Un team di valutatori dell'Ocse, l'Organizzazione internazionale per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, è in questi giorni ospite dell'Università di Catania per analizzare i punti di forza e di debolezza della didattica nelle facoltà dell'Ateneo: un lavoro di valutazione che viene svolto dal prof. Frank McMahon del Trinity College di Dublino e da Patrice Hénard dell'Ocse di Parigi nell'ambito del programma "Quality Assessment in Teaching" di Ocse-Imhe (Institutional management in Higher Education).
L'Università di Catania è la prima università italiana a sottoporsi a valutazione da parte del prestigioso organismo che ha il compito di predisporre rapporti utili per aiutare governi ed istituzioni a definire le proprie politiche in materia di istruzione superiore, insieme con atenei spagnoli, portoghesi, messicani, sudafricani, brasiliani, russi, canadesi, ungheresi e finlandesi.
Accompagnati dal preside della facoltà di Farmacia, Giuseppe Ronsisvalle, componente italiano dell'Imhe, i due esperti hanno incontrato i responsabili dell'amministrazione centrale e di varie strutture dell'ateneo, per rendersi conto, ad esempio, di quali strategie e politiche attui l'università catanese per il monitoraggio, la crescita e il miglioramento dell'efficacia delle attività didattiche, di quali strumenti di partecipazione e coinvolgimento siano a disposizione degli studenti per incidere in questi settori, quali infrastrutture esistano a supporto dell'insegnamento e dell'apprendimento, ecc., tracciando poi un quadro di sintesi rispetto ai punti di vista offerti dai diversi "intervistati".
Fra gli altri appuntamenti, molto proficuo e significativo - a detta degli stessi McMahon e Hénard - è stato l'incontrodi martedì mattina in rettorato con una delegazione di studenti provenienti da tutte le facoltà, molti dei quali componenti della commissione paritetica per la didattica, presieduta dal prof. Giuseppe Cozzo.