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Relazioni internazionali

Cina, nuove prospettive internazionali per l'Ateneo

Delegazione della provincia di Fujan in visita giovedì all'Università di Catania. Sarà individuato in tempi brevi un comune settore di interesse per concretizzare una proficua collaborazione. Il rettore: «Lo scambio è per tutti noi un'opportunità di crescita»

 
 
13 settembre 2013
di ir.al.
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"Con l'augurio che questa antica università abbia sempre nuova vitalità". È questo il significativo messaggio lasciato sul Libro degli ospiti dell'Università di Catania dalla signora Hua Chen, membro del Comitato permanente del Partito comunista cinese della federazione provinciale di Fujan, e capo della delegazione che giovedì 12 settembre è stata in visita al Rettorato.

Accompagnati dall'assessore alla Cultura e alle Relazioni internazionali del Comune di Catania Orazio Licandro e dall'assessore Valentina Scialfa, delegata ai rapporti con l'Università, gli ospiti stranieri sono stati accolti dal rettore Giacomo Pignataro e dal prorettore Alessandra Gentile.

La delegazione cinese, di cui faceva parte anche il direttore dell'Ufficio Sud Europa del Dipartimento internazionale del Partito comunista cinese Jianjun Zou, si è mostrata particolarmente interessata al quadro attuale dell'ateneo illustrato dal rettore: «Tra gli 11 atenei più grandi d'Italia, l'Università di Catania ha oggi circa 60 mila studenti iscritti che possono contare su un'offerta formativa di oltre 100 tra corsi di laurea e di laurea magistrale, che prevedono una riserva di posti per studenti cinesi, oltre a una trentina di corsi dottorato di ricerca, anche internazionali. Ventitré sono i dipartimenti, che offrono un panorama completo su tutti i campi del sapere, sia dal punto di vista della didattica sia dal punto di vista della ricerca scientifica. Tra i rapporti internazionali di collaborazione nel campo della ricerca scientifica, l'ateneo vanta già accordi di cooperazione con la Cina, in particolare nei settori dell'Agraria e della Fisica».


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Il rettore non ha trascurato di illustrare inoltre l'impegno che l'Ateneo sta profondendo per rafforzare la propria competitività e quella della città nel settore della ricerca - grazie al progetto della Torre biologica del Pon Brit, gli innovativi laboratori nel settore delle bio e delle nanotecnologie - e lo sforzo di ampliamento e rafforzamento delle relazioni internazionali che passa, necessariamente, anche da un'accoglienza adeguata agli studenti. «Accoglienza che l'ateneo oggi è in grado di offrire grazie anche alla recente inaugurazione delle residenze universitarie da pochi giorni affidate all'Ente regionale per il diritto allo studio universitario».

Sulla base di questi presupposti, la signora Hua Chen ha auspicato una fattiva collaborazione dell'Università con la provincia di Fujan. «Nel quadro delle politiche di rilancio turistico già illustrate dal Comune e dalle forze produttive etnee - ha detto Licandro nel corso dell'incontro -, il contributo dell'Università è fondamentale per aggiungere la "cultura" alla rosa di opportunità di collaborazione». «Il Comune - ha confermato Scialfa - si farà promotore dell'avvio concreto di questi rapporti, affinché i frutti possano essere raccolti nell'immediato futuro».

«La nostra regione - hanno spiegato i direttori generali dell'Ufficio affari esteri e del Dipartimento per il Commercio estero e la Cooperazione economica della provincia del Fujan, Wanag Tianming e Chen Ansheng - può contare su ben 83 tra atenei e istituti universitari, alcuni anche molto prestigiosi e ben quotati nelle classifiche nazionali cinesi. Tutti hanno collaborazioni con università internazionali, anche italiane, in particolare nei settori del diritto economico e internazionale, ma anche dell'arte e del design».

«Auspichiamo - ha concluso la delegata - di individuare in tempi brevi un comune settore di interesse tra le nostre istituzioni universitarie e il vostro ateneo per concretizzare una proficua collaborazione». «Siamo pronti ad accogliere i vostri giovani e ad offrire ai nostri occasioni di mobilità internazionale - ha confermato il rettore Pignataro -. Lo scambio è per tutti noi un'opportunità di crescita».