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Ateneo

Laureati e mercato del lavoro: intesa fra Università e Ministero

L'obiettivo è migliorare le capacità occupazionali degli studenti catanesi e favorire l'inserimento degli inoccupati

 
 
13 giugno 2011
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L'Università di Catania scende in campo per dare una risposta concreta al problema della disoccupazione giovanile che attanaglia molti dei suoi laureati. Lo farà promuovendo interventi di politica attiva (orientamento, formazione, stages e tirocini, informazione, anche tramite mezzi di comunicazione digitale, ecc.) per l'inserimento lavorativo dei laureati inoccupati, per l'occupabilità dei laureati con contratti di lavoro "deboli", per la mobilità nazionale e internazionale dei laureati.

Tutto ciò, in collaborazione stabile con l'agenzia tecnica del Ministero del Lavoro, Italia Lavoro, e con tutte le agenzie per il lavoro presenti sul territorio, grazie alla convenzione biennale che è stata sottoscritta questa mattina tra l'Ateneo di Catania e il Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
In un report sull'economia dell'Isola pubblicato proprio nei giorni scorsi, la sede regionale della Banca d'Italia aveva tracciato, sulla base di dati Istat, un quadro desolante del mercato del lavoro in Sicilia, caratterizzato - per il quarto anno consecutivo - da una contrazione generalizzata del numero di occupati in tutti i comparti economici, che ha riguardato tanto i lavoratori con un basso livello di istruzione (-3,9% rispetto allo scorso anno) quanto quelli in possesso di una laurea o un dottorato (-2,6%). Ciò conferma quanto sia drammatico questo problema, anche per chi avrebbe i titoli e le competenze per aspirare ad un'occupazione qualificata.

L'Ateneo catanese, che già da alcuni anni è impegnato nel monitorare la transizione università-lavoro dei propri laureati, sia in termini di tempo necessario a che tale transizione si realizzi, sia in termini di coerenza tra percorso di studio e opportunità occupazionali, intende pertanto fare la sua parte, cominciando proprio da una serrata azione di monitoraggio del destino occupazionale dei propri laureati.

L'intesa (che include anche lo scambio e l'incrocio dei dati contenuti negli archivi informatizzati dell'Università e nel sistema informativo delle comunicazioni obbligatorie del Ministero), permetterà, infatti, di perseguire con maggiore determinazione l'obiettivo di valutare la compatibilità tra le attitudini e le competenze dai propri laureati (che verranno seguiti più attentamente e dinamicamente lungo il loro percorso lavorativo) e quelle richieste da enti e aziende, in modo da ridurre al minimo il mismatch tra domanda e offerta. Il risultato di questo processo restituirà un indicatore attendibile e valutabile delle capacità occupazionali dei laureati catanesi, tenuto conto delle aspettative dei giovani e dei fabbisogni delle imprese del territorio.

L'amministrazione universitaria etnea, infine, si è guadagnata la possibilità di partecipare concretamente, con le proprie strutture dedicate, alla progettazione ed alla sperimentazione di politiche attive del lavoro mirate e specificamente rivolte alla platea dei laureati, con particolare attenzione a quelli che abbiano conseguito il titolo di studio da oltre 18 mesi.