ATTENZIONE!!!SI STA NAVIGANDO UNA VECCHIA VERSIONE DEL SITO
CLICCARE QUI PER LA VERSIONE ATTUALE DEL BOLLETTINO D'ATENEO
Notizie
Dipartimenti

'Perplessità sul bando FIR'

Per il prof. Giorgio Bellia del Dfa sarebbero 'a rischio le ricerche di nicchia'

 
 
13 giugno 2014

Caro Rettore,

dopo aver letto il bando per il finanziamento della ricerca di Ateneo sono rimasto molto perplesso e indeciso se mettere nero su bianco i pensieri che via via prendevano corpo.

Le ricerche che sono fuori dalle grosse linee, quelle che non fanno parte dei grandi progetti, quelle che non partecipano ai grossi finanziamenti nazionali, quelle che amo chiamare ricerche di nicchia perché riguardano argomenti trattati da poche persone, che fine faranno? 

Quelle che sono parte delle attività di un Dipartimento e che, a guardare la lista, uno dice, toh guarda in quel Dipartimento si fa pure questo; quelle che magari raccolgono la curiosità interessata di alcuni, pochi rispetto al numero magico 5, non solo non potranno essere finanziate, ma neanche potranno essere sottoposte al vaglio di congruità scientifica. Saranno espulse dalle attività dei Dipartimenti.

Da questo punto di vista, il nuovo regolamento del finanziamento della ricerca su base locale, limita la libertà di ricerca sancita (comma 6 art 1) dal nostro statuto. Non appare che la questione sia stata trattata con l'approfondimento necessario.
Una attività consolidata, che produce lavori, impact factor e parametri similari, che attira attenzione, facilmente raggiunge e supera il numero magico 5. Il responsabile della ricerca avrà buon gioco a stilare un buon programma di lavoro, magari allargato a più aree, ed avere una alta confidenza in un risultato positivo della valutazione del suo progetto. Al contrario, chi si avventura su campi nuovi o poco esplorati farà fatica a raggiungere il numero magico perché dovrà trovare non solo un certo numero di persone interessate ma che siano anche disposte a correre il rischio di trovarsi alla fine della fase di valutazione senza finanziamenti. Con in più, a causa del vincolo alla partecipazione ad un solo progetto, la possibile mancanza di interdisciplinarietà.

E tutto questo per avere, se tutto va bene (vedi art 8 del bando FIR), un massimo di 12000-15000 euro su due anni, cioè in un gruppo di 5 persone (di più non sarebbe vantaggioso) 1200-1500 euro l'anno, ossia la partecipazione ad un congresso. Sembra, in sedicesimo, la riproposizione dei progetti nazionali.
Qualche anno fa, quando ancora era presente il finanziamento dei PRA, ho presentato un progetto sull'irraggiamento delle derrate alimentari rivolto sia allo studio della sanificazione della derrata (possibilmente infetta da agenti patogeni e micotossine anche in Europa, vedi pubblicazioni EFSA) sia allo studio dell'aumento della vita media del prodotto per favorirne la conservazione e la commercializzazione. Con un'idea, allora poco o nulla presente nella letteratura di genere, del controllo delle qualità sensoriali della sostanza trattata.

In questo progetto coinvolgevo ricercatori di due Dipartimenti della nostra Università, oltre al mio, nonché il Dipartimento di Fisica dell'Università di Messina. Nei documenti ufficiali però comparivo solo io in quanto gli altri facevano parte di collaborazioni più generali e non potevano/volevano abbandonare la loro attività principale.
Come conseguenza di questo isolamento, la mia attività ha ricevuto meno fondi del previsto poiché è risultata non aggregante. A tal proposito ho scritto sia al precedente rettore che all'allora commissione di valutazione delle proposte prospettando una procedura, d'altra parte in vigore negli enti di ricerca, di una sorta di diritto di tribuna a chi, partecipando a progetti più corposi, voleva dedicare parte della sua attività ad altre linee. Senza per questo ricevere ulteriori fondi. Ovviamente tutto è rimasto inalterato.

Questa attività ha prodotto, pur con le difficoltà dei pochi finanziamenti, la partecipazione ad alcuni congressi nazionali, l'invito ad un paio di congressi nazionali, la realizzazione di una giornata di studio sull'argomento con interventi di studiosi italiani, un paio di tesi, un lavoro a stampa su rivista internazionale.

Adesso tutto ciò si spegne.
E poiché non ho intenzione di aggregarmi, per coerenza, a qualche gruppo "sicuro" non parteciperò a questa kermesse.

cordiali saluti

Giorgio Bellia