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Ricerca e imprese, ecco il "Best Researcher" 2013 dell'Ateneo: premiato un progetto per la diagnostica prenatale non invasiva

Il progetto, coordinato da Giuseppe Spoto e Roberta D'Agata, si è aggiudicato i 7 mila euro messi in palio dal Capitt

 
 
08 luglio 2013
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E' stato il gruppo di ricerca coordinato dal prof. Giuseppe Spoto del dipartimento di Scienze chimiche e dalla dottoressa Roberta D'Agata a vincere la seconda edizione del "Best Researcher Award", organizzato dal Centro per l'aggiornamento delle professioni e per l'innovazione ed il trasferimento tecnologico dell'Università di Catania.
Il progetto premiato - che si è aggiudicato una borsa da 7000 euro, destinata a progetti di ricerca di qualsiasi settore disciplinare che abbiano una spiccata spendibilità in ambito industriale - riguarda la "Rilevazione ultrasensibile di mutazioni puntiformi in DNA genomico non amplificato per una diagnostica prenatale non invasiva". Al secondo posto la commissione giudicatrice del premio composta da docenti, rappresentanti di imprese e istituzioni, ha classificato il progetto "Parametric Architecture and Vacuumatics: project light weights S.E.T.S." (responsabile il prof. Vincenzo Sapienza, che ha guidato un gruppo di ricercatori appartenenti ai dipartimenti di Architettura e di Ingegneria civile e ambientale). Terzo classificato, infine, "Sistemi nanotecnologici per la veicolazione intranasale di farmaci per il trattamento di patologie neurodegenerative", del quale è responsabile scientifico il prof. Giovanni Puglisi del dipartimento di Scienze del Farmaco.

La cerimonia di premiazione si è svolta venerdì mattina, nell'aula magna del Palazzo centrale, nel corso del "Meeting of Researchers and Entrepreneurs", al quale hanno preso parte il rettore Giacomo Pignataro, il delegato d'ateneo alla Ricerca Stefania Stefani, il presidente del Capitt Rosario Faraci, il direttore Gesualdo Missale e i rappresentanti delle aziende partner del premio.
 "Intendiamo attivare una grande attività di concertazione con tutti gli attori sociali ed economici del territorio - ha esordito il rettore Giacomo Pignataro -, anche in vista della programmazione propedeutica alla partecipazione per l'accesso ai fondi europei di Horizon 2020, che può costituire una grande leva finanziaria per i progetti di sviluppo della Sicilia. Chiaramente, dobbiamo essere in grado di marcare la nostra identità, esaltando la capacità del sistema della conoscenza di offrire valore aggiunto al nostro patrimonio di imprese e produzioni. Per questo, iniziative come quella di oggi, che premia chi si è impegnato in attività di ricerca che prevedano ricadute sullo sviluppo del territorio, certamente possono servire da ostacolo alla desertificazione che investe la nostra comunità, che perde sempre più il contributo di idee e di entusiasmo delle sue giovani generazioni".

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"Esprimo apprezzamento ai colleghi che hanno accettato la sfida di sottoporre i propri progetti al vaglio di una commissione composta anche da imprese e istituzioni - ha aggiunto il prof. Rosario Faraci -. La nostra missione è quella di riuscire a tirare fuori dai cassetti di tanti colleghi la loro buona attività diricerca e renderla più fruibile al territorio. Su questo terreno il nostro ateneo deve recuperare dei ritardi, anche sul versante degli indicatori, stimolando una nuova forma mentis nei ricercatori, che debbono poter immaginare una possibilità di valorizzazione in senso conomico-aziendale, economico puro e socioculturale delle loro ricerche, e perché no?, diventando essi stessi imprenditori attraverso la nascita di spin-off o inserendosi in un modello di Open-science academy".
Su alcuni aspetti legati alle tematiche del trasferimento tecnologico, missione propria del Capitt universitario catanese, sono intervenuti inoltre il professor Arturo Capasso, ordinario di Finanza aziendale e valutazione di impresa all'Università Federico II di Napoli e di Corporate governance e corporate finance all'Università del Sannio, e la professoressa Daniela Baglieri, straordinario in Economia e Gestione delle Imprese all'Università di Messina.