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Internazionalizzazione

Messaggeri della conoscenza, a Catania sei docenti dall'estero grazie al programma del Ministero

 Per gli studenti stages negli Usa e in Inghilterra

 
 
04 giugno 2013
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L'Università di Catania apre le proprie porte a 6 "messaggeri della conoscenza". Grazie al progetto varato nel novembre scorso dagli allora ministri per l'Istruzione Francesco Profumo e per la Coesione territoriale Fabrizio Barca, finalizzato a portare nelle università del Mezzogiorno le eccellenze della didattica internazionale, alcuni ricercatori attivi in centri leader della ricerca e dello studio universitario di altri Paesi terranno lezioni nei dipartimenti catanesi, a gruppi di 25-30 studenti selezionati, seguendo un programma didattico che prevede inoltre la partecipazione di una parte degli studenti destinatari delle lezioni a stages nelle università o nei centri di ricerca di provenienza dei docenti.
Al ritorno dagli stages, gli stessi studenti - con l'assistenza/guida del referente didattico del dipartimento - potranno svolgere un'attività di "contaminazione" rivolta ai loro giovani colleghi, rendendoli partecipi delle nuove metodologie, nuove tecniche e nuove conoscenze, sviluppate da centri di eccellenza internazionale e delle esperienze acquisite. In tal modo, diventando così, a loro volta, catalizzatori di interesse e promotori di una più elevata domanda di qualità nell'insegnamento e nella ricerca.

"Siamo particolarmente orgogliosi - commenta il rettore Giacomo Pignataro - di partecipare, con tre nostri dipartimenti, a questo progetto nazionale che ci consente di rafforzare ulteriormente la nostra collaborazione con le reti di ricerca internazionali e di coinvolgere i nostri studenti in una esperienza didattico-formativa di assoluta eccellenza. Tra l'altro, mi preme sottolineare che uno dei docenti che tornerà ad insegnare nelle nostre aule è un giovane ex studente della Scuola superiore dell'Università di Catania che oggi si sta facendo apprezzare anche in un'università prestigiosa come Princeton: di questo siamo molto fieri".
Il programma - che mira anche, attraverso la realizzazione di iniziative sperimentali di didattica integrativa per gli universitari, ad accrescere la qualità dell'insegnamento e della ricerca nelle università della Convergenza, il luogo dove si formano le classi dirigenti del Mezzogiorno - rientra nelle priorità riservate ai giovani del Piano di Azione Coesione ed è stato sostenuto dal Miur con risorse per 5 milioni e 300 mila euro. Lo stesso ministero monitorerà poi l'attuazione del programma e valuterà l'impatto dell'intervento sugli studenti e sui dipartimenti universitari che prendono parte all'iniziativa.

E l'Ateneo ha visti approvati 3 progetti che riguardano il proprio dipartimento di Ingegneria civile e ambientale, 2 progetti per il dipartimento di Fisica e Astronomia, un progetto per il dipartimento di Matematica e Informatica, con stanziamenti ministeriali che vanno dai 30 ai 50 mila euro per ciascuna iniziativa.
I tre progetti del Dica - di cui è responsabile il prof. Salvatore Cafiso -  riguardano rispettivamente "L'analisi delle risorse idriche di sistemi complessi alla luce di cambiamenti climatici e socio-economici" (prof. Romano Foti, Princeton University, Usa), "La morfodinamica costiera applicata all'ingegneria" (prof. Daniele Charles Conley, University of Plymouth, Gb), e "Soluzioni alle problematiche di trasporto delle Comunità locali tramite l'approccio del service learning" (prof. Nikiforos Stamatiadis, University of Kentucky, Usa).

I due progetti del Dfa - coordinati dal prof. Antonio Insolia - sono incentrati sui temi di "Introduzione alla Fisica delle particelle elementari, con elementi di analisi statistica dei dati" (prof. Pasquale Fabrizio Salvatore (University of Sussex, Gb), e di "Argomenti scelti di Ottica quantistica" (prof. Mauro Paternostro, Queen's University di Belfast, Regno Unito).
Il progetto del Dmi, infine, dal titolo "Verifica automatica di software", coordinato dal prof. Giampaolo Bella, sarà realizzato con il contributo del prof. Dino Salvo Distefano (Queen Mary University of London, Gb).