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Ateneo

Patto per il Fiume Simeto alla ricerca di una governance snella e rappresentativa

Prevista entro 30 giorni l'assemblea costituente del nuovo soggetto

 
 
10 ottobre 2014
di M.C.
Riunione patto Simeto.jpg
"Una struttura snella, efficiente, operativa, che non dovrà però perdere la caratteristica essenziale della rappresentanza delle istanze che provengono dal basso". E' questa l'idea di governance di cui - secondo tutti gli enti e le associazioni che lo hanno costituito - dovrà dotarsi il nuovo Patto per il Fiume Simeto, uno strumento innovativo di pianificazione strategica per la tutela e la valorizzazione del territorio legato al bacino idrografico più importante ed esteso della Sicilia.

Martedì 7 ottobre, nella sede del rettorato dell'Università di Catania, si è riunito un  "tavolo" per valutare i passi da compiere in vista del prossimo obiettivo: giungere nell'arco di un mese all'assemblea costituente del Patto che avrà il compito di stabilire la natura giuridica del soggetto, approvarne lo Statuto definitivo ed eleggere i propri organi di governo. Incontro, al termine del quale, dopo un ampio confronto tra i presenti, è stato individuato un comitato, coordinato dalla prof.ssa Graziella Ligresti dell'associazione Vivisimeto  e composto da due sindaci (uno di un comune del catanese, uno dell'ennese), da un rappresentante dell'Università, e da un esponente dell'associazionismo o delle forze sociali.
L'Ateneo - rappresentato dal rettore Giacomo Pignataro e dai docenti Filippo Gravagno e Laura Saija del dipartimento di Ingegneria civile e Architettura - ha inteso farsi promotore di quest'incontro, come ha spiegato il rettore, per "confermare innanzitutto il proprio interesse e la propria disponibilità a continuare a lavorare su questo progetto, primo esempio di "engaged University", supportato anche grazie ad una specifica iniziativa di ricerca finanziata dall'Unione europea, mettendo a disposizione conoscenze e competenze".

E, in secondo luogo, per facilitare e accelerare il dialogo e il confronto fra i comuni che hanno aderito volontariamente (ad oggi Paternò, Adrano, Belpasso, Biancavilla, Centuripe, Troina, Regalbuto,Santa Maria di Licodia, Ragalna, Motta Santa Anastasia) e le associazioni impegnate nell'opera di difesa e valorizzazione (Vivisimeto e altre). Sul piatto c'è un'occasione, forse unica, per dettare le linee di uno sviluppo economico "alternativo" per l'intera area simetina, sostenibile in quanto rispettoso del paesaggio, dell'ambiente e dei beni culturali e storici, e delle istanze sociali. Un vero e proprio "laboratorio" tecnico-politico ispirato al concetto di tutela proattiva, ossia a forme di tutela che non impongono più vincoli come in passato, ma mettono in campo incentivi per attività e azioni virtuose, e animato da una "visione che va oltre i confini geografici e le identità consolidate".

"Siamo giunti al momento della concretezza - ha esortato il rettore -, occorre individuare presto la forma migliore per rendere operativo e stabile questo soggetto, preservando la sua valenza di iniziativa nata dal basso, con il supporto scientifico delle strutture universitarie". Sindaci, assessori e consiglieri dei comuni invitati hanno mostrato in questo senso una grande disponibilità, riconoscendo all'unanimità "il ruolo imprescindibile dell'Università e dell'associazionismo", ed evidenziando l'assoluta necessità che il nuovo soggetto, pur assicurando la rappresentanza delle varie realtà locali, non degeneri nell'ennesimo carrozzone politico che distribuisce poltrone e prebende ma costituisca, al contrario, lo strumento più adatto a fornire risposte ai cittadini e al territorio: "Dovrà essere soprattutto un organismo fatto da persone che mostrano buona volontà, spirito di sacrificio e dimostrano conoscenza del territorio", è stato più volte sottolineato.
Al tempo stesso, il confronto ha fatto emergere già alcune proposte di massima circa la forma giuridica che dovranno avere l'autorità di gestione del Patto, e la sua struttura di governance. Tutte proposte che dovranno comunque essere approfondite, anche per quanto riguarda gli aspetti giuridici ed economici, dal comitato costitutivo e discusse ed approvate in sede di assemblea costituente