In un biennio l'Università di Catania ha guadagnato ben 12 posizioni nella graduatoria nazionale stilata periodicamente dal "Sole 24 ore", passando dal 43° al 31° posto fra i 58 atenei pubblici e migliorando in molte delle "pagelle" settoriali prese in considerazione dal quotidiano economico.
Ricerca, risorse, finanziamenti esterni, talenti, attrattività, affollamento, dispersione, inattività e puntualità nei tempi di laurea, tasso di occupazione dei laureati a 3 anni dalla conclusione degli studi. Sono questi gli indicatori utilizzati dal prestigioso quotidiano economico, la cui valutazione complessiva sulle istituzioni italiane di alta formazione, pubbliche e private, è stata pubblicata lunedì mattina.
Nella cosiddetta "pagella finale", l'Università etnea si piazza prima di molte altre realtà del mezzogiorno quali Benevento, Cosenza, Campobasso, Chieti e Pescara, Potenza, Bari, Cagliari, Reggio Calabria, Catanzaro, Sassari, Roma La Sapienza, L'Aquila, Salerno, Messina, Lecce, Foggia, Teramo, Palermo, Roma Tre e di tutte le università napoletane (Federico II, Seconda università, Parthenope e Orientale).
Molto lusinghieri, in particolare, sono i risultati (3° posto) per quanto riguarda la graduatoria dei "talenti", ossia la percentuale di nuove matricole con voto di maturità pari a 100; l'affollamento (rapporto studenti in corso/docenti) per il quale l'Ateneo catanese sale, rispetto all'analisi condotta del 2009, dal 34° al 26° posto; la dispersione (mancate iscrizioni al secondo anno nel 2010/2011) che fa registrare un incremento dal 45° al 38° posto, e il tasso di occupazione dei propri laureati a tre anni dal conseguimento del titolo, che fa registrare un piazzamento al 18° posto rispetto al 45° del 2009.
Rimangono sostanzialmente stabili i punteggi riguardanti l'inattività (percentuale di iscritti che nel 2010-2011 non hanno ottenuto crediti) che regalano all'Università di Catania la 32esima posizione, la percentuale di laureati in corso (54° posto), e la quota di docenti che hanno partecipato con successo a bandi Prin (50° posto, ma sulla media 2007-2008).
In calo le voci riguardanti le entrate per la ricerca provenienti da enti esterni (da 26° a 51°) e la disponibilità di fondi per la ricerca, misurata in euro per docente di ruolo (da 13° a 22°).
L'Università etnea rimane invece fanalino di coda per quanto riguarda l'attrattività, ossia la percentuale di immatricolati provenienti da fuori regione o stranieri.
Ma anche nel rating del mensile specializzato Campus l'Università di Catania compie significativi passi in avanti. Accresce infatti da 77,96 a 81,07 il suo punteggio complessivo, rispetto alla graduatoria del 2010, e si piazza al nono posto fra gli 11 mega-atenei presi in considerazione (nel 2010 era decima). E l'Ateneo si attesta all'8° posto nella graduatoria Repubblica-Censis, perdendo punteggio nel settore delle borse di studio e dei servizi, ma guadagnando per quanto concerne le voci "web" e "internazionalizzazione": in crescita iil rating di quasi tutte le facoltà, con un "picco" per Medicina.
In allegato, sono disponibili le graduatorie citate.