tutte le discipline, poiché interviene sul profilo culturale e della cittadinanza, intesa come piena conoscenza del mondo e della realtà complessa che ci circonda".

Oltre ai docenti menzionati, che operano in un quadro formativo di studi orientali attivo a Catania da più di un decennio, il Laboratorio ospiterà studiosi di altri dipartimenti catanesi (Federico Cresti, Daniela Melfa) e alcuni relatori di riconosciuto prestigio internazionale (Biancamaria Scarcia Amoretti, Alessandro Mengozzi, Ibhraim Magdud). Lo studio del vicino oriente antico e moderno diviene quindi centrale nell'Ateneo, che già promuove scavi archeologici in Turchia, Libia e, in futuro, in Iran, e dove sono attivi scambi culturali con importanti università del bacino centro-orientale del Mediterraneo, come ad esempio, Università di Tel Aviv e Università di Bar-Ilan (Israele) e Università Selcuk e Università Ege (Turchia).

Per iscriversi e frequentare il laboratorio è sufficiente inviare una mail di richiesta all'indirizzo nicolalaneri@hotmail.com, indicando nominativo e i propri riferimenti.