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Ateneo

Ph.D. Days, inaugurato il ciclo di seminari per i dottorandi dell'Università di Catania

Primo appuntamento martedì 7 aprile alle 16 con un incontro sul contratto di apprendistato di alta formazione e ricerca

 
 
24 marzo 2015
di G.M.
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E' stata inaugurata lunedì pomeriggio, con un incontro che si è svolto nell'aula magna del Palazzo centrale, l'edizione 2015 dei "Ph.D. Days, per una ricerca di qualità", una serie di seminari e laboratori promossi dal Centro Orientamento e Formazione dell'Università di Catania  (Cof), in collaborazione con la Scuola Superiore di Catania (Ssc). I seminari, riservati ai dottorandi d'Ateneo, si terranno da aprile a giugno, con l'obiettivo di approfondire in maniera sistematica gli aspetti teorico-pratici legati alla formazione delle nuove generazioni di ricercatori.
All'incontro inaugurale hanno partecipato il rettore Giacomo Pignataro, il presidente del Cof Nunzio Crimi, il presidente della Ssc Francesco Priolo, il delegato alla ricerca Stefania Stefani e il delegato alla didattica (settore corsi post-laurea e di dottorato) Sebastiano Battiato.

"Oggi fare ricerca è diverso da come avveniva in passato - ha esordito il rettore -: bisogna tenere conto, infatti, di aspetti organizzativi differenti ed è necessario formare i giovani ricercatori non solo da un punto di vista scientifico ma anche comunicativo. I nuovi ricercatori devono essere abili anche nella "disseminazione" dei risultati ottenuti. Chi vuole fare ricerca non deve pensare solo alle accademie e alle università come luoghi di sbocco lavorativo, ma anche alle altre realtà produttive territoriali. Spetta a noi come Ateneo far capire al mondo produttivo che la ricerca serve anche, se non soprattutto, alle aziende che vogliono innovare". "Iniziative come questa - ha concluso il rettore - meritano un plauso particolare perché vanno nella direzione auspicata: dare una centralità sempre maggiore alla qualità della ricerca".
 
"Purtroppo in Italia - ha poi evidenziato il presidente del Cof Nunzio Crimi - non esiste una valutazione adeguata dei dottori di ricerca. All'estero chi si presenta con questo titolo ha possibilità che da noi non si trovano. Nel nostro Paese, infatti, il dottorato è spesso considerato come un parcheggio per chi non trova un impiego dopo la laurea. Non c'è niente di più sbagliato e bisogna lavorare a livello centrale per cambiare questa mentalità". "Il dottorato - ha spiegato il presidente della Ssc Francesco Priolo  - è il terzo e più importante titolo che un ateneo può rilasciare ma spesso qui da noi viene dimenticato. Fare ricerca, invece, rappresenta un elemento centrale per l'innovazione e sappiamo quanto sia importante per un Paese potere innovare. Sull'importanza della ricerca troppo spesso sentiamo frasi fatte e parole vuote, che poi vengono puntualmente smentite dall'esiguità delle risorse da assegnare a questo scopo. In questo senso, la rivoluzione deve partire dal basso, attraverso il miglioramento della qualità dei dottorati".   
"Fare ricerca oggi - ha affermato la prof.ssa Stefani- richiede una serie di strumenti e competenze trasversali che un ateneo deve fornire ai propri dottorandi:  è necessario, infatti, possedere adeguati strumenti di valutazione di autovalutazione, ma anche competenze comunicative particolari fondamentali per veicolare le proprie attività".
L'incontro si è concluso con l'intervento del prof. Battiato che ha esposto il programma dell'iniziativa, e di alcuni dei relatori dei singoli incontri che hanno brevemente illustrato gli argomenti dei loro seminari.
Il primo appuntamento sarà martedì 7 aprile alle 16, nell'aula del Cof di via Umberto 285: l'avv. Cristina Cascone parlerà del contratto di apprendistato di alta formazione e ricerca.