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Dipartimento di Scienze mediche e pediatriche

Uno studio della dott.ssa Elena Lionetti pubblicato sul "New England Journal of Medicine"

La ricercatrice ha coordinato un gruppo di lavoro sullo sviluppo della celiachia nei neonati in rapporto al genotipo HLA, all'allattamento materno e all'introduzione del glutine nello svezzamento

 
 
07 ottobre 2014
di G.M.
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Uno studio della dott.ssa Elena Lionetti, ricercatrice del dipartimeneto di Scienze mediche e pediatriche dell'Università di Catania, è stato pubblicato nel numero di ottobre 2014 della prestigiosa rivista on-line "New England Journal of Medicine".

L'articolo spiega i risultati dello studio ("Introduzione del glutine, genotipo HLA e rischio di malattia celiaca nei bambini") portato avanti dal gruppo di lavoro coordinato dalla studiosa catanese e dal prof. Carlo Catassi dell'Università Politecnica delle Marche e composto dai colleghi Stefania Castellaneta, Ruggiero Francavilla, Alfredo Pulvirenti, Elio Tonutti, Sergio Amarri, Maria Barbato, Cristiana Barbera, Graziano Barera, Antonella Bellantoni, Emanuela Castellano, Graziella Guariso, Maria Giovanna Limongelli, Salvatore Pellegrino, Carlo Polloni, Claudio Ughi, Giovanna Zuin e Alessio Fasano.

Lo studio  - condotto su 707 neonati arruolati alla nascita dal 2003 al 2008 su tutto il territorio nazionale, grazie al supporto dell'Associazione Italiana Celiachia, e seguiti per un follow-up di 10 anni - ha valutato se l'epoca in cui si introduce il glutine nello svezzamento del neonato può influire sul rischio della malattia celiaca e l'eventuale ruolo di altre variabili nutrizionali e genetiche. I risultati principali dimostrano che introdurre il glutine a 12 mesi rispetto ai 6 mesi nella dieta dei lattanti non riduce né aumenta il rischio di malattia, tuttavia ne ritarda lo sviluppo; inoltre, l'allattamento materno non risulta avere un effetto preventivo. L'unico fattore associato ad un rischio significativamente più elevato di malattia è il genotipo HLA: ricevere in eredità i geni predisponenti alla malattia in omozigosi conferisce un rischio molto alto di sviluppare la malattia.

La celiachia è una malattia autoimmune molto frequente in tutto il mondo, con una prevalenza di circa l'1% in Europa e nell'America del Nord. Diverse strategie di prevenzione sono attualmente oggetto della ricerca. Alcune ipotesi erano state formulate negli anni pensando che il latte materno avesse un ruolo protettivo sullo sviluppo delle malattie autoimmuni in generale e sul cosiddetto "periodo finestra", secondo cui il glutine doveva essere introdotto tra il 4° e il 6° mese di vita, con lo scopo di ridurre il rischio di malattia. I risultati del presente studio definitivamente dimostrano che il periodo finestra non esiste e purtroppo il latte materno non protegge dalla malattia. Futuri studi dovranno valutare il ruolo di altri fattori ambientali che possono favorire la perdita della tolleranza al glutine nella complessa interazione con i fattori genetici predisponenti.





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