CATANIA. Adesso anche Catania ha la sua "Città della Scienza". Dopo Milano, Roma e le Marche, il nuovo "Science Centre" etneo ha illuminato per una notte la città dell'Elefante, dimostrando di essere già pronto per entrare a far parte a pieno titolo nella rete scientifico-museale europea.
Venerdì 13 luglio la struttura dell'Università di Catania (affidata nel marzo scorso alla Fondazione Cutgana), infatti, ha aperto le porte per la prima volta alla città ed agli illustri ospiti - presenti anche il presidente dell'Università di Cartagine, Lassaad El Asmi, e Ferdinando Boero, ordinario di Zoologia dell'Università di Lecce, oltre ai "padroni di casa": il rettore di Catania, Antonino Recca, il presidente della Fondazione Cutgana, Angelo Messina, ed il direttore del Cutgana, Maria Carmela Failla -, per un piccolo assaggio in vista dell'inaugurazione ufficiale che si terrà dopo l'estate.
A settembre, infatti, la Città della Scienza - realizzata nell'ambito del Progetto coordinato fra gli Atenei di Catania e Lecce con fondi europei ristrutturando una raffineria di zolfo nella vecchia zona industriale di Catania nelle vicinanze della stazione ferroviaria - sarà pronta ad ospitare le migliaia di visitatori, docenti e studenti di ogni ordine e grado provenienti da tutta Italia e non solo.
Ma nel frattempo, ha già fatto breccia nei cuori dei catanesi: oltre 300 quelli presenti tra docenti, ricercatori, studenti e cittadini rimasti affascinati ed emozionati per la struttura scientifico-culturale che copre una superficie di 2.700 metri quadrati e che si sviluppa tra via Simeto e via Scuto Costarelli (ad angolo con viale Libertà) con un auditorium di 160 posti (altri 300 sono disponibili nel piazzale esterno) ed un lungo percorso espositivo di mille metri quadrati che si snoda attraverso 5 isole tematiche (fisica, astrofisica, biologia, robotica, piattaforma multimediale) con una carrellata di pannelli, immagini ed informazioni sui fenomeni naturali e la loro evoluzione.
Ed ancora spazio a sistemi di fruizione multimediale, exhibit, giochi interattivi, modelli meccanici, robot, installazioni, video art, animazioni luminose, l'albero della vita e laboratori attrezzati.
"In questa prima fase, direi affascinante, abbiamo recuperato, riprendendola da zero, e reso fruibile in appena tre mesi una struttura che era rimasta chiusa per anni - ha spiegato il presidente della Fondazione Cutgana, Angelo Messina -, ma il nostro compito non è ancora finito: adesso dobbiamo implementarla e renderla fruibile da parte delle migliaia di visitatori, docenti e studenti che vorrano visitarla e potranno farlo tutti i giorni".