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Contamination Lab, a Palazzo Sangiuliano spazi per la didattica innovativa

Presentato il progetto "C- Lab", dove gli studenti potranno interfacciarsi con aziende e "key players" del territorio e acquisire nuove competenze trasversali

 
 
23 settembre 2014
di U.S.
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Presentato ieri il progetto "C- Lab", un laboratorio di "contaminazione" della didattica nel quale gli studenti potranno interfacciarsi con aziende e "key players" del territorio e acquisire nuove competenze trasversali.
Si può riassumere così l'obiettivo principale del Contamination Lab, il nuovo progetto avviato dall'Università di Catania e finanziato dal Miur nell'ambito del bando Start Up 2013 Misura 4, che è stato presentato ieri pomeriggio alla comunità accademica dal rettore Giacomo Pignataro, dal referente Vincenzo Catania e dal delegato del rettore alla didattica Bianca Lombardo, nel corso di un incontro aperto ai responsabili dei corsi di studio.
«Il laboratorio che ha sede a Palazzo Sangiuliano - ha spiegato il prof. Catania - costituisce il luogo dove si respira un'atmosfera che favorisce la creatività, la formazione, il lavoro di gruppo, e dove l'interdisciplinarietà e l'innovazione sono valori fondamentali, esplorando futuri diversi e nuovi modi di incontrarsi e fare università e didattica. Siamo convinti, infatti, che questa sia la strada corretta per dare agli studenti quelle skills che le aziende chiedono per entrare nel mondo del lavoro».

«Si tratta di un'occasione straordinaria per tre motivi - ha sottolineato il rettore Giacomo Pignataro-. Innanzitutto perché grazie a C-Lab gli studenti sperimenteranno forme innovative di didattica, un tema questo di grande attualità. Avere a che fare con studenti, infatti, non significa solo sapere veicolare conoscenze, ma anche farlo in modo coinvolgente prestando particolare attenzione alla comunicazione. In secondo luogo, il laboratorio può diventare un luogo dove i nostri studenti possono dare spazio al loro protagonismo e alla loro creatività, attraverso un confronto aperto tra di loro stessi e con gli attori del territorio». «Il terzo motivo - ha concluso il rettore - riguarda la proiezione che tutto questo avrà sul territorio: piccole e grandi aziende, ma anche associazioni e altri players potranno aiutare, infatti, gli studenti a trasformare le loro idee in progetti imprenditoriali reali».

Ma in cosa consisterà esattamente il laboratorio? L'obiettivo del C-Lab è quello di offrire a studenti delle lauree magistrali selezionati sulla base del merito e della motivazione, appartenenti a diversi aree disciplinari, 4 edizioni di un percorso formativo della durata complessiva di sei mesi, articolato in due livelli (base e specializzazione) attraverso il quale gli allievi impareranno a lavorare insieme, prima per sviluppare un'idea innovativa, mettendo a frutto gli elementi forniti durante la formazione base (2 mesi) e poi per trasformare quella stessa idea in progetto durante il percorso di specializzazione (4 mesi), personalizzato anche sulla base delle proposte progettuali.

Il livello base prevede l'erogazione di un portfolio di "core modules" che abbracciano tematiche quali Team Buiding, Innovative thinking & Problem solving, Communication strategies, Fundamentals su start-up e modelli di business, Enabling technologies and Platforms in Horizon 2020. Sono inoltre previsti dei "Contamination Events" e workshops su tematiche innovative orientati a fornire testimonianze, spunti e occasioni di cross-fertilizzazione. Il livello di specializzazione vedrà ulteriori momenti di formazione tramite Contamination Events e workshops e didattica assistita tramite il coinvolgimento  di docenti/tutor universitari e aziendali, mentor, e della rete di tecnologie e competenze esposte dai partner del progetto, tra cui molti key players del territorio (es. St Microelectonics, Telecom, Pfizer, Meridionale Impianti, StartUp City, Confindustria giovani, The Hub).





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