ATTENZIONE!!!SI STA NAVIGANDO UNA VECCHIA VERSIONE DEL SITO
CLICCARE QUI PER LA VERSIONE ATTUALE DEL BOLLETTINO D'ATENEO
Notizie
Ateneo

Il fondatore della Comunità di Sant'Egidio Andrea Riccardi laureato "honoris causa" dell'Università di Catania

L'ex Ministro ha ottenuto il titolo in Governo dell'Unione Europea e Politica Internazionale "per l'azione di alto valore civile ed umanitario e per le competenze di alto profilo scientifico"

 
 
18 novembre 2014
di Alfio Russo
LHC Riccardi 001.jpg
"Per l'azione di alto valore civile ed umanitario e per le competenze di alto profilo scientifico nel campo del corso di laurea magistrale Governo dell'Unione Europea e Politica Internazionale". Con questa motivazione, stamattina, nell'aula magna del Palazzo centrale, il rettore dell'Università di Catania, Giacomo Pignataro, ha conferito la laurea specialistica Honoris Causa al fondatore della Comunità di Sant'Egidio e ordinario di Storia contemporanea della Terza Università degli Studi di Roma, Andrea Riccardi - davanti ad un folto corpo accademico e delle autorità civili, militari ed ecclesiastiche -, su proposta dell'allora Consiglio di facoltà di Scienze politiche.
"Annoveriamo il prof. Riccardi tra i docenti della nostra Università perché ci aiuterà nell'ambizioso progetto di costruire una società civile migliore ed in questo contesto le università devono essere un luogo di formazione dei nostri giovani ed anche di confronto tra le diverse tradizioni del mondo tramite un progetto interculturale anche alla luce dei flussi migratori che stanno segnando in questo momento l'area del Mediterraneo" ha detto il Magnifico, Giacomo Pignataro, presidente della commissione di laurea, alla presenza del prorettore, Alessandra Gentile.
"Ringrazio per l'onore che mi viene fatto conferendomi la laurea in "Governo dell'Unione Europea e Politica Internazionale" da questa prestigiosa Università- ha detto, senza nascondere la propria emozione, il prof. Riccardi nel corso della lectio doctoralis -. L'onore che mi viene fatto trova motivo, credo, nella mia qualità di testimone di alcune storie di pace o di ricerca della pace, vissute dalla Comunità di Sant'Egidio. Sono storie degli ultimi 25 anni che mostrano come, anche in condizioni disperate e aggrovigliate, la pace é possibile, storie del nostro mondo dopo la fine della guerra fredda, quando si sperò nell'affermazione di una grande pace. Questa non è venuta, anzi, sono cominciati i conflitti di civiltà e religione, guerre civili ed etniche. Nonostante tutto la pace è stata possibile in diverse situazioni".

LHC Riccardi 002.jpg

Traguardi che la Comunità di Sant'Egidio ha raggiunto, secondo lo storico e accademico, grazie al "particolare soggetto internazionale" che l'istituzione laica fondata nel 1968 riveste ed alla forza del "dialogo presente nei cromosomi della Comunità" insieme "alla speranza di pace ed al realismo di azioni della Comunità, un soggetto con caratteristiche originali nello scenario internazionale riconosciuto da governo e diplomatici che la visitano e la contattano come l'allora presidente degli Stati Uniti, George Bush, o i segretari dell'Onu. La pace è possibile: bisogna trovare le vie per realizzarla, ricostruendo le fratture, creando un'intelaiatura di garanzie per il futuro, mostrando che non c'è niente di peggio che la guerra, dando sbocco alla volontà dei popoli ostaggi della guerra". Il tutto con "una forza debole, quella del dialogo, dell'amicizia e dell'umanità - ha precisato il docente romano - spesso la svolta nei processi di pace avviene con il mutuo riconoscimento delle parti in lotta come componenti della vita nazionale, come parte da integrare nel futuro. Bisogna far emergere quello che unisce. Ed in questo contesto la Comunità riveste il ruolo di osservatorio sull'orizzonte internazionale, sulle frontiere della guerra, della povertà dei popoli, della violenza, attenta a recepire domande e a esplorare strade possibili".

LHC Riccardi 003.jpg
In precedenza Giuseppe Vecchio, ordinario di Diritto, nel leggere la motivazione del conferimento dell'onorificenza, ha spiegato che "oltre per l'attività professionale, Riccardi è noto internazionalmente per essere l'iniziatore, nel 1968, della Comunità di Sant'Egidio che raccoglie 50 mila membri (in 70 paesi e in 4 continenti) promuovendo iniziative di assistenza ai poveri ed emarginati e conducendo progetti di cooperazione allo sviluppo nel Terzo Mondo, di sensibilità e forme di solidarietà nuove". Basti pensare al ruolo di Riccardi come "mediatore nel negoziato per la pace in Mozambico nel 1992 dopo 16 anni di guerra civile ed in altre crisi belliche come in Sudan, Burundi, Albania, Uganda, Guatemala, Kossovo e Costa d'Avorio - ha aggiunto il prof. Vecchio -. Particolarmente sensibile al tema della coabitazione e del dialogo interreligioso fra mondi culturali differenti, ha studiato i rapporti fra cristiani e musulmani tra il XIX e il XX secolo". Sul percorso accademico del politico e cittadino onorario del Mozambico - ha rivestito la carica di ministro del Governo Monti per la cooperazione internazionale e l'integrazione - si è soffermato, con la laudatio, il prof. Giuseppe Barone, direttore del dipartimento di Scienze politiche e sociali. "Riccardi può annoverarsi tra i maggiori studiosi del cattolicesimo contemporaneo, della storia della Chiesa e del dialogo interconfessionale tra le Religioni" ha concluso il prof. Barone.