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Ateneo

L'Università che vorrei, a Catania

Le attese degli studenti dell'Ateneo catanese. Presentati i risultati dell'indagine dell'Istituto Demopolis per la valutazione dei servizi didattici e logistici

 
 
11 febbraio 2011
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I DATI DELL'INDAGINE DEMOPOLIS, IN BREVE

Promossi didattica e competenza del corpo docente;
Strutture, servizi pubblici e mobilità urbana da migliorare per rendere più funzionale la vita universitaria alle falde dell'Etna.
Crescono le preoccupazioni dei giovani universitari per il futuro e le prospettive occupazionali dopo la laurea. 


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Gli studenti dell'Ateneo di Catania promuovono a pieni voti il corpo docente, dichiarandosi soddisfatti della qualità della didattica, ma avanzano, nel contempo, specifiche richieste finalizzate a rendere più funzionale e stimolante la vita universitaria alle falde dell'Etna.

È molto positivo, nel complesso, il giudizio che deriva dall'indagine "L'Università che Vorrei", realizzata dall'Istituto Nazionale di Ricerche Demòpolis su un campione di 1.010 intervistati, statisticamente rappresentativo dell'universo degli iscritti all'Ateneo di Catania.
I dati, che emergono dall'ascolto degli studenti delle undici Facoltà attive nella Città etnea, permettono di misurare la qualità percepita della didattica e della logistica, ma anche di delineare un quadro complessivo delle aspettative dei giovani universitari, fornendo interessanti ed inedite indicazioni per l'ottimizzazione dell'offerta dell'Ateneo e il progressivo miglioramento dei servizi erogati.

Si rileva una considerevole quota di criticità in tema di infrastrutture e dotazioni logistiche. Sono per lo più di natura esogena al contesto didattico i punti di maggiore insoddisfazione evidenziati dagli iscritti: carenza di aree di parcheggio (61%), insufficienza del trasporto pubblico (83%), ma soprattutto la difficoltà percepita per il futuro inserimento in un mondo del lavoro che in Sicilia - come nel resto del Sud - offre oggi poche opportunità di sbocco ai neo-laureati.

I giovani, intervistati dall'Istituto Demopolis, promuovono in pieno il portale Internet d'Ateneo e i servizi bibliotecari, auspicano un potenziamento dei servizi di segreteria online, dei laboratori, delle mense ed un serio intervento degli enti locali preposti sul sistema di mobilità urbana.
"La ricerca - afferma il direttore dell'Istituto Demopolis Pietro Vento - contiene molti dati inediti ed interessanti sul vissuto e la quotidianità di chi sceglie Catania come sede di studi e racconta delle fondate preoccupazioni dei giovani per il futuro e le prospettive occupazionali dopo la laurea. Gli studenti, evidenziando la propria soddisfazione per la formazione ricevuta (76%) e per la competenza dei docenti dell'Università etnea (80%), chiedono in modo prioritario - conclude Pietro Vento - di incrementare l'attività di orientamento per agevolare il futuro inserimento nel mondo del lavoro ed il raccordo con il tessuto produttivo dell'Isola".

L'indagine fotografa il vissuto degli studenti dell'Ateneo catanese in una congiuntura economica nazionale di fragilità estrema, ed in un tempo di incertezze profonde - in termini di prospettive professionali e di occupazione - per le nuove generazioni dell'Isola.

L'indagine demoscopica, diretta e coordinata da Pietro Vento con la collaborazione di Giusy Montalbano, Marco Tabacchi e Maria Sabrina Titone, è stata realizzata dall'Istituto Nazionale di Ricerche Demopolis su un campione di 1.010 intervistati, rappresentativo dell'universo degli iscritti all'Università degli Studi di Catania, stratificato in base al sesso, alla tipologia del corso di laurea ed alla Facoltà di appartenenza.

Le interviste della fase quantitativa sono state condotte dall'1 al 20 dicembre, utilizzando le postazioni e i software esclusivi CATI-CAWI di rilevazione demoscopica dell'Istituto Demopolis, da personale qualificato, con tecniche operative rodate, e con la supervisione ed il controllo continuativo della struttura di ricerca. La rilevazione quantitativa è stata preceduta da una fase di ricerca qualitativa realizzata dal 15 al 30 novembre tramite focus group e colloqui diretti in profondità con gli studenti dei corsi di laurea attivati presso le sedi del capoluogo etneo.

Nota informativa completa sui siti www.unict.it e www.demopolis.it
DIREZIONE E COORDINAMENTO DELLA RICERCA:
Pietro Vento (direttore Istituto Demopolis)
in collaborazione con: Giusy Montalbano e Maria Sabrina Titone
Supervisione della rilevazione demoscopica: Marco Elio Tabacchi

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PROFILO DEGLI STUDENTI: CHI SONO E PERCHÉ SCELGONO L'ATENEO DI CATANIA

L'indagine, condotta dall'Istituto Nazionale di Ricerche Demòpolis, analizza il segmento di popolazione che sceglie Catania come sede di studi, raccontandone aspettative, quotidianità, preoccupazioni ed istanze per la vita oltre la laurea.

Gli iscritti all'Università degli Studi di Catania si suddividono, in termini quasi equi, fra residenti in città (35%), domiciliati nel centro etneo per frequentare i corsi (27%) e pendolari (38%). È fra questi ultimi - studenti fuori sede che percorrono oltre 15 km per raggiungere le facoltà - che si riduce la frequenza dei corsi. Tuttavia, la presenza regolare a lezione rivela tassi considerevoli fra gli iscritti all'Ateneo catanese: il 48% dichiara di frequentare tutti i corsi; 4 su 10 sono presenti regolarmente a lezione, ma solo per alcuni corsi; appena il 12% - iscritti prevalentemente a percorsi formativi senza obbligo di frequenza - segue le lezioni di rado.

L'indagine dell'Istituto Demopolis definisce uno scenario composito delle variabili dirimenti per la scelta di Catania come sede accademica. Il 61% afferma di essersi iscritto all'Università degli Studi di Catania in ragione della comodità e vicinanza della sede rispetto al proprio luogo di residenza. Prevalente, fra le motivazioni di scelta, risulta anche la validità percepita dell'offerta formativa: la maggioranza assoluta degli intervistati (56%) afferma di essere stata influenzata, nella definizione della sede di studi, da peculiarità ed interesse dei corsi di laurea attivi a Catania. Sulla scelta dell'iscrizione universitaria incidono anche - secondo le dichiarazioni degli studenti - la qualità della didattica e del corpo docente (31%) e la buona fama dell'Ateneo (22%).

Di particolare interesse risultano i dati dell'indagine relativi agli strumenti di informazione impiegati dagli studenti per la selezione, a conclusione della Scuola Secondaria, di corso e sede di studi universitari. Gli intervistati dichiarano di aver scelto prevalentemente sulla base di processi di auto-orientamento, alimentati per lo più dalla consultazione del Web. Il 52% ha infatti cercato informazioni su Internet, mentre il 38% ha acquisito indicazioni da amici e conoscenti. Un terzo degli intervistati dichiara di avere invece consultato guide, giornali e pubblicazioni specializzate. Anche fra gli iscritti all'Ateneo catanese, si conferma la funzionalità solo parziale dei canali ufficiali ed istituzionali di informazione sui corsi di studio, che dovrebbero essere invece i più efficaci nell'orientamento dei giovani fra le maglie di un'offerta formativa complessa e variegata.

LA VALUTAZIONE DI STRUTTURE E SERVIZI LOGISTICI

L'indagine Demopolis registra alcune criticità in tema di servizi erogati agli studenti, ma si tratta di problematiche circoscritte ad infrastrutture e dotazioni logistiche dell'Ateneo catanese, che si acuiscono in ambiti esterni alla stretta operatività dell'Amministrazione universitaria.

La maggioranza degli studenti esprime una valutazione non positiva sull'adeguatezza delle aule di lezione e sul loro equipaggiamento. Una variabile centrale di insoddisfazione sulle sedi di lezione riguarda numero e capienza delle aule. Il 27% degli studenti segnala comunque che il problema si registra solo al primo anno di corso.

Entusiastica, invece, si rivela la valutazione degli studenti sul Portale Internet d'Ateneo; apprezzati risultano anche i servizi bibliotecari. Appena un quinto esprime giudizi critici sull'accessibilità delle biblioteche di facoltà in termini di orari di apertura, mentre la maggioranza assoluta (73%) dichiara di trovarvi materiali, libri e riviste accademiche necessari per gli studi.

La fruizione dei servizi di ristorazione appare limitata a poco meno del 30% degli iscritti. Poco più di 4 studenti su 10 - fra quanti frequentano le mense universitarie - valutano con soddisfazione il servizio.
I giudizi negativi si possono sintetizzare in due aspetti principali: la mensa di via Oberdan risulta poco accessibile per gli iscritti alle facoltà del centro storico; la struttura della cittadella risulta inadeguata in termini di coperti e numero di casse, e costringe gli utenti a code d'attesa sovente non praticabili.

La vera nota dolente per gli studenti dell'Università degli Studi di Catania si rivelano i servizi di trasporto pubblico e di parcheggio in città: valutati negativamente dal 61% i primi; bocciati drasticamente i secondi dall'83% degli intervistati. Il problema risulta trasversalmente avvertito e segnalato dall'intero corpo studentesco, senza marcate differenziazioni nell'analisi disaggregata dei dati per sede di studi, ma si inasprisce fra i pendolari ed i domiciliati in città per seguire i corsi.

Bassa risulta la fruizione dei servizi di orientamento e tutorato erogati dall'Ateneo, dei quali si dichiara soddisfatto il 19%.
Tuttavia, ampio si riscontra l'interesse degli studenti per l'effettuazione di attività di stage e tirocinio a compendio degli studi accademici. Sono prevalenti valutazioni positive (60% di citazioni) sull'opportunità in termini di orientamento per le future scelte professionali fra quanti hanno già avuto esperienze in tal senso.

LE RICHIESTE DEGLI STUDENTI: COSA POTENZIARE ED ATTIVARE

Dall'analisi delle valutazioni e delle aspettative degli studenti emerge una chiara consapevolezza dei correttivi da introdurre per una più efficace azione dell'Ateneo.

Fra i servizi da attivare o da potenziare, gli studenti, unanimemente, auspicano l'attivazione di uno sportello impresa o di un ufficio orientamento post-laurea al mondo del lavoro (63%) come massima priorità d'intervento.
Ma la qualità della vita universitaria dipende anche dal rapporto con la città e dai servizi che la stessa offre agli studenti universitari. La difficoltà di raggiungere agevolmente i poli didattici è un cruccio quotidiano per gli iscritti di quasi tutte le Facoltà dell'Ateneo. Il servizio di trasporto pubblico non risulta adeguato ai bisogni: per queste ragioni, si ritiene importante il potenziamento e, in certi casi, l'apertura di nuovi parcheggi (53%) ed una intensificazione del sistema di trasporto pubblico da e per le Facoltà catanesi (32%).

Altro punto dolente, nella valutazione dei servizi universitari, è rappresentato dalla segreteria di Ateneo, il cui affollamento agli sportelli, in alcuni periodi dell'anno, spinge oltre la metà degli studenti a chiedere una maggiore efficienza di tale importante servizio.
Le indicazioni del campione intervistato si arricchiscono anche dei bisogni primari di chi frequenta le lezioni: postazioni libere per fruire della Rete (28%), più aule e spazi per il tempo libero (27%), nuovi laboratori (27%), corsi di lingua straniera (26%), convenzioni con cinema e teatri (25%) e nuovi alloggi e residenze universitarie (21%) fanno parte della scala dei desideri tra chi vive appieno l'esperienza universitaria.

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LA QUALITÀ DELLA DIDATTICA NELLA PERCEZIONE DEGLI STUDENTI

La qualità della didattica e la competenza dei docenti sono variabili centrali della soddisfazione espressa dagli iscritti all'Università degli Studi di Catania, e rappresentano punti di forza e fiori all'occhiello dell'Ateneo catanese.

Positiva si rileva la valutazione della maggioranza assoluta degli studenti sull'accessibilità e sulla completezza delle informazioni sui corsi di studio (62%), sull'adeguatezza del materiale didattico indicato in seno ai corsi (72%), sul coordinamento degli orari di lezione e sulla possibilità di seguire gli insegnamenti del medesimo anno (66%).

Ma se il 54% degli studenti promuove qualità e tempestività delle informazioni ricevute su appelli e calendari d'esame, proprio in tema di avvicendamento delle attività accademiche si riscontrano alcune criticità.  La maggioranza assoluta degli studenti sostiene infatti che i calendari d'esame non siano ben coordinati con lo svolgimento delle lezioni. Nello specifico, gli studenti richiederebbero un intervallo più lungo fra fine dei corsi ed inizio delle verifiche.

Di ben altro segno si dimostra la valutazione del personale accademico d'Ateneo, confermata dall'intero corpo studentesco senza differenze degne di nota nell'analisi disaggregata per tipologia di corso di studi (laurea triennale, specialistica, magistrale). Nell'opinione degli intervistati, i docenti sono puntuali e rispettano gli orari previsti per i corsi (meno di un quarto degli studenti lamenta ritardi).

Inoltre, i professori conducono in prima persona la maggioranza delle lezioni (91% di citazioni): il 40% degli studenti segnala che i corsi sono tenuti integralmente dai titolari di cattedra; il 51% dichiara una presenza prevalente dei titolari, con solo parziale contributo di esterni. Il personale docente è inoltre disponibile per spiegazioni e chiarimenti nella valutazione della maggioranza assoluta degli intervistati (65%).
Oltre 7 studenti su 10 esprimono soddisfazione per la chiarezza espositiva dei docenti, e l'80% per la loro competenza.

Il dato di gradimento cresce fra quanti hanno vissuto la scelta di Catania come sede di studi come opzione non scontata: infatti, per gli studenti non residenti nel capoluogo etneo (domiciliati per gli studi e pendolari) l'autorevolezza del corpo docente rappresenta una variabile essenziale di soddisfazione per la scelta dell'Ateneo.
Largamente maggioritarie si registrano le valutazioni positive degli iscritti sul complesso della didattica dei corsi di laurea: soddisfacente per il 76% degli intervistati.
 
LE ASPETTATIVE PER IL FUTURO

L'indagine condotta dall'Istituto Nazionale di Ricerche Demopolis fotografa il vissuto del corpo studentesco dell'Ateneo catanese in una congiuntura economica di fragilità estrema, ed in un tempo di incertezze profonde - in termini di prospettive professionali e di occupazione - per chi oggi è studia. Tuttavia gli iscritti all'Università degli Studi di Catania esprimono un buon margine di soddisfazione sulle scelte accademiche assunte e sulla validità del proprio percorso formativo in prospettive future.

Appena il 9% degli intervistati lamenta che il proprio corso di studi non corrisponda alle attese nutrite al momento dell'iscrizione, anche in ragione delle difficoltà avvertite in termini di ingresso nel mondo del lavoro. Potendo tornare indietro, il 61% confermerebbe l'iscrizione all'Ateneo di Catania. Circa 3 studenti su 10 sceglierebbero invece una sede universitaria fuori dalla Sicilia, talora segnalando la difficoltà di dialogo delle Università nell'Isola con un contesto produttivo fragile ed a tratti asfittico.

La considerazione degli studenti, emersa nella fase qualitativa di ricerca ed ampiamente confermata nel corso dell'indagine campionaria, è che, per quanto l'offerta formativa dell'Ateneo catanese sia solida e "spendibile", la debolezza del tessuto produttivo regionale possa rivelarsi un grave deficit in termini di prospettive occupazionali. Degno di nota il 5% degli intervistati che, con il senno del poi, rinuncerebbe alla formazione universitaria. A conferma della soddisfazione rilevata degli studenti sulle scelte assunte, potendo tornare indietro, il 78% sceglierebbe il medesimo corso di laurea.
E pensando al futuro, la metà degli intervistati trova rassicurazioni nel percorso di studi affrontato. Il 50% ritiene che le conoscenze acquisite possano rivelarsi valide ed utili al futuro inserimento nel mondo del lavoro.

LA QUALITÀ DELLA VITA A CATANIA

Oltre la metà degli intervistati ha una percezione positiva della qualità della vita nel capoluogo etneo. Catania rappresenta, nella percezione dei giovani intervistati da DEMOPOLIS, un luogo dinamico e vivace per ciò che riguarda il divertimento e il tempo libero, e non mancano gli appuntamenti universitari.

In proposito sono le notizie contenute nel sito web di Ateneo a veicolare maggiormente le informazioni sulla vita accademico; ma anche Facebook e altri social network (52%), nonché i network televisivi e radio locali (28%) per l'informazione dedicata ai circuiti culturali e agli eventi cittadini per gli universitari. Quasi un quarto degli intervistati, inoltre, si serve di quotidiani o di periodici universitari.

È un rapporto, tuttavia, fatto di luci ed ombre, quello tra gli studenti dell'Università di Catania e il territorio che li accoglie. È quasi l'unanimità degli intervistati, infatti, a segnalare una carenza di occupazione e opportunità di lavoro come problema principale dell'Isola e del territorio, nello specifico. Un monito, per le Amministrazioni locali competenti, riguarda anche la richiesta di poter fruire di maggiori e più efficienti collegamenti stradali e di un trasporto pubblico locale più in linea con gli standard di altre città italiane sedi di importanti Atenei.

Risultano molto importanti, nella percezione degli studenti, ulteriori elementi per una maggiore vivibilità di Catania: una più puntuale pulizia della città e raccolta dei rifiuti urbani (27%), più spazi e strutture per i giovani (25%) ma anche maggiori occasioni culturali (18%) e spazi verdi (17%).

PUNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA DELL'ATENEO NELL'OPINIONE DEGLI STUDENTI

L'indagine condotta dall'Istituto Nazionale di Ricerche Demopolis ha consentito di individuare le variabili distintive dell'offerta erogata dall'Università degli Studi di Catania e di segnalarne i fattori chiave di successo.

La sintesi delle risultanze qualitative e quantitative di indagine individua i principali fattori, interni ed esterni al contesto dell'Ateneo, in grado di influenzare le performance dello stesso. In quest'ottica, netta si rileva, fra le dimensioni endogene "vincenti", la qualità percepita dell'offerta formativa in senso stretto, che si compone di due principali variabili: la competenza dei docenti (71% di citazioni) e la validità della didattica (53%).
Si tratta di punti di forza largamente segnalati dagli studenti e che si qualificano come connotato distintivo e da valorizzare dell'Università degli Studi di Catania.

Fra i fattori esogeni di successo, gli intervistati segnalano la "fama dell'Ateneo" e la specificità della sede universitaria, in una città culturalmente vivace e ricca di stimoli (29%).
Estremamente rischiosa per il posizionamento competitivo dell'Ateneo, nel panorama universitario nazionale, si rileva la segnalazione (77% di citazioni) della difficoltà di inserimento lavorativo paventata dagli studenti a conseguimento del titolo. Si tratta di un fattore esogeno all'offerta formativa dell'Università di Catania, ma che grava sulle sue potenziali performance.

Gli studenti segnalano infine un punto di debolezza endogeno all'offerta d'Ateneo, che si distingue come priorità di intervento in un'ottica di assunzione di scelte strategiche per l'ottimizzazione del vissuto universitario. Nello specifico, gli intervistati definiscono inadeguate talune strutture (50% di citazioni) e lamentano l'insufficienza di alcuni servizi logistici offerti (46%). La segnalazione si conferma trasversale in seno all'intero corpo studentesco ed individua gli ambiti su cui intervenire (trasporti locali, parcheggi, servizi di orientamento e placement) per migliorare la qualità percepita dell'esperienza formativa presso l'Università degli Studi di Catania.

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METODOLOGIA E CAMPIONE DELL'INDAGINE DEMOSCOPICA

L'indagine demoscopica è stata realizzata, per conto dell'Ateneo di Catania, dall'Istituto Nazionale di Ricerche Demòpolis su un campione di 1.010 intervistati, rappresentativo dell'universo degli iscritti all'Università degli Studi di Catania, stratificato in base al sesso, alla tipologia del corso di laurea ed alla Facoltà di appartenenza.
Le interviste della fase quantitativa sono state condotte dall'1 al 20 dicembre, utilizzando le postazioni e i software esclusivi CATI-CAWI di rilevazione demoscopica dell'Istituto Demopolis, da personale qualificato, con tecniche operative rodate, e con la supervisione ed il controllo continuativo della struttura di ricerca. La rilevazione quantitativa è stata preceduta da una fase di ricerca qualitativa realizzata dal 15 al 30 novembre tramite focus group e colloqui diretti in profondità con gli studenti dei corsi di laurea attivati presso le sedi del capoluogo etneo.