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Notizie
Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione ed Ambiente

Il territorio rurale come luogo per lo sviluppo eco-sostenibile delle comunità locali

Al dipartimento 3A un convegno promosso nell'ambito del progetto europeo Life Leopoldia

 
 
26 marzo 2015
di Alfio Russo
Leopoldia1.jpg

Conservazione,riqualificazione e valorizzazione del territorio rurale come luogo in grado disostenere in modo eco-sostenibile lo sviluppo delle comunità locali.

Su questo tema si èconcentrato il convegno "Spazio agricolo come bene paesaggistico" organizzatodal Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione ed Ambiente (Di3A) nell'ambitodel progetto europeo Life Leopoldia e in collaborazione con la II sezione dell'AssociazioneItaliana di Ingegneria Agraria.

Ad aprire i lavori la docentedell'Ateneo di Catania, Giovanna Tomaselli, project manager del progetto LifeLeopoldia, la quale ha evidenziato l'importanza del convegno che "rappresenta unmomento di riflessione e di confronto, ma anche di diffusione delle ricerche inatto finalizzate alla conservazione, alla riqualificazione e allavalorizzazione delle risorse agricole considerate come una ricchezza per ipaesaggi in generale e per quelli protetti in particolare". E sullapianificazione paesaggistica del territorio ha aggiunto che "si tratta di unnuovo strumento che consente di leggere le attività passate e presenti,sottolineare le interazioni tra sistemi naturali ed antropici e sostenere assettifuturi per il territorio compatibili con le esigenze di conservazione dellanatura, nel rispetto dei principi della Convenzione Europea del Paesaggio,stabilendo anche limiti tra uso ed abusi del territorio".

Sulla stessa linea anche ilprorettore Alessandra Gentile, la quale ha evidenziato che "la coniugazioneambiente-agricoltura è un tema molto sentito dall'Università di Catania e dal Di3Atramite i propri corsi di laurea e le ricerche sul campo come il progetto LifeLeopoldia che mira al recupero del sistema dunale del Golfo di Gela, nellacosta sud orientale della Sicilia, per la salvaguardia della specie prioritariaLeopoldia gussonei a rischio diestinzione a causa della forte pressione antropica".

"Un progetto che confermal'importanza e la bontà della linea intrapresa dal nostro dipartimento conl'attivazione del corso di laurea in Pianificazione e tutela del territorio edel paesaggio che consentirà ai nostri studenti un più facile ingresso in campooccupazionale" ha aggiunto il direttore del Di3A, Luciano Cosentino, allapresenza del presidente della II Sezione dell'Associazione Italiana diIngegneria Agraria, Carmelo Riccardo Fichera.


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Sul progetto Life Leopoldia siè soffermata Lara Riguccio, la quale - a nome anche di Laura Carullo, PatriziaRusso e Giovanna Tomaselli - ha evidenziato "le criticità e le trasformazionidell'area da Gela a punta Braccetto caratterizzata fino a 50 anni fa da duneche raggiungevano i 30 metri di altezza e che oggi presenta colture orticole inserra che hanno occupato i suoli dunali e retrodunali con processi di degradopaesaggistico e ambientale causato da inquinamento delle falde e del suolo,riduzione della biodiversità ed emissione di CO2. Una situazione che hacomportato la perdita di valori che la Convenzione Europea del Paesaggioidentifica come fattori identitari della popolazione locale ed elementi di basedelle strategie per salvaguardare, gestire e pianificare il paesaggio".

"L'obiettivo a lungo terminedel progetto, ovvero 10 anni, consiste nella riqualificazione del sistemadunale, valorizzazione delle strutture e infrastrutture storiche con tecniche di ingegneria naturalistica edimplementazione di specie autoctone, connessione ecologica delle areenaturali e la riorganizzazione del tessuto agrario nell'area di 1.300 ettaritra il Biviere di Gela ed il mare, ma anche la realizzazione di sistemi divegetazione autoctone a margine degli appezzamenti agricoli, delle strade e deifiumi ed opere infrastrutturali che consentano alla fauna ed alla flora di scavalcarebarriere artificiali e alla popolazione locale e turistica di godere di unamigliore qualità dei luoghi di vita. Al tempo stesso è necessario trovaresoluzioni per mantenere l'attività agricola e ridurre l'impatto ambientalevisto che l'ortocoltura in serra rappresenta una delle più importanti fonti direddito del territorio. Nell'ambito del progetto è stato acquistato un lotto diun ettaro agricolo in cui saranno adottate soluzioni agricole innovative erazionali riducendo l'emissione di CO2, saranno realizzate passerelle per l'attraversamento delle dunee l'accesso in spiaggia oltre all'implementazione della specie Leopoldiagussonei e alla realizzazione di un marchio di qualità ambientale epaesaggistica. Tutte queste azioni consentiranno la nascita di un modelloalternativo di produzione che sarà utilizzato dagli agricoltori di incentivaree ristrutturare in modo sostenibile le proprie aziende agricole riducendol'impatto ambientale".

Un modello da seguire secondoi docenti Salvatore Di Fazio dell'Università degli Studi Mediterranea di ReggioCalabria e Pierluigi Bonfanti dell'Università di Udine, i quali hannosottolineato che "i paesaggi agrari storici rappresentano ormai dei laboratoridi sostenibilità tra ricerca di salubrità e amenità dei luoghi, utilizzo difonti energetiche naturali e rinnovabili per un paesaggio di qualità esostenibile, vivibili, vitale ed autosufficiente oltre che sempre piùattrattori di attività economiche (turismo rurale, agriturismo, attivitàricreative ed escursionistiche) che contribuiscano a rafforzare l'immagine dimercato di produzioni locali tipiche e di qualità".