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Dipartimento di Fisica e Astronomia

Oltre trecento studenti alla tradizionale giornata di divulgazione della ricerca sulle cellule staminali

Grande successo per l'edizione 2015 di UniStem. Rricercatori, comunicatori della scienza, sociologi e clinici hanno aiutato i giovani ad avvicinarsi al metodo scientifico e a scoprire come funziona la ricerca scientifica

 
 
13 marzo 2015
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Una giornata intera immersi nella conoscenza e nella ricerca scientifica - in particolar modo sulle cellule staminali e nel campo della biologia - tra lezioni, filmati, dibattiti, visite ai laboratori ed eventi ricreativi.
Per 300 studenti dell'ultimo anno delle scuole superiori di secondo grado della Sicilia orientale un'esperienza quasi unica quella vissuta oggi, prima nell'aula magna del dipartimento di Fisica e Astronomia e poi nei locali del Centro Universitario Sportivo di via Santa Sofia, grazie alla settima edizione dell'evento "UniStem Day 2015", organizzato da UniStem (il centro interdipartimentale di ricerca sulle cellule staminali dell'Università di Milano), che quest'anno ha registrato il coinvolgimento di 46 tra atenei e centri di ricerca in Italia, Spagna, Svezia e Regno Unito e circa 20.000 studenti nei quattro Paesi.

Sul campo anche ricercatori, comunicatori della scienza, sociologi e clinici con l'intento di aiutare i più giovani ad avvicinarsi al metodo scientifico e a scoprire come funziona la ricerca scientifica nella speranza di poter trasmettere loro una vera passione per la scienza affrontando, in particolar modo, i temi centrali dell'edizione 2015 di UniStem: la relazione tra diritto alla salute e verità scientifica e la responsabilità dei media nella "informazione sicura" su salute e terapie.
L'edizione catanese ha aperto i battenti nell'aula magna del dipartimento di Fisica e Astronomia  con la proiezione di un video e con un collegamento tra le città partecipanti.
"Unistem è in continua crescita - ha spiegato il delegato del rettore alla Didattica, Bianca Maria Lombardo, coordinatrice dell'evento insieme con il docente Daniele Condorelli - da 20 centri aderenti siamo arrivati a 46, mentre gli studenti partecipanti sono raddoppiati in pochi anni per un evento emozionante che unisce anche Paesi diversi".

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Un tema su cui si è soffermato anche il rettore dell'Università di Catania, Giacomo Pignataro, evidenziando "l'importanza dell'incontro che dovrebbe essere ripetuto più volte nel corso dell'anno al fine di sensibilizzare studenti ed istituzioni alla ricerca ed alla scienza che hanno consentito all'umanità di migliorare le proprie condizioni di vita e che rappresentano il futuro dei nostri giovani".
Il rettore ha poi annunciato che "nonostante i continui tagli alla ricerca e all'istruzione, il Dipartimento di Fisica e Astronomia di Catania è tra i primi 150 al mondo, un dato che onora l'Ateneo di Catania, che rappresenta il giusto riconoscimento per il lavoro profuso da docenti e ricercatori ed al tempo stesso ci consente di alleviare la continua fuga di cervelli".

Un punto su cui anche il direttore del dipartimento di Fisica e Astronomia, Valerio Pirronello, ha incentrato il proprio intervento sottolineando che "solo i ricercatori e studiosi che rimarranno a Catania potranno consentire di far crescere culturalmente ed economicamente il nostro territorio". E a migliorare la "resa" dei giovani universitari etnei continuerà a contribuire anche il Cus Catania così come confermato dal presidente Luca Di Mauro: "L'attività fisica è fondamentale per la disciplina ed il carattere dei nostri giovani che utilizzano le strutture del Cus, un luogo che negli ultimi anni ha visto nascere e crescere atleti che stanno rivestendo un ruolo di primi attori in campo nazionale ed europeo".
A seguire le relazioni di Gigi Cappello, coordinatore del Cicap Sicilia e assegnista di ricerca Infn di Catania ("Bufale in camice bianco"), dei docenti Guglielmo Longo ("Cellule staminali tra mito e realtà") e Antonella Agodi ("Staminali e cancro, sfortuna o stile di vita? La necessità di una comunicazione efficace") e le testimonianze dei giovani ricercatori Adriana Graziano, Martina Scillato, Federica Inturrisi alla presenza del direttore del Centro orientamento e formazione, Carmelo Pappalardo.

"La relazione tra scienza e pubblico è sempre più fondamentale perché, così come è successo, basta un articolo scientifico per rovinare quasi tutto - ha spiegato la docente Agodi alla presenza delle colleghe Fulvia Sinatra e Renata Viscuso - fermo restando che il cancro lo si deve sconfiggere principalmente con la prevenzione, con stili di vita sani, eliminando le esposizioni a fattori ambientali dannosi e tenendo conto dei fattori intrinseci ed estrinseci. Occorre poi, puntare molto sulla ricerca scientifica per capire meglio le cause del cancro e la prevenzione, in particolar modo, in quei Paesi terzi dove esistono carenze sanitarie".

Nel pomeriggio, nei locali del Cus, gli studenti sono stati coinvolti nei mini tornei di calcio a 5 e di pallavolo oltre ad alcune attività scientifiche in laboratorio (La fecondazione del riccio di mare, Allestimento di preparati per l'osservazione di elementi figurati del sangue) e sul campo sportivo  (Misurazione dell'acido lattico dopo l'attività sportiva, L'elettrocardiografia dopo l'attività sportiva). In chiusura, nell'aula multimediale del Centro di Calcolo di Ingegneria, il laboratorio di bioinformatica "Dalla sequenza del Dna alla forma della proteine".