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Cesare Massimo Bianca: «Pari diritti tra figli legittimi e naturali»

Ospite dell'Ateneo il presidente della Commissione ministeriale per la legge sulla filiazione naturale

 
 
21 dicembre 2012
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In Italia non si parlerà mai più di "figli legittimi" e "figli naturali". In tutti gli articoli del
Codice, questi termini saranno d'ora in poi sostituiti da un'unica, semplice parola: figli.
A dicembre, infatti, la Camera dei deputati ha approvato a larga maggioranza il disegno di legge che equipara i figli naturali (nati al di fuori del matrimonio) - in Italia sono centomila, il 20% del totale - ai figli legittimi (nati all'interno del matrimonio). «La parentela - recita il testo della legge n. 219 del 10/12/2012 "Disposizioni in materia di riconoscimento dei figli naturali",
recentemente pubblicato in Gazzetta Ufficiale - è il vincolo tra la persone che discendono da uno stesso stipite, sia nel caso in cui la filiazione sia all'interno del matrimonio, sia nel caso in cui è avvenuta al di fuori di esso, sia nel caso in cui il figlio è adottivo». E ancora: «I figli nati fuori dal matrimonio potranno essere riconosciuti dalla madre e dal padre, anche se già uniti in matrimonio con altra persona all'epoca del concepimento».
Viene riconosciuto, inoltre, ai figli naturali un vincolo di parentela con tutti i parenti e non solo con i genitori. Il che significa che, in caso di morte dei genitori, il minore può essere affidato ai nonni e non dato in adozione come accade oggi. Questa parificazione ha infine conseguenze anche ai fini ereditari.
Lo 'storico' provvedimento - che ha definitivamente eliminato gli aggettivi che tradizionalmente venivano posti accanto alla parola 'figli', dando vita, secondo molti osservatori, ad una nuova civiltà giuridica -, è stato presentato venerdì 21 dicembre nell'aula magna del Palazzo centrale dell'Università, dal professor Cesare Massimo Bianca, docente emerito di Diritto civile dell'Università "La Sapienza" di Roma - già docente dell'Università di Catania -, e presidente della Commissione governativa incaricata dal ministro Andrea Riccardi di predisporre, entro un anno, i testi dei decreti legislativi di attuazione di tale legge (disciplina delle successioni e donazioni, presunzione di paternità del marito, azioni di riconoscimento e disconoscimento dei figli, dichiarazione dello stato di adottabilità e prova di filiazione, ecc.).
L'incontro è stato promosso dai dipartimenti Seminario giuridico, Economia e Impresa e Scienze politiche e sociali, e dai dottorati di ricerca in Diritto privato e in Scienze politiche, con la partecipazione dell'Ordine degli avvocati e della Scuola di formazione forense.
Convinto sostenitore della necessità di attuazione del principio costituzionale di 'parità' tra i figli sin dai primi anni settanta, il prof. Bianca ha illustrato al numeroso pubblico il travagliato percorso del provvedimento, approvato dalla Camera in prima lettura nel giugno 2011, per essere poi modificato dal Senato il 16 maggio 2012. Esso contiene nuove disposizioni, sostanziali e processuali, in materia di filiazione fuori del matrimonio e relativo riconoscimento, ispirate al principio "tutti i figli hanno lo stesso stato giuridico". Si tratta di una legge-delega per la modifica delle disposizioni vigenti per eliminare ogni discriminazione tra figli sul piano delle responsabilità genitoriali, delle norme ereditarie, delle norme sull'adozione, delle norme sulla parentela. Sono inoltre dettate disposizioni a garanzia del diritto dei figli agli alimenti e al mantenimento e a crescere nella propria famiglia.
Andando oltre la proposta della Commissione di studio, il Parlamento ha ridefinito le competenze fra tribunali ordinari e tribunali dei minorenni in materia di procedimenti di affidamento e mantenimento dei figli. Particolare rilevanza ha avuto la novella all'art. 251 c.c. volta ad ampliare le ipotesi di riconoscimento dei figli nati da genitori uniti da vincolo di parentela, anche oltre le linee fissate dalla Corte Costituzionale.
La dettagliata relazione del prof. Bianca ha fatto emergere la straordinaria carica di passione civile e di impegno a tutela dei diritti e della dignità dei più deboli tra i minori che ha consentito di portare a compimento un'opera meritoria, nonostante le difficoltà di questa fase di fine legislatura.