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Ingegneria

Al catanese Alfio Giardina il premio Luigi Zordan, per la migliore tesi in Ingegneria edile/Architettura

Per la seconda volta consecutiva, il premio nazionale intitolato allo studioso aquilano va ad un ingegnere laureatosi a Catania

 
 
19 aprile 2013
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Per la seconda volta consecutiva, uno studente dell'Università di Catania ha vinto il premio nazionale "Luigi Zordan" per la miglior tesi di laurea in Ingegneria edile/Architettura, promosso dal dipartimento di Architettura e Urbanistica dell'Università dell'Aquila, di cui lo stesso Zordan fu direttore.
Si tratta dell'ing. Alfio Giardina, che ha svolto una tesi su "Dieci decimi per vedere il vuoto. Il museo delle Latomie di Siracusa", della quale è stato relatore il prof. Sebastiano D'Urso, docente di Architettura e Composizione architettonica dell'Ateneo catanese.

Il premio - che consiste in uno stage della durata di sei mesi nel prestigioso studio Diener&Diener di Basilea e in una somma in denaro pari a 2500 euro - era riservato alle tesi discusse nel biennio 2011-2012; al lavoro del neolaureato catanese è stata riconosciuta - da parte della giuria composta dal responsabile scientifico del premio, il prof. Renato Morganti, e da altri quattro componenti, tutti importanti docenti e professionisti del settore, tra cui il titolare dello studio Diener&Diener - l'originalità rispetto al tema "Progetto e costruzione dell'architettura".

Il progetto proposto da Giardina nella sua tesi muove dalle direttive sviluppate dall'ufficio urbanistico di Siracusa per la riqualificazione del parco Neapolis e quindi della Latomia dei Cappuccini, e la risoluzione del nodo viario ad esso adiacente, attraverso l'inserimento di funzioni di ampio respiro capaci di attrarre nuovi flussi turistici oltre che fornire un nuovo modo di vivere la città ai suoi abitanti. Si articola, in particolare, in cinque parti: un'esposizione permanente inerente le latomie, una piazza coperta pensata per accogliere performance artistiche di vario genere, una sala polivalente, una piazza a quota strada, una caffetteria e un parco.

Soddisfatto ma amareggiato per un futuro incerto l'ing. Giardina: "Vengo premiato in Italia, ma non c'è posto per me nel Belpaese" ha, infatti, affermato. "Sono entusiasta per l'esperienza che mi attende all'estero, ma mi rattrista non avere qui un'alternativa concreta di lavoro. Faccio parte di una generazione competente, che ha studiato in percentuale più di qualunque altra generazione alle sue spalle, ciononostante costretta all'esilio".


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L'edizione precedente dello "Zordan" era stata vinta da un altro catanese, l'ing. Giuseppe Mazzaglia, con la tesi dal titolo "Un progetto architettonico per un contesto archeologico. La residenza universitaria La Rotonda di Catania" (anche in questo caso il relatore è stato il prof. D'Urso). Grazie a quella vittoria, l'ing. Mazzaglia ha potuto svolgere uno stage di sei mesi nello studio di Rotterdam Claus en Kaan. Un tirocinio molto fruttuoso per l'ingegnere catanese, dato che lo studio olandese lo ha poi impiegato con una serie di contratti ancora in corso.