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I giovani laureati catanesi e le carriere internazionali

Venerdì 29 aprile una giornata promossa con l'Ispi

 
 
26 aprile 2011
di Nicoletta Parisi*
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* Professore ordinario di Diritto internazionale, Facoltà di Giurisprudenza, Università di Catania

E' di questi giorni la notizia che «A Bruxelles cresce la "squadra italiana"..»: in un momento assai delicato e strategico per gli equilibri politici nel Mediterraneo il nuovo Direttore generale europeo per «Allargamento e politica di vicinato» è Stefano Sannino (Corriere della sera, 17 aprile 2011, p. 27).

In un momento ugualmente assai delicato per la "zona euro", si stanno rafforzando le chances di una candidatura italiana per la presidenza della Banca centrale europea: Mario Draghi sembra offrire maggiori garanzie rispetto ad altri candidati di «competenza tecnica e credibilità necessarie per essere riconosciuto come un guardiano affidabile contro l'inflazione (.), in grado di supervisionare le complessità dei mercati finanziari e di disporre insieme di grandi abilità diplomatiche» (così scrive l'Economist della scorsa settimana).

Alla Presidenza del Tribunale internazionale per il Libano - incaricato di amministrare la giustizia penale individuale per l'omicidio di Hariri - c'è Antonio Cassese, già Presidente (dal 1993 al 1997) del Tribunale penale internazionale per la ex Iugoslavia. E' capo di Gabinetto di questa Presidenza Guido Acquaviva, laureato in giurisprudenza, Ph.D a Padova, Fullbright Scholar alla Tulane Law School.

Salvatore Lombardo era un giovane catanese quando iniziò ad occuparsi di cooperazione internazionale e condizione dei profughi: oggi è Direttore dell'UNRWA (l'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei profughi palestinesi nel vicino oriente).
Qualche nostro studente sta facendo oggi i primi passi di questo difficile ma entusiasmante percorso, con stage e tirocini nelle agenzie delle Nazioni Unite e nell'Unione europea.

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Quando un giovane aspira a una carriera internazionale spesso si confronta con un mondo sconosciuto. Di fronte a interrogativi quali: come posso spendere la mia competenza in una professione nell'organizzazione intergovernativa? Cosa manca alla mia professionalità perché diventi interessante per questo tipo di carriera? Come posso introdurre il mio curriculum alle Nazioni Unite? Quali difficoltà presenta la professione di ambasciatore italiano nel mondo? .. Le risposte di chi non lavora già in questi ambiti sono spesso vaghe, talvolta fuorvianti, in alcuni aspetti lacunose.

La giornata del 29 aprile prossimo è stata pensata proprio per offrire una preziosa opportunità di conoscenza in argomento: ad essa contribuisce l'ISPI, l'Istituto per gli Studi Politici Internazionali, fondato nel 1934 come "luogo" di ricerca, ma anche come laboratorio per la preparazione di giovani che vogliano sviluppare la propria preparazione internazionale per avere il mondo intero - non solo Catania, la Sicilia, l'Italia - come proprio orizzonte lavorativo.

L'iniziativa è indirizzata ai laureati, ma - vorrei dire - ancor più a chi sta ancora frequentando i corsi universitari: requisiti indispensabili per una carriera internazionale sono la costruzione di un curriculum solido, fondato su una laurea a pieni voti, un'ottima conoscenza di almeno due lingue straniere, un master in materie internazionali, uno stage o un tirocinio in un'organizzazione governativa o non governativa, qualche, anche piccola, esperienza di lavoro all'estero. Questi non sono standards che si improvvisano, si costruiscono con pazienza, perché fortemente motivati a "girare il mondo", perché dotati di curiosità intellettuale, di intraprendenza, di duttilità.

Non vi sono limiti al ventaglio delle professioni che si possono intraprendere: alla tradizionale carriera diplomatica oggi si affiancano quelle di insegnanti, traduttori, giuristi-linguisti, documentalisti, osservatori elettorali, funzionari amministrativi, economisti, statistici, ingegneri, matematici, medici, biologi, architetti, informatici, agronomi. La globalizzazione ha infatti comportato un massiccio trasferimento dagli Stati all'organizzazione internazionale di tante competenze, che richiedono un'amministrazione condivisa di beni, risorse, attività.

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La giornata del 29 aprile rientra in quel programma di internazionalizzazione dell'Università che l'Ateneo di Catania ha intrapreso da tempo: l'iniziativa è stata presa dal suo Ufficio Relazioni Internazionali (URI) e dal suo Centro di Documentazione Europea (CDE).

I lavori sono suddivisi in tre sessioni. Una prima è dedicata alla carriera diplomatica: essa interessa principalmente (ma non esclusivamente) i giuristi, gli economisti, gli scienziati della politica. Una seconda sessione introduce alle carriere nelle organizzazioni internazionali, in particolare a quelle svolte al servizio delle Nazioni Unite e dell'Unione europea. Una terza sessione insegna "come muovere i primi passi", fin da studenti, per attrezzarsi a un mestiere che contribuisce al perseguimento della pace e della sicurezza internazionali.

Prendono parte ai lavori docenti universitari (in particolare Paola Gaeta, professoressa dell'Università di Ginevra e Direttore dell'Humanitarian Law and Human Rights Institute), esponenti del Ministero degli Affari esteri (Rosa Anna Coniglio Papalia e Giovanni Favilli) e del Ministero per le politiche comunitarie (Marina Manfredi Magillo), nonché funzionari delle Nazioni Unite Gherardo Casini)e di organizzazioni non governative (per il COPE: Manuele Manente e Nancy D'Arrigo).
Il coordinamento delle sessioni è affidato a docenti dell'Ateneo (Lina Scalisi e Nicoletta Parisi) e al Direttore dell'ISPI (Paolo Magri), che contribuisce anche con interventi didattici (insieme a Stefania Paradisi e Francesca Robbiati).

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Per maggior informazioni sul programma: www.lex.unict.it/cde
La partecipazione è gratuita.
E' gradita l'iscrizione (www.ispionline.it) per garantire la migliore organizzazione dei lavori.