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Notizie
Dipartimento di Scienze umanistiche

Studenti dello Spedalieri a scuola di monumenti catanesi

Al via un progetto regionale per la formazione di giovani operatori museali
promosso con Officine Culturali, l'Ibam Cnr e il dipartimento di Scienze umanistiche

 
 
21 maggio 2013
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Con l'avvio delle lezioni di didattica museale sul campo, è entrato nel vivo il progetto "Un tesoro comune", promosso dal liceo classico "Nicola Spedalieri" di Catania, in collaborazione con l'associazione Officine Culturali, l'Istituto per i Beni archeologici e monumentali (Ibam) del Cnr e il dipartimento di Scienze umanistiche dell'Università di Catania.
Sostenuta dall'assessorato regionale dell'Istruzione e della Formazione professionale, l'iniziativa - varata nel 2012 - mira concretamente ad accorciare le distanze tra i giovanissimi studenti della scuola primaria e il patrimonio culturale della città e dell'Isola. Il luogo deputato per questo esperimento partecipato è proprio il Monastero dei Benedettini, sede del Di.S.Um. e oggetto delle attività di valorizzazione e fruizione gestite da Officine Culturali su incarico dell'Ateneo. Complesso che, oltretutto, fu sede storica proprio dello stesso liceo Spedalieri, oggi collocato nel "nuovo" edificio della limitrofa piazza Riccò.

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Partendo da alcune esperienze già avviate e orientate alle più efficaci tecniche di didattica museale, i bambini - che in questi mesi di sperimentazione del progetto hanno 'invaso' a centinaia il Monastero - vengono coinvolti in percorsi ludici socializzanti, ovvero una sorta di caccia al tesoro corale che li porta a vivere un'esperienza attiva dentro i monumenti, piuttosto che subire un passivo trasferimento delle informazioni.
Non si tratta però di una "riduzione" dei contenuti destinati ai più grandi, quanto piuttosto di una reinterpretazione metodologica delle modalità della loro trasmissione. Il percorso "Antiche città sotto il Monastero" parte, ad esempio, dall'analisi dei programmi ministeriali di storia, focalizzando tutto il gioco sulle emergenze archeologiche proto-storiche, greche e prevalentemente romane presenti all'interno del complesso architettonico: in un susseguirsi di indizi graficamente e storicamente significanti, disseminati tra Cardo e Decumano (le visibili strade antiche), Domus romana e Chiostri, i piccoli "esploratori" devono prestare la massima attenzione a quanto suggerito loro dall'operatore didattico-museale, per poi ricomporre correttamente su una gigantesca linea del tempo tutte le carte-gioco scovate lungo il percorso.

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Con "Le forme del Monastero", invece, l'ex cenobio benedettino diventa un reticolo di elementi architettonici e artistici tutti da individuare, contare, isolare, comprendere: i piccoli "osservatori" sono poi chiamati a ricondurre tutta l'esperienza ad una rappresentazione grafica, nella cornice illustre e ispirante del Chiostro di Ponente, di Levante e del Giardino dei Novizi.
Il gusto, le culture alimentari locali e la memoria storica sono protagoniste invece de "A tavola con i monaci", percorso totalmente ambientato nel labirinto del "Ventre" della cucina benedettina (il Museo "della Fabbrica" del Monastero), in cui i piccoli "cuochi" ricompongono idealmente alcune ricette caratteristiche dei Benedettini, cogliendo lo spirito di uno dei luoghi più suggestivi e carichi di storia della città.
Grazie al contributo del Laboratorio multimediale di Sperimentazione audiovisiva (La.Mu.S.A.) del Disum, i percorsi di visita sono stati coadiuvati da prodotti audiovisivi, indispensabili non solo alla rappresentazione futura di quanto realizzato durante il progetto, ma anche per fornire elementi di motivazione ai bambini partecipanti, anche a distanza (per esempio in aula, presso le scuole di provenienza). La costante supervisione scientifica dell'Ibam Cnr, che ha redatto il piano di sperimentazione, con il supporto organizzativo e l'esperienza di Officine Culturali, permetterà infine ai liceali dello 'Spedalieri' di fare compiere ai propri studenti un'esperienza di didattica "agita". Saranno, infatti, proprio i ragazzi del liceo catanese a condurre gli scolari più piccoli lungo i percorsi ludici, in una sorta di micro tirocinio formativo che farà loro conoscere da vicino tecniche, caratteristiche e efficacia dell'applicazione della cosiddetta "educazione informale" alla valorizzazione del patrimonio culturale.

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Si punta così a raggiungere anche un altro fondamentale obiettivo, ovvero quello di dimostrare ai futuri "cittadini" che un museo, un complesso architettonico, in generale i luoghi della cultura, sono spazi della collettività, nei quali essa può recarsi per motivi di "studio, educazione" ma anche, e a pieno titolo, di "diletto", come stabilisce l'International Council of Museum di Seul 2004.
Gli studenti - grandi e piccoli - sono così portati a divenire protagonisti della fruizione, allo scopo di far sorgere in loro una relazione più duratura e intensa con il proprio territorio d'appartenenza. E di proporre, inoltre, le attività di fruizione e valorizzazione delle emergenze del territorio come possibile ambito di sbocco professionale per quelli di loro che sceglieranno una formazione di tipo umanistica.
Il primo incontro per i futuri 'ciceroni' dello Spedalieri si è tenuto martedì scorso, con una lezione itinerante all'interno del Monastero. Alla teoria seguirà poi la pratica: mercoledì prossimo, gli studenti coinvolti nel progetto si trasformeranno in operatori museali per gli alunni della scuola "Grazia Deledda" di Catania.