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Cus Catania

Paolo Pizzo, il campione del mondo ha il Cus nel suo dna

Trionfo mondiale per l'atleta catanese che si è formato nella prestigiosa scuola schermistica etnea

 
 
13 ottobre 2011
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Il catanese Paolo Pizzo è il nuovo campione del mondo di spada. Il giovane schermidore etneo, cresciuto al Cus Catania con la maestra Giovanna Ferro, ha vinto il titolo mondiale individuale nella spada maschile gareggiando nella propria città.

Pizzo proviene da una famiglia dalla grande tradizione sportiva: sua nonna è la "professoressa" Liliana Pizzo, e sue zie sono le sorelle Donatella e Tiziana Pizzo. La prima allenava le due figlie nell'Alidea Catania che nel 1980 conquistò lo scudetto e la Coppa Italia femminile di volley.

E lui - prima di trasferirsi a Roma sotto le insegne dell'Aeronautica militare, per migliorare ed affinare la sua tecnica grazie al Maestro Oleg Pouzanov - ha coltivato la propria passione e il proprio talento nella scherma in una scuola, quella cusina, che ha avuto come patriarca il maestro Pasquale Timmonieri e che ha portato numerosi titoli giovanili e ben cinque medaglie olimpiche (con l'indimenticabile Angelo Arcidiacono - un oro e un argento nella sciabola a squadre a Los Angeles '84 e Montreal -, Maurizio Randazzo - due ori a squadre ad Atlanta '96 e Sydney 2000 - e, poi, Mino Ferro, bronzo a squadre nella spada a Los Angeles '84).

Una tradizione che si è rinnovata e che nella spada, più recentemente, ha provato stimoli nuovi con Luigi Mazzone, campione italiano assoluto nel 2002. Nel corso degli anni inoltre sono state numerose le convocazioni di atleti cusini a Mondiali, Europei, Universiadi e ai Giochi del Mediterraneo: e numerosi sono stati i titoli italiani conquistati in tutte le categorie.
Nel corso della sessantennale storia cusina si sono fatti luce, in competizioni nazionali e internazionali, Emilio Giardina, Alessandro Attanasio, i fratelli Beritelli, Migneco, Grasso, Russo, Paolo Di Loreto, Domenico Sperlinga: e ancora R. Fiaccavento, F. Russo, M. Cosentino, A. Ferri, S. Manzoni, V. Maugeri, A. Pulvirenti, Barbagallo.
In seguito si segnalano anche Alessandro Di Bella, Riccardo Bonsignore, Eugenio Russo, Ivan Lombardo (Campione del Mondo Cadetti nel 1989), i fratelli Pennisi, Marco Comelli. Anche in campo femminile la crescita delle lame cusine è esponenziale, in campo regionale e nazionale: Lidia Patti, Giovanna Ferro, Patrizia D'Antona, Tania Marchese, fino alla promettente Stefania Di Loreto.
Mai prima d'ora, però, era giunto un titolo mondiale assouto. Una medaglia che è stata regalata al palmares del Cus Catania proprio da Pizzo, 14 mesi dopo l'argento agli Assoluti di Siracusa, con il suo trionfo di ieri sera al Palaghiaccio di Catania, davanti a parenti ed amici entusiasti e ad un pubblico che lo ha subito riconosciuto, e sostenuto, come 'figlio' prediletto di questa terra.

Pizzo ha anche superato momenti molto difficili, come quando a soli 13 anni, durante un Gp Giovanissimi, ebbe una crisi epilettica, che poi si rivelò essere il segnale di un tumore per fortuna benigno. A sei mesi dall'operazione, il ritorno in palestra, nonostante lo scetticismo di molti. Dopo un bronzo individuale nel 2003 ai Campionati Italiani Giovani, l'argento individuale e a squadre alle Universiadi nel 2009, e al quinto posto in Coppa del Mondo nel 2009/2010, ieri ha ottenuto il suo miglior risultato in carriera.   

Nella straordinaria finale del Palaghiaccio, ottenuta alla sua prima partecipazione ad un Mondiale, l'atleta catanese ha battuto, al termine di una gara molto equilibrata, il temibilissimo olandese Bas Verwijlen con il punteggio di 15-13.
In precedenza aveva superato in semifinale lo svizzero Fabian Kauter per 15-12. Ai quarti aveva battuto per 15-11 l'ungherese Geza Imre, numero 5 al mondo. Nei turni precedenti, aveva sconfitto il finlandese Alexander Lahtinen col punteggio di 15-7, nei 64, l'ucraino Anatoliy Herey (15-11), nei 32 e lo statunitense Soren Thompson (15-9), agli ottavi.

"Vincere un mondiale nella tua città è un'emozione che auguro a ogni sportivo - ha ripetuto un ancora incredulo Pizzo ai microfoni delle tv di tutto il mondo -. Ho sognato questo successo ogni volta che per allenarmi rinunciavo a uscire con gli amici o ad andare al cinema. La strada è quella giusta per Londra 2012".
"Sono un ragazzo che ha lottato - ha proseguito -. Prima facevo pallavolo, come da tradizione di famiglia, calcio e scherma. Poi scelsi la scherma. I medici, dopo l'operazione al cervello, mi dissero che non avrei più potuto fare certi sport, tra questi la scherma. Beh, ho disubbidito!"

"Ho puntato sulle mie caratteristiche - ha aggiunto parlando della combattutissima finale -, quelle che mi portano a non mollare mai. Auguro di vivere questo momento a tutti quelli che hanno difficoltà nello sport e a chi, come me, ha avuto una carriera non certo facile. Non si deve mollare mai, le soddisfazioni poi sono doppie, e tutto torna se si lavora".

"Mi manca la mia terra, mi manca il mare e soprattutto l'Etna, tanto che mi sono fatto tatuare il suo nome latino - ha confessato infine Pizzo, che quando si trova a Catania si allena ancora oggi nelle palestre del Cus -. Ogni mattina mi sveglio e penso alla Sicilia. Vincere qui è bellissimo. Appena ho messo l'ultima stoccata mi sono buttato a terra per baciare la mia terra. Dediche? A tutti quelli che mi sono stati accanto, dalla mia famiglia all'Aeronautica Militare, ma soprattutto a chi è costretto a lottare per un sogno. Io ce l'ho fatta".