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Ateneo

Intesa per valorizzare la pietra lavica etnea

Siglato protocollo tra il Distretto produttivo e Comune, Università e Camera di Commercio

 
 
17 giugno 2011
Pietra lavica firma.jpg
Da anni viene valorizzata nel settore edile e da qualche tempo anche in quello artistico. Ma non è ancora stato fatto abbastanza per la pietra lavica, preziosa testimonianza di bellezza del vulcano Etna. E affinché le potenzialità della pietra nera vengano finalmente allo scoperto rivelandosi una potente risorsa anche per l'economia locale, stamattina è stato siglato un protocollo d'intesa tra Camera di Commercio, Università, Comune  di Catania, Distretto produttivo della pietra lavica, con la disponibilità della Fondazione del "Distretto produttivo della Pietra lavica dell'Etna".

A firmare l'accordo nella sala giunta della Camera di Commercio, stamattina c'erano il presidente Pietro Agen, il Rettore dell'Università di Catania Antonino Recca, il presidente del Distretto produttivo Alfio Papale; per conto del  Comune di Catania era presente Antonio Poeta che trasferirà il documento al sindaco Raffaele Stancanelli. Presenti, tra gli altri, anche il direttore generale della Camera Alfio Pagliaro, Giuseppe Patanè ordinario di Fisica terrestre del Dipartimento di Scienze geologiche,  Pietro Pavone, direttore del Dipartimento di Biologia "Marcello La Greca", Vincenzo Piccione, presidente del CRIEA dell'Università di Catania, il preside della facoltà di Ingegneria Luigi Fortuna,  Rosanna Branciforte dell'Università di Catania, l'ingegnere Carmelo Blanco del Distretto minerario.

"La pietra lavica non è un bene infinito - ha sottolineato Agen - e il settore andrebbe protetto di più. Ma la firma di oggi è un passo importante che va proprio in questa direzione, ed è forse il primo esempio di collaborazione tra enti a 360° nel nostro territorio".
Per il direttore Pagliaro "la sottoscrizione del protocollo rappresenta una concreta valorizzazione di specificità del territorio ed è la strada giusta per arrivare ad un obiettivo concreto".
Il Magnifico Rettore ha sottolineato il ruolo essenziale assunto dai docenti della Facoltà di Scienze e di Ingegneria nel progetto: "Con questa firma si attivano processi decisamente più sinergici rispetto al passato tra Università, Camera, enti territoriali. C'è molto entusiasmo da parte dell'Ateneo, e ci auguriamo che si possa attingere presto ai finanziamenti europei previsti per questo tipo di attività".

Per Papale è importante che il prodotto si sposti dalla Sicilia già in stato di semilavorazione, "poiché approfittando della crisi, spesso la nostra pietra è stata acquistata a prezzi troppo bassi. Non a caso stiamo portando avanti un progetto di consorzio di cavatori".
Un accento all'importanza della biodiversità anche nel contesto del vulcano Etna, è stato offerto anche dal direttore Pietro Pavone, mentre Vincenzo Piccione ha assicurato il coinvolgimento dei giovani tirocinanti del Criea al progetto. Il docente Patanè ha illustrato gli aspetti più importanti del progetto "Genoma dell'Etna", mentre l'ingegnere Blanco ha assicurato piena collaborazione del Distretto minerario all'iniziativa.

Ma ecco gli obiettivi specifici del protocollo. In primo luogo, potenziare la commercializzazione della pietra lavica, la fruizione dei luoghi, le cave estrattive di pietra lavica che rappresentano un valore peculiare per il rilancio del territorio. Per Università, Camera di Commercio, Comune e Distretto, "il rilancio - si legge nel protocollo-  può aversi tramite un'attenzione costante ai temi sia della diffusione della cultura della pietra lavica, quale memoria storica del territorio siciliano, che del paesaggio percepibile del territorio che li esprime".

In particolare, l'Ateneo catanese unitamente al Comune e alla Camera, si impegnano a collaborare per l'organizzazione di conferenze, incontri e seminari, workshop, temi di ricerca; partecipazione a progetti comuni per formazione, compartecipazione a campagne di sperimentazione, tesi di laurea di comune interesse; e si impegneranno anche a fornire al Distretto Produttivo della Pietra Lavica dell'Etna informazioni sulle ricerche e su potenziali studi di interesse comune in materia di restauro ambientale e in quella di tecniche innovative da sviluppare nell'industria in genere.

L'Università si impegna a collaborare anche per il progetto scientifico denominato "Genoma Etna" che prevede una banca dati relativa alle caratteristiche petrochimiche, geotecniche e geofisiche delle lave dell'Etna, finalizzata ad approfondire le conoscenze sull'utilizzo di tali vulcaniti nel campo dell'ingegneria civile, architettonico e ornamentale; ma anche la creazione di una banca di campioni di lava finalizzata ad avere una testimonianza a futura memoria dell'evoluzione temporale della petrochimica vulcanica; la creazione di un museo virtuale; la costruzione di un laboratorio di analisi.

La Camera di Commercio si impegna a favorire il settore della lavorazione della pietra lavica, a fornire dati statistici sull'imprenditoria utili a promuovere la conoscenza ed il marketing della lavorazione della pietra lavica, a essere parte attiva nell'organizzazione e realizzazione degli eventi promossi dagli altri partner, Comune di Catania ed Università. Il Distretto e l'Università, unitamente al Comune e alla Camera, potranno realizzare insieme delle progettualità in vista di concorsi e bandi che prevedono delle risorse scegliendo di volta in volta il personale.